giovedì 28 agosto 2014

OH CHE BEL MESTIERE FARE IL VACANZIERE… (meglio se all’est ed a vedere l’azzurro…)


E come ci si poteva esimere nell’anno di grazia 2014 dall’indirizzarsi verso i ben noti lidi dell’Europa orientale al fine di seguire la maglia Azzurra nelle sue evoluzioni giovanili? Impossibile no… Quindi, dopo aver sofferto da casa via streaming per seguire il mondiale under 17 della “Volpe dei Tatra” Alliori, le under 20 di Nino Molino (a Udine) e le under 18 di coach Bobby Richards in Portogallo giungeva il tempo di migrare verso l’amato Debrecen in terra magiara già noto logisticamente per aver assistito nell’estate 2012 alle eserpmi (imprese al contrario) dell’under 20 che fu di Cigliani, Galbiati & C. con tanto di sofferta salvezza nel tristissimo girone finale nel caldo della Olan Gabor Arena con l’aria condizionata scassata ed un caldo da 30 e passa gradi a dir poco atroce.

Per l’occasione non c’era da prendere treni Milano-Vienna-Budapest-Debrecen , bus od altri amennicoli vari, bastava saltare sul SUV del buon Carletto Vignati di buon mattina e dirigersi su percorsi già calcati due anni prima seppur senza la preziosa collaborazione del prode Ambros navigatore di primordine e tattico stradale della famiglia. In realtà non è che la strada sia difficilissima, basta arrivare a Trieste, entrare in Slovenia ed andare diritti fino a fine autostrada per fare ingresso in Ungheria, poi costeggiando il basso Balaton si arriva a Budapest e si prosegue verso il confine rumeno… una formalità! Detto fatto e dopo aver salutato verso l’una la patria italica ci si inoltrava in Slovenia confortati da un panorama verdeggiante in cui non dimenticarsi di scorgere all’uopo il Marchè, ultimi baluardi di Autogrill con cibo sufficientemente decente per i nostri esigenti palati italici. Tutto bene quindi fino a fine Slovenia dove un cielo nero poco tranquillizzante saluta il nostro ingresso in terra tricolore a noi simile (solo orizzontale…). Il confine invero non esiste, ma è una terra di nessuno per una cinquantina di chilometri quasi da far invidia al confine Libia-Egitto se non per la mancanza di sabbia e cammelli. Chiaramente la terra magiara ci accoglie con un temporale da Palos de agua come nemmeno in Amazzonia si è visto negli ultimi 10 anni, roba da radar, tanto che il buon Caletto a momenti deve mettere fuori la testa dal finestrino per vedere la strada, oltretutto ridotta ad una corsia dai lavori in corso. Il problema esistenziale però era la Vignetta, che non è una cosa satirica di Forattini ma un quadretto di carta per pagare l’autostrada. In Slovenia, passato il confine, si trovano solerti signorine che non vedono l’ora di babbarti 30 euro x 15 giorni di viaggio completo sulla rete autostradale, in Ungheria passa manco ò cazzo e la vigneta (una T sola) te la devi meritare cercando un grill che la venda, da quelli parti più rari di un gol di Niang. Comunque sia dopo qualche decina di chilometri si avvista una specie di oasi nel deserto e bontà loro i magiari ci vendono la vigneta (in Slovenia hanno un sistema di lettura barcodes quando si passa sotto appositi ponticelli per la verifica mentre in Ungheria fa fede la targa e se non compri il buono la multa te la mandano a casa) che custodiamo gelosamente dopo aver speso ben 15 euro per un mese intero…

Paghi del nostro acquisto e di aver fatto gasolio ad un prezzo invitante (circa 1.40) possiamo proseguire costeggiando l’amato lago Balaton per piombare verso le 18 nell’amata Siofok dove avevamo provveduto a prenotare una stanzetta alla storica pensione Venus, asilo da viandanti fin dai primi anni trascorsi in quei siti. Ovviamente la nostra mira ci rifila un’altra serata d’acqua (come due anni fa) ed il massimo è attraversare la strada e farsi un piatto di carne alla Gasthouse prospicente. Meglio che nulla. Fortunatamente l'acqua si placa verso notte e posso verificare nuove situazioni in riva al lago. Sempre più locali per lo struscio ed un ritrovato amore per il love-bar con soliti equivoci buttadentro tesi a farti far fuori fortune con fauna locale non sempre da copertina patinata. Ma devo dire che l’Amour bar in spiaggia presentava un paio di campionari di assoluto rispetto, peccato che così discinte avessero un freddo cane. Andavano scaldate no? E sapendo dell’assoluta morigeranza in vigore a Debrecen cosa di meglio che fare una buona azione nei confronti di povere, tenere ed indifese patatine magiare…  (Omissis).

Il mattino dopo l’autista di buon’ora era già a cassetta per l’ultima parte del viaggio, circa altri 350 chilometri che, seppur senza l’ausilio del suddetto Ambros, riusciamo a fare senza incorrere in errori seguendo la magica sigla UA (Ucraina) che poi diventa RO (Romania) al bivio di Miskolc. Bravi a non finire nel conflitto Putin-Kiev la facciamo giusta e per l’una siamo a Debrecen. Da perfetto Muppets imbrocco la via del Peterfi Panzio senza esitazione e possiamo prendere possesso delle nostre camere nell’albergo prenotato dall’Italia a circa 20 euro a notte. Insomma, vista la cifra non ci va nemmeno male, c’è persino doccia e cesso. Poi un letto, un armadio ed un comodino e la TV con tanto di Wifi per il cellulare. Commosso esploro ben sapendo che qualcosa che non va ci deve essere. Finito il check abbiamo nell’ordine: tavola del cesso pericolante e propensa a smontarsi, luce fulminata in bagno, anta dell’armadio che non sta chiusa ed asciugamani mancanti. Poteva andare molto peggio… Sistemate le cose le considerazioni: A) la luce manco a dirlo alla reception, basta tirare la tenda. B) Per il cesso basta star fermi C) vista la TV ed i 12 canali ad minchiam battezzata utilissima per stendere l’asciugamano visto che era incollata al muro…  Morale eravam pronti per il primo impegno che ci vedeva in campo alle 18,30 contro la Svezia anche se non sapevamo se all’Olan Gabor o al palazzone. Motivo per cui ci fiondiamo al Palazzone Forex per scoprire che è chiuso, per fortuna un tipo in maglietta Fiba azzurra e biciclettina ci indica che si gioca al palazzetto in fianco, entriamo ma non ci sono le nostre per cui deduciamo che si debba andare all’Olan Gabor, la palestra nel centro sportivo. Detto fatto e ci spostiamo li, la prima cosa che si nota è che l’aria condizionata l’han proprio sistemata bene, due otarie col raffreddore ci danno il benvenuto e ci dicono di coprirci, in effetti pare di essere a Trieste da quanto soffia il vento. A riscaldarci ecco il trio Persichelli-Lucchesi-Malakiano con cui scambiamo le prime impressioni, per fortuna rispetto a due anni prima han cambiato l’azienda di catering (vi furono un tot di giocatrici colpite da gastro-interite e salmonella) ed è tutto  a posto se non che la vista fisica di squadre come la Russia, la Cekia e la Francia ha già messo il povero Special Juan sulla graticola vista la nostra cronica deficienza di stazza… Pazienza, che ce vo’ fa… ce tocca! Certo in questa gara d’esordio il fisico non è certo l’elemento determinante vista la facilità con cui rulliamo le gialloblu’ vikinghe come si evince dal commento che riportiamo integralmente dal resoconto pubblicato su Facebook:
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1.     FATTA A PEZZI L'IKEA

Esordio piu’ che positivo per le nostre u16 in quel di Debrecen. La gara con la Svezia alla vigilia si presentava insidiosa ma le Azzurre sono entrate in campo con la giusta concentrazione e cattiveria agonistica. il resto ce l'ha messo il nostro Special Juan Lucchesi che coadivato dal coach energetico (Mk Vis) ha davvero molto da insegnare ai neofiti coach europei di turno sul piano tattico. Certo man mano che avanza di eta' sono atletismo e fisica ad ampliare il divario con altre nazioni europee elitarie ma per ora diciamo la nostra. Svedesi che reggono 4 minuti (7-3 per noi) ma poi la Kastle (Castello) con una tripla da’ il via alla nostra fuga che ci vede al 7mo già saldamente avanti (14-5). Il quintetto base (Pinzan-Togliani-Cubaj-Castello e Fassina) rulla le avverse giocando con intensità difensiva e buone geometrie in attacco e sul finire del periodo anche Madera, Misto' e la "giocatrice pirotecnica" Rauti (tripla x lei) danno il loro contributo portandoci ad un 26-8 alla prima sirena che sa già di sentenza. Nel secondo quarto spazio all’intera rosa che mantiene (anzi incrementa) il vantaggio (30-11 al 5') in un gara in cui le gialloblù avverse proprio non ci capiscono nulla. In un match a senso unico il 37-15 dell’intervallo e' un sacrosanto premio x le nostre. Si riparte ed ecco Fassina ki? Scatenarsi con 7 punti filati che ci lanciano al trentello di vantaggio con momenti di basket champagne a cui le svedesi non riescono a porre rimedio nemmeno x sbaglio. Insomma a fine terzo gli abbiamo gia smontato l ikea e sostituita con Aiazzone! Ovviamente nel quarto finale ci si rilassa un po' ma il massimo che le avverse raggiungono e' il -19, allo Special Juan basta rimettere il "Cubo magico" o "Magic cube" ternano (Cubaj) che il momento di appannamento sparisce in un amen. Chiudiamo sul 65-41 ed osserviamo l’altra scandinava (la Danimarca) avversaria nella seconda gara. Le neopromosse biancorosse affondano con la Cekia e non paiono un grosso ostacolo ma in un europeo c’e' sempre da stare in campana! Piuttosto okkio alla Cekia stessa che ha gran fisico e gente capace di giocare, sabato sara' una gran bella gara! Tornando ad oggi in doppia cifra vanno Cubaj (15) e Fassina (11) ma piacciono anche "Twin Anna" Togliani (9), Castello (7) e "fogo' Pinzan (9). Bene la 2000, "l'ispanica" Madera (4) che completa la bella prestazione delle nostre lunghe, per le piccole oltre a Pinzan bene "Speedy" Misto' (0) e Rauti (6). Onesta prova x "bak" Bacchini mentre possono fare meglio "Ayr-Franci One" Parmesani "wizard" Trucco e "dexter" Destro che in futuro sicuramente diranno la loro, probabilmente gia’ a partire dalla gara con le danesi.

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Soddisfatti dell’esordio e dopo aver visto da Danimarca massacrata dalla corazzata ceca possiamo quindi darci all’aspetto culinario della questione che ci porta alla pizzeria prospicente il parchetto sito nelle vicinanze dell’Olan Gabor che per l’occasione ospita anche il nuovo stadio del Debrecen (impegnato nei preliminari di Champion League) nonché della seconda squadra (una specie di Inter…) della città (impegnata nei preliminari di Europa League). Insomma due squadre “petting” tutte prese dai preliminari… Il purista Carletto persino gradisce la cena e dopo una passeggiatina (corta…) possiamo così raggiungere i nostri regali appartamenti. La stanchezza ci fa crollare ma, almeno personalmente, non avevo fatto i conti con il posizionamento tattico della stanza. Letto fronte finestra, caldo discreto quindi aperta ed a mie spese imparo che alle 5 di mattina i magiari sono già in giro a lavorare. Tram attivissimi (i nuovi silenziosi ma i vecchi uno sferragliamento terribile…), un via vai di macchine intenso ed un vociare da mercato rionale del pesce. Figurarsi che gioia, non mi restava che alzarmi e provvedere ad un cambio di logistica. Letto trascinato e cambiato di versante con grandi manovre tattiche, finestre chiuse  e ventilatore in azione (anzi no perché faceva rumore…). Insomma meglio il caldo del casino…  Alla faccia degli schiamazzi però, dopo la ginnastica notturna, rieccomi nelle braccia di Morfeo (non l’ex dell’Atalanta mi raccomando…) fino al mattino. Risvegliati c’era da risolvere il problema colazione e ci si incamminava verso il centro distante una decina di minuti. Un baretto già sperimentato faceva all’uopo e con cappuccino e palashinta (una specie di ciambella con dentro quel che si vuole, nella fattispecie nutella o presunta tale) si risolve il problema. Il tempo di illustrare al Carletto alcune bellezze del luogo che era tempo di recarsi al centro commerciale che, dotato di aria condizionata, sopperiva bene al calore del luogo. Centro commerciale che deve essere apparso come il paese dei balocchi al buon Carletto, in effetti c’era tutto, baretti per prima colazione, ristoranti vari (KFC, Greco, Pizzeria e pure uno strano self service…) senza contare i negozi sui tre piani non certo scevri di interessanti (esteticamente) commesse. Ma noi eravamo li per il basket e quindi, dopo aver sperimentato un paio di panini, bevuto un caffè anche decente con tanto di torta tiramisu (neanche male) eccoci tornare all’auto (dopo che l’autista aveva scoperto di aver sbagliato cortile per il parcheggio finendo in un altro Panzio…) e dirigersi stavolta all’impianto definito campo 2 ma che almeno non aveva la bora incorporata. Era tempo di vedersela con la Danimarca, ed ecco il resoconto della gara sempre in diretta FB:

2.     DIVORATI I BISCOTTI DANESI AL BURRO

Con la seconda giornata della prima fase le nostre u16 continuano a far del male alle nordiche. Ieri Svezia maltrattata oggi toccava alla Danimarca che in effetti da neo-promossa e' parsa abbastanza fragile. Per la verita' l'inizio non e' stato dei migliori, il nostro quintetto base ha tribolato a prendere le misure alla gara (8-7 al 5') con qualche distrazione di troppo nei rimbalzi difensivi. Lo Special Juan pensava bene di affidarsi alla panca ed ecco subito l'ispanica Madera, la “giocatrice pirotecnica” (Rauti) e “Speedy Misto'” mettere le cose a posto propiziando un 12-0 in 4 minuti che ci fa volare al 20-7 della prima sirena. Le nordiche ci spaventano un po' alla ripresa del gioco ma una, a dir poco scatenata, "fogo bum bum" Pinzan con un canestro e due triple apre la via ad un altro 12-0. La guardia 99 della Reyer si sara' anche presentata con un'acconciatura a dir poco discutibile (ma ke si fuma la sua parrucchiera?) ma quando c'e' da far canestro e' una sentenza! Con lei è ancora attivissima Madera ed il 40-21 dell'intervallo e' una goduria. Non cambia il copione della ripresa, anzi le malcapitate biancorosse vengono prese a pallate ancora da Pinzan (due triple), “twin Anna” Togliani (tripla e canestro) e Rauti (2 triple) trovandosi in pochi minuti sotto 61-25 non capendoci dentro nulla. Per loro fortuna le nostre un po' si rilassano nel finale e di "accontentano" di in 65-31 alla terza sirena. Non si accontenta invece Air Francy-one Parmesani che si scatena e nell’ultimo quarto parte con 7 punti su 10 nei primi 5 minuti e chiude con un bottino di 12 nel periodo, passiamo dal palindromo 83-38 per chiudere in gloria sull’ 86 a 42. Pinzan ne fa 18, Rauti 13, Parmesani 12, Togliani 11 e Musto' 10, questo per quanto riguarda chi e' andato in doppia cifra ma l’intera squadra e' andata alla grande con in piu' per lo Special Juan e Mk Vis la consapevolezza di poter contare in caso di bisogno sull’intera rosa a disposizione. E questo scusate se e' poco... Ora tutti concentrati sulla gara di domani, con la Cekia, si fara' sul serio ed il banco di prova dara' una prima indicazione su dove potremo arrivare ma ad una prima impressione solo la Russia pare una spanna sopra tutti come fisico e atletismo. La Spagna vista oggi ha rischiato di brutto con la Serbia, la Francia ha perso con la Lettonia (mica male) e l'Ungheria ha pescato il jolly sulla sirena che vedete sotto con la Croazia. Ci si comincia a divertire...
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Dopo aver visto le altre gare e soddisfatti della giornata sportiva andiamo a festeggiare i 4 punti in classifica in un ristorante italiano (Valentino) dove riusciamo a non farci avvelenare senza nemmeno rischiare troppo, non commento la carbonara che ho provato per carità di patria limitandomi a dire che era strana però poteva andarmi molto peggio. Dopo la passeggiatina serale nel nulla del centro ci si poteva confrontare con la nuova disposizione tattica della camera giovandone sommi benefici, perfino nella stesura dell’asciugamano sul televisore  a muro: perfetto per asciugarlo visto che il cambio era previsto ogni 3-4 giorni… Il giorno dopo eravamo ormai in piena routine: uscita verso le 10, colazione al centro commerciale dove trovavamo una sciura che ci dava la spremuta o il caffelatte, il dolcetto e quant’altro a circa due euro, poi facevamo il giro dei negozi per le commesse, poi si controllava il cibo del mezzogiorno al reparto ristoranti, poi giretto in centro, sosta in piazza con wifi, telefonata al “tattico” come ormai era definito Ambros che da casa tramite computer ci dava le direttive su dove andare e cosa vedere, sosta sulla panchina del centro, rientro al fresco del centro commerciale per i panini o la visita ai vari ristoranti, caffè e tiramisu e verso le 13.15 ritorno in albergo per recupero Suv per indirizzarci in palestra. Meta del giorno ancora Olan Gabor dove con la Cekia ci si giocava due punti preziosi. Non finisce benissimo come leggerete a seguire ma la sconfitta è (per ora) abbastanza indolore:

3.     FINIAMO IN UN VICOLO CECO

La terza gara del girone contro la Repubblica Ceca come ben di sapeva rappresentava un banco di prova per misurare le nostre capacita’ ed i nostri progressi dopo le due agevoli vittorie con le scandinave. Pronti via e la prima cosa che salta all'occhio e' la differenza di "tonnellaggio", noi non siamo certo dei nani, ma ogni scontro diretto ci penalizza fisicamente. Il problema fosse pero' solo quello... In realta' e' atleticamente e nel passo gara che le ceke ci danno punti e lo si intuisce subito visto l immediato 0-6 che ci tocca. Ci vuole un libero di Cubaj per schiodare i nostri led ma una tripla ci gela subito e buon per noi che Pinzan sia pronta a replicare dai 6,75. Con lei ecco anche Togliani prendere coraggio trovando due canestri ed una tripla che ci permettono di agganciare le avversarie a quota 13 (6') per poi andare sopra subito dopo grazie a "Speedy" Misto'. Cerchiamo di tenere a rimbalzo ma quando Il "cubo magico" deve rifiatare paghiamo a rimbalzo e le ceke sono pronte a colpire chiudendo avanti la prima frazione 21-18. Ma non possiamo certo lamentarci. Pronti via ed e' subito 0-4, appena hanno un centimetro di spazio loro ci puniscono sbagliando quasi nulla al tiro anche perche' i loro partono dal cielo, le costringiamo a qualche fallo di troppo ma e' chiaro che non puo' bastare, bisogna anche inventarsi qualcosa in attacco. A farlo alla grande e' Cubaj che con due canestri ci riporta a contatto ed al 4' siamo in piena battaglia (22-20). Un 24" avverso su di un non cambio di possesso non ci viene riconosciuto ed incassiamo una tripla, la replica di Pinzan stavolta non va ed incassiamo subito dopo un contropiede con fallo ritrovandoci in un nulla a -10. Un briciolo di speranza ce lo da l’ispanica Madera con una bella palla rubata ed un contropiede che bissa con una stoppata nell’azione seguente. E' un buon momento per recuperare ma un paio di erroracci sotto ci penalizzano "santificati" da un canestro che prendiamo nei due secondi di discrepanza dalla sirena sull’ultima azione che ci porta al riposo sul 25-36. La lezione e' chiara: appena sbagli sei punito, se vuoi competere a questo livello non puoi perdere palloni male o sbagliare appoggi da sotto, la paghi carissima.

Evidentemente lo Special Juan si fa sentire in spogliatoio e le nostre rientrano decisamente concentrate, per la Cekia diventa difficile segnare vista la nostra ottima difesa, in attacco Cubaj va in gas e regala un paio di numeri, al 4' siamo 31-38 e ci permettiamo di blindare il canestro concedendo due soli punti alle ceke fino al 6'. Purtroppo il loro digiuno si rompe ma un canestro al 24' secondo di Pinzan ci regala il 34-38 a poco dalla terza sirena. Quei tre minuti scarsi pero' ci costano assai, e' 11-4 il parziale che ci ricaccia a -11: 38-49 a dieci dal termine e tutto da rifare... Ad iniziare l’opera di recupero e' ancora Cubaj che in gran serata firma un 5-0 sontuoso, il quintetto in campo difende bene compresa "Air Franci-one" Parmesani che con un paio di recuperi e rimbalzi dà il suo contributo. Tutte sembrano pero' ritrovarsi e ci portiamo a -6 (43-49) dando l’impressione di poter fare qualcosa di importante. La nostra chanche si avvicina ed ha le sembianza della mano della giocatrice pirotecnica" Rauti (per gli amici Piro) che spara la tripla del -3.   E' una buona soluzione di tiro ma Piro non ha fortuna, la palla esce e sul ribaltamento arriva un piazzato ferale. Andiamo in attacco e sull’errore incassiamo una tripla che ci fa secchi: 45-53 a meta' ultimo quarto ed il vicolo e'... Ceco. Fine delle trasmissioni fino al 47-64 finale. Che dire? Peccato perchè ci abbiamo provato fino in fondo dando tutto ma oggi loro erano imbattibili su qualunque piano si mettesse la gara. Con squadre come loro, Russia e Lettonia non ti puoi permettere errori perche' si pagano subito, sbagli da sotto e prendi contropiede, non fai taglia fuori ed e' canestro, cincischi e perdi palla, fai un passaggio schiacciato lento e te lo intercettano ecc. ed e' un attimo prendere un break che recuperi con immane fatica. E' questo il succo della lezione odierna che dovremo tenere a mente per il futuro per oltrepassare il sottile limite tra un campionato da protagonisti ed un anonimo piazzamento. Abbiamo dimostrato di avere i mezzi per farlo, dalla tribuna ci crediamo ed abbiamo applaudito l’impegno nonostante la sconfitta, ora sta a chi va in campo! Animo che se po’ fa, a cominciare da lunedì (20,30) contro la Francia, servono un paio di vittorie su tre gare  per avere il pass x i quarti. La classifica dice Lettonia e Cekia 4, noi e Francia 2, Belgio e Svezia 0.
foto di Ezio Parisato.  L'arbitro sul tabellone che segna il timeout è bellissimo

Visto definirsi i due gironi validi per il titolo ed aver salutato Danimarca, Serbia, Slovacchia e Grecia spedite momentaneamente a lottare per la salvezza potevamo concentrarci sul giorno di riposo che pensiamo bene di andare a trascorrere al parchetto visti i 30 gradi che imperversavano sulla zona (seppur con ragionevole umidità). Una nuvoletta fantozziana a dire il vero aleggiava nel cielo ma pareva poco significativa, seee, a los cinquos de la tarda mentre si era belli seduti sulla panca ecco scatenarsi Giove pluvio che somma acqua al laghetto e allaga il parchetto, compresi noi due poveri viandanti costretti a ripararci sotto un paio di salici piangenti sperando nella magnanimità delle saette ungheresi. Passato il diluvio e sufficientemente bagnati possiamo andare verso il nuovo stadio a controllare come era venuto, tutto chiuso ma da fuori si intravvedeva il bello dell’architettura. Essendo ora della merenda cosa di meglio che sfruttare i simpatici baldacchini del gelato guidate da signorine tanto carine? Detto fatto e scopriamo i GOMBOC che, non sono cose tipo i gormiti ma semplicemente le palline di un gelato anche abbastanza buono. Prezzo del gomboc dai 150 ai 180 fiorini pari a 50/60 centesimi. Da lì il culto del gomboc si è ripetuto ogni pomeriggio visto che avevamo identificato la piazzola dove si metteva la nostra gomboccara preferita coi suoi gusti strani, incomprensibili e a malapena riconducibili al colore per il gusto ma tutto sommato pregevoli… Esaurita la pre-cena non restava che approfittare del ristorante prospicente il parchetto per rifocillarci a dovere e prepararci per la dura giornata seguente che presentava l’inizio della seconda fase. Detto fatto e dopo la routine meridiana eccoci in palestra per la giornata di gare, l’inizio non ci va benissimo…

4.     VINCONO “LE BLUE” SBAGLIATE…

Era una gara importante quella con la Francia in ottica campionato, una vittoria poteva valere un secondo/terzo posto utile soprattutto ad evitare la Russia (oggi croate prese a pallate dalle seconde linee di Archipova) mentre una sconfitta significava avere chanches al massimo per un quarto posto nel girone. L’importanza della gara e' ben chiaro alle due squadre blue (quella francese di nome e la nostra di fatto vista la maglia odierna) che cominciano belle pimpanti e concentrate dandosi gran battaglia che sfocia in un 6-6 dopo tre intensi minuti. Verso meta' primo quarto la precisione cala un po' ma una tripla della Kastle ci da un primo minibreak (11-8 al 6') che non incrementiamo per qualche imprecisione di troppo. Certo sbagliano anche le nostre avversarie ma almeno il canestro del 10-11 della prima sirena lo pescano anche perche' i tre grigi chiudono gli occhi su piu’ di un passi delle nostre dirimpettaie. il nostro digiuno si protrae anche ad inizio secondo quarto ed arriva fino allo 0-6 a cui è' Pinzan dalla lunetta a porre rimedio schiodando dai led un 11 che cominciava a dar noia. La gara si fa tirata e nervosa, noi pecchiamo nei rimbalzi difensivi e in attacco dove sbagliamo cose anche facili rinunciando a qualche tiro di troppo per intalparci contro la difesa e quando incassiamo la tripla del -6 verso meta secondo tempo un po' in tribuna ci si preoccupa. A salvarci e' pero Cubaj che segna ma sbaglia il libero aggiuntivo, poco male pero' perche' al 7mo ci riportiamo a -2 (18-20) peccato che ci becchiamo un'altra tripla e Cubaj debba fare gli straordinari per permetterci di chiudere sul -3 (22-25) all’intervallo. Il nostro tabellino e' abbastanza desolante: Cubaj 12, Castelli 7 e Pinzan 3, il resto acqua fresca, di contro ben nove francesi a segno! La cosa che pero' preoccupa sono i troppi rimbalzi concessi, qualche rinuncia di troppo al tiro e la percentuale esagerata di errore anche su tiri abbastanza facili. Di contro presentiamo un ottima Cubaj che la difesa avversa lascia spesso e volentieri in 1vs1 con l’avversaria di turno che "magic cube" si beve regolarmente. Cubaj che non si accontenta di far male da sotto ma si permette il lusso di colpire anche in contropiede, e quando una ritrovata Togliani infila una tripla agganciamo a quota 27 le avverse appena passato il 2' minuto. Tutti pronti a sperare in un nuovo allungo delle nostre invece succede l’esatto contrario: facciamo collezione di distrazioni ed errori banali continuando a regalare palle e tiri (anche comodi) sbagliati, col risultato di incassare un 9 a 2 in poco piu’ di 6 minuti per il 36-29 della terza sirena. La cosa si fa complicata. A questo punto serve un coupe de teatre... E lo confeziona il nostro Special Juan, 1-3-1 e francesi in confusione, recuperiamo palloni su palloni che la solita Cubaj capitalizza con un personalissimo 6-0 che a meta’ ultimo periodo ci riporta a -1: 35-36. E' un magic moment e sembriamo poter scappar via da un momento all’altro con la nostra bella freccia per il sorpasso accesa. Peccato che sul piu' bello ci salti il fusibile, sbagliamo tre conclusioni una piu’ sciagurata dell’altra e ci giochiamo la chanche sorpasso, la loro 12 invece (Chartereau, una delle poche bianche tra le transalpine) si guadagna due liberi e li mette per poi inventarsi nell’azione successiva una tripla che ci stende ricacciandoci a -6. Qui molliamo i pappafichi ed ancora Chartereau con canestro (e libero sbagliato) ci sotterra fino al 36-47 finale. In pratica 1-9 nei 4 minuti finali! amen... Ora non resta che cercare punti con Lettonia e Belgio per non uscire dalle  otto ma non sarà facile se continueremo a non far tesoro dei nostri errori ed ad avere la sola Cubaj (monumentale oggi con 20 punti su 36) in grado di impensierire  le difese avversarie, anche perche' (giustamente) non puo’ tirare la carretta da sola x 40 minuti! E comunque dovremo sempre ricordarci che qui servono doti come saper giocare di squadra, essere sempre attenti e concentrati, far valere il fisico e non aver paura anche di sbagliare oltre che attenzione ai rimbalzi e non sbagliare le cose elementari, ma soprattutto fare tesoro degli errori e non ripeterli... A cominciare da domani. Che e' un altro giorno!

foto di Ezio Parisato.

Un po’ intristiti finiamo per infilarci in una taverna sotto casa miracolosamente ancora in funzione, dove ci trattano anche bene in qualità di unici clienti. Paghi del miracolo possiamo andare alle nanne per concentrarci sulla Lettonia il giorno dopo. Lettoni che avendo battuto la Svezia (uno sforzo della Madonna…) il giorno prima decidono di far riposare un paio delle loro e per noi è un invito a nozze anche se la gufata al Belgio contro le stesse scandinave non funziona e la gara con le nipotine di Van Moer rimane in ottica quella decisiva. In realtà nessuna delle due squadre pare intenzionata a sbattersi, ma strada facendo per noi sale una grossa opportunità come vediamo:

5.     LETTONI MANDATE ALLE NANNE…

Una partita strana quella di stasera con la Lettonia che definiremmo interlocutoria. La situazione di classifica vedeva le latvie gia’ certe della qualificazione mentre per le azzurre una vittoria sarebbe potuta essere inutile perdendo l'ultima gara col Belgio. Ovvio che con tali presupposti la concentrazione delle avverse non poteva essere massima, oltretutto sommata all’esigenza di far riposare i due migliori elementi. Le nostre invece di conti ne fan pochi, parte il quintetto da sparo e scappa subito sull’ 11-2 al 3'. Squadra pimpantissima la nostra con lo Special Juan che ben presto da spazio a tutte le effettive con i primi cambi che fanno il diavolo a quattro dilatando il vantaggio fino al 20-8 della prima sirena. La "giocatrice pirotecnica" (Rauti) fa onore al suo nick e fa fuoco e fiamme con 3 triple filate che ci fan volate sul 30-13 al 2' minuto. Facendo due conti un +9 in caso di avulsa con Francia e Lettonia a quota 6 ci darebbe il terzo posto mentre un +18 il primo! La cosa ingolosisce assai anke perche' a bocce ferme ci sta che domani la Lettonia ceda alla Cekia, che la Francia batta agevolmente la Svezia e che (Sperem...) noi si vinca col Belgio. Tornando a bomba verso meta secondo periodo le lettoni si stancano di essere prese x materassini e reagiscono un po’ anche se solo col tiro da fuori, a meta quarto sono a -14 (18-32) ma all’intervallo comandiamo 40-24 in scioltezza. Il tempo di vedere il Debrecen calcio incassare il 3-1 a Barisov al 94mo (aveva vinto 1-0 in casa l’andata play-off di Champion League) grazie ad un'uscita sciagurata del suo portiere che si ricomincia. Direi alla grande visto l’ 8-2 in 2 minuti che portiamo a casa passando il ventello di margine, cosa eclatante in base al discorso avulsa. A meta periodo siamo 52-31 dominando la gara, un certo rilassamento nel finale di periodo (sempre a riposo Cubaj & c.) ma il 56-38 della terza sirena ci lascia belli come il sole. Belli tranquilli andiamo per completare in scioltezza la gara ma la panca lettone probabilmente qualche conticino comincia a farlo rendendosi conto del pericolo 4' posto, entra in campo per la prima volta la loro miglior esterna e ci fa subito male (due triple, due palle rubate e 11 punti in 5 minuti) trascinando le sue al -12 a meta quarto (64-52). E' pero' ancora la scatenata Piro (Rauti) a toglierci le castagne dal fuoco (canestro e libero piu’ tripla) lanciandoci sul 63-54 a 3,30 dal termine. L'impresa e' vicina! Viaggiamo tra il +16 ed il +20 sbagliando qualcosa di troppo, il +18 e' li a portata di mano ma quando la Wizard (Trucco) sbaglia due liberi a 8" dal termine ci tocca "accontentarci" (si fa per dire) del +16 (76-60). Morale a noi basterebbe per il terzo posto, per la Lettonia perdendo con la Cekia vorrebbe dire quarto e probabilmente Russia nei quarti (aiuto, oggi la Spagna ne ha presi 30 da Musina & C.). Ovvio che sia un ipotesi che ci auguriamo esca con la nostra vittoria sul Belgio, l’ipotesi della sconfitta e' invece una roba brutta. Vale a dire che da quinti faremmo spareggio salvezza verosimilmente con Danimarca (penso sara’ la peggio piazzata e noi a 4 punti saremmo in vantaggio su chi perde tra Croazia e Turchia) per accedere alle finali 9-12mo. Beh dai in questo caso non potremmo proprio fare un danno... Se fosse invece Portogallo gia’ sarebbe peggio, comunque la formula dice le quinte contro le ultime due poule salvezza e le seste contro le prime due. Le 4 vincenti incroci x finali 9-12 e le 4 perdenti incroci da cui escono tre retrocesse. Formula complessa ma che almeno evita lo scempio del girone a quattro all’italiana andata e ritorno x salvarsi.  Speriamo di evitare sto’ cinema vincendo con il Belgio! Oggi siamo stati belli, speriamo in bene. Daje raga che e' il momento decisivo!
foto di Ezio Parisato.

Eh si’, perché come sempre in una competizione simile c’è la gara spartiacque tra un Europeo da ricordare ed uno anonimo se non da dimenticare e la gara del giorno seguente col Belgio era proprio quel tipo di partita e vi assicuro che la sentono tutti, coach, giocatrici, genitori ed anche semplici conoscenti quali l’Ezio ed il Carletto della situazione. Comunque sia il giorno dopo eccoci li, divorato il nostro gomboc era tempo di saltare in piedi sul divano e prepararsi alla gara del campionato. Peccato che a noi un risottino della sera prima al Valentino aveva fatto bene al pancino mentre alle nostre qualcosa di diverso avesse provocato visite indesiderate ai bagni dell’ostello e qualche linea di febbre di troppo. Ma proprio adesso mannaggia… comunque si va in campo e succede che:

6.     IL BELGIO CI MANDA IN MINIERA…

Finisce con molto amaro in bocca il nostro europeo in ottica primi otto posti per via di una sconfitta immeritata contro il Belgio. Prima della gara ci toccano perfino in mattinata disturbi gastrointerici (per non farci mancare nulla...) ma non partiamo male come intensita', peccato che vanifichiamo buone iniziative con errori puerili al tiro davvero inquietanti (una costante per noi in questo europeo). Le belghe ringraziano e senza strafare scappano via prima sul 6-2 (3') e poi sul 12-4 (5'). Continuiamo a sbagliate l'impossibile e solo un miracolo ci fa rimanere a -7 alla prima sirena (6-13). I miracoli pero' come si sa si chiamano così perché avvengono una volta e puntualmente paghiamo il fio nei primi 5 minuti della ripresa, belghe in 2 minuti sul 7-17  e poi micidiali con Bechox che ci infila due triple filate che valgono il -16 al 5'. E' il momento peggiore per noi ma troviamo in "Fogo bum bum" Pinzan un'ancora di salvezza, un paio di sue iniziative propiziano un primo recupero che ci riporta a -10. L'aere pero' al cambio di situazione lo da' la difesa, diventiamo piu' attenti e piu' intensi paralizzando le avverse che non riescono quasi nemmeno a tirare grazie ad anticipi e pressioni eseguiti da manuale. Continuiamo a non  segnare molto ma loro addirittura nulla per cui e' fisiologico l’ulteriore avvicinamento fino al 21-25 al 9'. Il digiuno belga si chiude vicino alla sirena dopo 5 minuti da incubo per loro e Misto' e Rauti non riescono nell’ultima azione a trovare la tripla del -3. Comunque sia un lusso il -6 per come si era messa la gara! Il copione degli ultimi 5 minuti non cambia ad inizio ripresa, peccato che segnamo subito e poi mettiamo insieme un altro campionario di errori al tiro da paura... Loro pero' grazie alla nostra difesa il canestro non lo vedono nemmeno col binocolo! Al 5' il tabellone dice 23-27 per un miseri parziale di 2-0 x noi... Pitost ke nient (disen a Milan). E qui purtroppo avviene un brutto presagio: fateci caso, quando il punteggio non si schioda per molto tempo la squadra che va a segno sia sotto o sopra di solito vince. Purtroppo dopo un lungo 0-0 e' il Belgio a tornare a +6 ma le nostre sono ormai sul pezzo e Togliani con arresti e tiro, palle rubate e contropiedi impatta in un amen a quota 29. La nostra difesa e' da manuale e non passa uno spillo. E' ancora "twin Anna" a mettere a segno il sorpasso (31-29 al 7') ed il nostro momento migliore potrebbe fruttare molto di piu’ ma prima Madera sbaglia due liberi e poi Pinzan fallisce una tripla (e Vabbeh) ma soprattutto sbaglia un contropiede solitario sulla sirena, insomma il 31-30 della terza sirena ci sta assai stretto! Il dato difensivo e' pero' super: 5 punti in 15 minuti per il Belgio! Un capolavoro... Capolavoro che rischiamo di rovinare in 2 minuti di apertura ultimo quarto in cui incassiamo un brutto 2-7. In tribuna ci si spaventa un po' pensando stia finendo la benzina, Castello e Cubaj in un attimo pero' ci tranquillizzano ed impattano nuovamente a quota 37, la Piro prova a mettere una bomba ma non va, va invece quella di Barache per loro a meta ultimo quarto. che Agitasiu'... A mettere una nuova pezza ecco prima Cubaj e poi Togliani che dopo il libero del pari si inventa un furto con destrezza ed un contropiede che vale il 42-40 x noi a 3.40" dal termine. E' ancora lunga ma il bello deve ancora venire... Recuperiamo l’ennesimo pallone e Cubaj sbaglia il facile rigore del +4 (8'), poco dopo per un pasticcio usciamo dal fondo in attacco con palla in mano, a 1.19" Pinzan manca di poco un gran recupero, loro attaccano e non prendono il ferro a 53" dal termine. Palla nostra e pensiamo bene di.. fare 24" senza tirare! Ma insomma c'e' gente debole di cuore... Morale: occasioni sciupate in quantita' industriale x andare almeno a +4, Belgio a secco da quasi 6 minuti e 28 miseri secondi che ci dividono da un quarto di finale stra-meritato! Rimessa loro, attacco e tiro a 13" dal termine: ferro, palla che si impenna, lotta a rimbalzo e palla a loro in attacco sotto canestro. Rimessa, taglio che parte da lontano e canestro di tabella x la parita' a 10" dal termine. Noooo. Timeout nostro e palla in attacco. Lo Special Juan si raccomanda, giochiamola bene fino in fondo, cerchiamo di portarla a casa, palla a questa o all’altra ecc. Morale: Pinzan rimette, Togliani scivola (o inciampa nel piede di Cubaj) e Belgio in contropiede solitario del 44-42! la Madonnina del Duomo rare volte e' stata tanto chiamata in causa dubitando delle sue virtu'... Come non bastasse Pinzan parte alla ricerca del tiro pari/vittoria e finisce lo slalom con una ciofeca indegna che a momenti non prende nemmeno il tabellone (non dico il ferro...). E' una sconfitta che fa davvero male dopo una gara partita male e rimessa in sesto alla grandissima, purtroppo come gia' detto qui gli errori di pagano a caro prezzo ed a sbagliare di tutto e di piu' si paga pegno. Pazienza sara' lezione per il futuro, ora giocheremo venerdi’ con la Danimarca, obbligo vincere per non rischiare addirittura la retrocessione nel gruppo B! Sarebbe davvero una beffa atroce, ma non ci si vuole nemmeno pensare a una cosa del genere...

foto di Ezio Parisato.

Eh già buttiamo via malamente l’opportunità di giocarci un posto al sole dopo una gara in cui abbiamo sofferto, lottato, gioito ed alla fine più o meno metaforicamente pianto. Resta il rammarico per non essere state al meglio della condizione e per alcune, anzi troppe, ingenuità nel momento decisivo. Ma così è a questi livelli e lascia ancor di più l’amaro in bocca il sapere che avremmo incontrato l’Ungheria padrona di casa nei quarti in una gara che ci avrebbe visto non certo battuti sulla carta (le magiare hanno otto 1999 in squadra e non hanno gran fisico). Affoghiamo il nostro malumore nel cibo, ormai padroni della situazione culinaria di Debrecen…

 

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