Riassunto delle puntate precedenti: speranzosi in un buon risultato ci si recava
a Debrecen per gli europei under 20 ma dopo le prime 3 giornate chiudiamo il
girone con tre sconfitte e finiamo nella poule salvezza con Portogallo,
Lettonia e Inghilterra. Il lunedì si comincia il girone di andata e ritorno ma
il lunedì è anche il 20 agosto, giorno della festa nazionale ungherese.
Ed era dunque un lunedì
pieno quello che ci attendeva. Fin dal mattino grandi preparativi per la
sfilata carnevalesca della serata, in giro per la città gente che provava
numeri, majorettes intente ad allenarsi e gruppi folkloristici che si
preparavano. Tra questi ultimi anche un gruppo italiano proveniente da Gaeta
con maschi e femmine vestiti in “tudors costums” richiamanti più o meno
l’ottocento.
Nel casino più totale
vengo cacciato fuori dal mio locale-colazione mentre sto redigendo pagelle e
commenti sulle prime giornate per far posto ad un tot di villici e mentre mi
accomodo sulla panca esterna in cerca di un wifi per la pubblicazione mi si
affianca mica una gentile pulzella intenta a litigare con le scarpe che si
stavano scollando. Biondina mica male e dopo un po di sguardi attacchiamo
bottone anche se il suo inglese, se possibile, è molto peggio del mio. Comunque
ci intendiamo ed andiamo perfino a bere qualcosa insieme, la tipa è davvero
strana e sta scoppiando di caldo, una birra la rinfresca un po mentre
dialoghiamo simpaticamente seppure con una gran fatica. Verso le tre ha però un
puntello con gli amici per prepararsi alla festa e dopo averla accompagnata sul
luogo del rendez-vous mi tocca salutarla dicendole di farsi viva al mio bar
preferito, del resto mica avevo tempo di stare a tacchinare, potevo saltare
Inghilterra-Lettonia (brr, rabbrividiamo…) ma non il nostro esordio con il
Portogallo speranzosi che la salmonella ci avrebbe anche dato una mano per
stavolta.
Dopo la canonica
scarpinata eccoci in palestra, ovviamente la Lettonia aveva massacrato le Great
Britain ed ora toccava a noi. Per l’occasione un paio di giocatrici portoghesi
si rimettevano in piedi, ma non le aspettava più che la ruota visto che
comunque le effettive in campo lusitano non superavano le 6 unità. Dal nostro
punto di vista quanto meno il gioco migliora, la squadra riesce perfino a
costruire qualche azione offensiva, la palla gira un po di piu ed arrivano
anche tiri discreti delle nostre esterne. Giochiamo un discreto primo tempo in
cui doppiamo le avverse (30-15) che non sembrano proprio in grado di nuocere.
Sembrano però perché nel terzo quarto ci intalpiamo con la brava Domingues (17
punti per lei) spalleggiata da Almeida (13 punti) che ci fanno soffrire riportandosi
a -8 a
fine terzo quarto. Un quarto in cui tornano i nostri incubi difensivi.
Fortunatamente nell’ultimo quarto ci riprendiamo e causa anche un ovvio calo
avverso ci portiamo a casa i primi due punti preziosi con Galbiati (14) e Dotto
C. (12). Un pietoso velo sulle 16 palle perse… ma non si può avere tutto e ci si
godeva il primo hurrah.
Fatto il nostro dovere non
restava che fuggire dal forno crematorio della palestrina e rifugiarsi al
palazzone, giusto in tempo per vedere all’opera la Spagna massacrare l’Olanda
(70-41) e dopo un primo tempo tra Lituania e Polonia finito sul 33 a 18 per Svaryte e compagne
cogliere l’occasione per sgaiattolare alla festa in centro. In realtà ci si
perde il terzo tempo polacco che con un superbo 22 a 4 ribalta la situazione
(Zietara 18) per poi andara a vincere 53 a 50. Urca, ci eravamo persi uno
spettacolone…
La situazione dei due
gironi di qualificazione ai quarti vedeva nella congiunzione del nostro con
quello spagnolo la Spagna a 6 punti, la Svezia vincente sulla Bielorussia a 4
con la Polonia, Olanda e Bielorussia a 2, Lituania a 0 punti. L’altro girone
vedeva il dominio turco (imbattute) che si disfava anche della Serbia a quota
6, Russia che sul filo di lana batteva facile di 3 la Francia dopo essere stata
sotto di 10 nell’ultimo quarto e si portava a 4 punti (erano state sconfitte in
girone dalla Slovacchia) con la Slovacchia stessa (battuta l’Ucraina di
Yagupova), a quota 2 Ucraina e Serbia mentre la Francia era ancora al palo con
0 punti avendo battuto fino a quel momento solo il Portagallo perdendo poi con
Ucraina e Turchia.
Il sacrificio lituanpolacco
consentiva però di arrivare per tempo in zona mista, vale a dire sul punto di
raccolta dei vari protagonisti della
sfilata. Si andava dai carri che facevano la circumnavigazione del centro per
ripartire
Alle majorettes che dopo
l’esibizione erano stanchissime e quasi tutte con le scarpe col tacco in in mano,
per non parlare delle carinissime piccoline davvero esauste nei loro bei
vestitini sfolgoranti
Non mancavano anche le
maggiorattes, delle tipe vestite all’hawaiana che avevano la gradita
caratteristica di mellek (tette) davvero notevoli anche se spesso accompagnate
da una linea non proprio impeccabile…
In tarda serata si
cominciava a vedere la gente che alzava il nasino all’insù, non ci voleva molto
a capire che era tempo di fuochi artificiali (ed uno come il sottoscritto che
per anni se li è gustati a Budapest il 20 agosto ne era preparato). Ebbene
passate le 22 ecco il cielo sopra Debrecen illuminarsi come e più della notte
diSan Lorenzo, una vera battaglia di botti e luci che va documentata:
Dopo una mezzoretta di
“battaglia” l’ambiente si cheta e si disperdono per le strade un tot di villici
che intasano ogni dove tanto da rendere perfino difficoltoso il ritorno in
stanza per la doccia e la preparazione alla serata. Tirato a nuovo verso
mezzanotte posso rituffarmi nel casino, la gente non diminuisce di molto e dopo
aver assistito al concerto di un paio di musicanti
vado verso il mio bel
ristorante all’aperto che mi garantiva pork, petto di pollo e patatine visto
che, bar a parte, il resto era tutto in festa. Tutta la gente in giro
invogliava a passeggiare, tutti belli eleganti ed allegri, anzi direi
allegrotti… Non mancavano gli empori aperti (avevano aumentato i prezzi i
furbetti) ed il fornaio che sfornava le sue briochine notturne mentre nel mio
baretto ecco scatenarsi a destra e a manca pulzelle di ottimo livello tecnico,
peccato che nemmeno a piangere si trovava un locale di quelli giusti. Mi
sentivo come un bimbo col naso schiacciato sul negozio di pasticceria, vedere e
non toccare, anche se devo ammettere che passati i 30 anni le nostre donne
danno tre piste a quelle di quelle parti… però per lustrarsi gli occhi fino a
notte fonda…
Ovviamente il giorno dopo
la città si presentava deserta anche ai miei orari e si potevano notare i vari
carri abbandonati a se stessi sulla via principale, cosa che era un ottima
occasione per riprenderli da vicino sotto un sole paletta. Belli alcuni temi
anche se dedicarne uno alla City-go mi pare eccessivo…
per il pranzo ci stava un
bel Valentino dove mi aspettava un risotto spinaci e formaggio servito da una
camerierina mica male, piccolina ma con tutto al posto giusto, per non farmi
mancare nulla passaggio anche dalla kebabbara che aveva una sesta prorompente spettacolosa
oltre alla macedonia con i… meloni e le angurie. Con le inglesi si giocava
presto in un caldo soffocante ed ovviamente le GB non potevano essere un
problema, probabilmente non era necessaria nemmeno la haka per caricarci da
tanto che le albioniche erano scarse però il coach era pittoresco visto che
all’arbitro ha cercato perfino di prestare gli occhiali su un fallo
fischiatogli. E vai di Ital-haka
Insomma eravamo a quota 4
con Nori e Maffenini abili arruolate, bene Pertile (con 17 punti) e Salvini
(10) dietro anche se la muscolare Hurd ci fa 16 punti facendoci soffrire a
rimbalzo (sai che novità…) ed ora potevamo cercare di tifare per il Portogallo
contro la Lettonia anche se veder perdere la massaggiatrice delle baltiche non
era piacevole, la miglior massaggiatrice degli ultimi 150 anni come direbbe l'uomo di Arcore…
Pronti via e non pare esserci trippa per gatti, le lettoni vanno avanti tranquille ma le portoghesi che quanto meno se la giocano in otto non mollano l’osso e chiudono il primo quarto sotto di sole 4 lunghezze. Le nostre speranze si amplificano nel secondo quarto che le lusitane portano a casa con un 10-9 che segnala qualche scricchiolio offensivo lettone. Ancor meglio va il terzo quarto con le portoghesi assai pimpanti e trascinate dalla solita Domingues (alla fine ne metterà 17) come a dimostrare che essere almeno in otto aiuta assai. Il quarto si chiude sul13 a
8 e la terza sirena dice 37 a
35 Portogallo, cosa che ci rende ancor più attenti all’evolversi della
situazione. La Lettonia un attimo si riprende nell’ultimo periodo ma non va
oltre l’impatto sulla sirena e si giocano i supplementari. Il Portagallo tira
fuori le unghie (la Lettonia un po meno invero) e oltre alla suddetta Domingues
(brava nei calci piazzati invero...) porta in doppia cifra anche “Jaime” Pacheco,
Faustino “Asprilla” e “Hugo” Almeida riuscendo a portare a casa il miracolo: 60 a 57 e siamo soli al
comando della classifica con le baltiche a fare meno paura. Ma ecco i momenti
cruciali della sfida:
Pronti via e non pare esserci trippa per gatti, le lettoni vanno avanti tranquille ma le portoghesi che quanto meno se la giocano in otto non mollano l’osso e chiudono il primo quarto sotto di sole 4 lunghezze. Le nostre speranze si amplificano nel secondo quarto che le lusitane portano a casa con un 10-9 che segnala qualche scricchiolio offensivo lettone. Ancor meglio va il terzo quarto con le portoghesi assai pimpanti e trascinate dalla solita Domingues (alla fine ne metterà 17) come a dimostrare che essere almeno in otto aiuta assai. Il quarto si chiude sul
Visto il nostro girone potevamo
dedicarci alle disfide per il titolo, dispiaceva un po' lasciare il centro
sportivo, non tanto per quel forno che era la palestra ma per la bellezza
dell’impianto che oltre al vicino stadio in cui il Debrecen calcio giocava le
gare interne di campionato, presentava impianti per il calcio, un’ala dedicata
al fitness con attrezzi vari per il
potenziamento muscolare all’aperto e soprattutto un campo di atletica
davvero invidiabile con anello in tartan niente male su cui, tanto per
cambiare, evoluivano gentile donzelle in pantaloncini. Niente male anche i 4
campi da basket gemelli. Non c’è che dire, davvero una bella organizzazione…
Ma come detto era tempo di
spostarsi al palazzone, ci eravamo persi i primi due scontri che che avevano
visto la Turchia proseguire il suo intonso campionato liquidando 56-43 la
Slovacchia (che non riesce a mandare nessuna delle sue in doppia cifra) ed a
seguire la Francia finalmente fare due punti buoni castigando nettamente la
Serbia con 15 punti della rediviva Diallo.
Al nostro arrivo ci tocca
Olanda-Lituania, sempre un piacere vedere all’opera le orange e Svaryte &
C. Primo quarto combattutissimo (16-14) ma poi le lituane paiono uscir fuori e
chiudono sopra di 3 all’intervallo (31 a 28). Ancora sugli scudi le baltiche nel terzo
quarto che viene chiuso con il loro massimo vantaggio (46-40) ma nel quarto
finale crollo verticale delle bianco-verdi che, nonostante il prodigarsi di Okockyte (chiuderà a quota 19), incassano
un terrificante 26 a
8 e devono alzare bandiera bianca. Non c’è che dire, olandesi in bella crescita
ed in bella vista come sempre
A questo punto toccava ad
un altro derby mica male: Russia-Ucraina, partita che nell’economia del girone
aveva un suo perché e ci consigliava di rinunciare a Svezia-Spagna in onda
nell’altra palestra visto che il risultato sembrava colà scontato. Le canarine
guidate in panca dalle due solite comari con l’aria da infermiere-badanti del
vecchio primario
che ogni tanto a turno si
svegliavano per dare inutili consigli ad una squadra che ha tutta l’aria di
essere ingestibile visto che Yagupova & C. fanno praticamente quello che
vogliono. Lo fanno però bene, soprattutto nel terzo quarto dove sparano un
terrificante parziale di 22 a
9 ed ipotecano la gara, visto che le reds non riescono più a riemergere. Yagu
ne fa 24 tirando quando ne ha voglia e dispensando numeri da circo. Ovvia la
festa finale delle ucraine contro le ex loro padrone di casa: 68 a 62 per loro.
Ma la sorpresa vera non
era questa, bensì arrivava dall’altro campo dove la Svezia dopo essere stata
anche sopra di 18 con un canestro di Abdi sulla sirena batteva facile di due
(63-61) la Spagna sconvolgendo la classifica del girone che a questo punto
recitava: Spagna e Svezia 6, Polonia (sconfitta dalla Bielorussia nell’ultima
gara della giornata), Bielorussia e Olanda 4 e Lituania (ormai eliminata dalle
quattro) 0.
L’altro girone vedeva la
Turchia a quota 8, Russia e Ucraina 4, Slovacchia, Serbia e Francia a chiudere
con 2 punti. Bel groviglio con 5 squadre a giocarsi tre posti dopo la Turchia
matematicamente prima.
Finiti gli impegni
baskettari era tempo di tornare verso il centro, in tempo di record era stato
però smontato tutto compreso il mio amato ristorante all’aperto e, udite udite,
perfino il gnoki-bar era chiuso dopo i bagordi della festa. Non restava che
andare a fare una doccia e tornare dalla tipa con la sesta abbondante per farsi
un kebab. Kebab che devo dire da quelle parti fanno abbastanza light e non unto
come il classico nostro, bastava non far metteer strane salse, aggiungere
patatine e verdura et voilà si poteva sopravvivere finendo con la macedonia
davanti ad un Betis-Barcellona sul maxi-schermo in replica notturna. E va beh,
si fa quel che si può e dopo la pausa wi-ufy in piazza era ora di raggiungere l’amato
letto ad una piazza e mezzo pronti per un mercoledì da leoni dove ci
attendevano l’importante gara con la Lettonia e gli scontri decisivi per i
quarti (seppure purtroppo non ci riguardavano personalmente).
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