mercoledì 12 settembre 2012

DEBRECEN DA DIMENTICARE… O QUASI (parte 2)

Riassunto delle puntate precedenti:  speranzosi in un buon risultato ci si recava a Debrecen per gli europei under 20 ma dopo le prime 3 giornate chiudiamo il girone con tre sconfitte e finiamo nella poule salvezza con Portogallo, Lettonia e Inghilterra. Il lunedì si comincia il girone di andata e ritorno ma il lunedì è anche il 20 agosto, giorno della festa nazionale ungherese.
 
Ed era dunque un lunedì pieno quello che ci attendeva. Fin dal mattino grandi preparativi per la sfilata carnevalesca della serata, in giro per la città gente che provava numeri, majorettes intente ad allenarsi e gruppi folkloristici che si preparavano. Tra questi ultimi anche un gruppo italiano proveniente da Gaeta con maschi e femmine vestiti in “tudors costums” richiamanti più o meno l’ottocento.
Nel casino più totale vengo cacciato fuori dal mio locale-colazione mentre sto redigendo pagelle e commenti sulle prime giornate per far posto ad un tot di villici e mentre mi accomodo sulla panca esterna in cerca di un wifi per la pubblicazione mi si affianca mica una gentile pulzella intenta a litigare con le scarpe che si stavano scollando. Biondina mica male e dopo un po di sguardi attacchiamo bottone anche se il suo inglese, se possibile, è molto peggio del mio. Comunque ci intendiamo ed andiamo perfino a bere qualcosa insieme, la tipa è davvero strana e sta scoppiando di caldo, una birra la rinfresca un po mentre dialoghiamo simpaticamente seppure con una gran fatica. Verso le tre ha però un puntello con gli amici per prepararsi alla festa e dopo averla accompagnata sul luogo del rendez-vous mi tocca salutarla dicendole di farsi viva al mio bar preferito, del resto mica avevo tempo di stare a tacchinare, potevo saltare Inghilterra-Lettonia (brr, rabbrividiamo…) ma non il nostro esordio con il Portogallo speranzosi che la salmonella ci avrebbe anche dato una mano per stavolta.
 
Dopo la canonica scarpinata eccoci in palestra, ovviamente la Lettonia aveva massacrato le Great Britain ed ora toccava a noi. Per l’occasione un paio di giocatrici portoghesi si rimettevano in piedi, ma non le aspettava più che la ruota visto che comunque le effettive in campo lusitano non superavano le 6 unità. Dal nostro punto di vista quanto meno il gioco migliora, la squadra riesce perfino a costruire qualche azione offensiva, la palla gira un po di piu ed arrivano anche tiri discreti delle nostre esterne. Giochiamo un discreto primo tempo in cui doppiamo le avverse (30-15) che non sembrano proprio in grado di nuocere. Sembrano però perché nel terzo quarto ci intalpiamo con la brava Domingues (17 punti per lei) spalleggiata da Almeida (13 punti) che ci fanno soffrire riportandosi a -8 a fine terzo quarto. Un quarto in cui tornano i nostri incubi difensivi. Fortunatamente nell’ultimo quarto ci riprendiamo e causa anche un ovvio calo avverso ci portiamo a casa i primi due punti preziosi con Galbiati (14) e Dotto C. (12). Un pietoso velo sulle 16 palle perse… ma non si può avere tutto e ci si godeva il primo hurrah.
 
 
 
Fatto il nostro dovere non restava che fuggire dal forno crematorio della palestrina e rifugiarsi al palazzone, giusto in tempo per vedere all’opera la Spagna massacrare l’Olanda (70-41) e dopo un primo tempo tra Lituania e Polonia finito sul 33 a 18 per Svaryte e compagne cogliere l’occasione per sgaiattolare alla festa in centro. In realtà ci si perde il terzo tempo polacco che con un superbo 22 a 4 ribalta la situazione (Zietara 18) per poi andara a vincere 53 a 50. Urca, ci eravamo persi uno spettacolone…
La situazione dei due gironi di qualificazione ai quarti vedeva nella congiunzione del nostro con quello spagnolo la Spagna a 6 punti, la Svezia vincente sulla Bielorussia a 4 con la Polonia, Olanda e Bielorussia a 2, Lituania a 0 punti. L’altro girone vedeva il dominio turco (imbattute) che si disfava anche della Serbia a quota 6, Russia che sul filo di lana batteva facile di 3 la Francia dopo essere stata sotto di 10 nell’ultimo quarto e si portava a 4 punti (erano state sconfitte in girone dalla Slovacchia) con la Slovacchia stessa (battuta l’Ucraina di Yagupova), a quota 2 Ucraina e Serbia mentre la Francia era ancora al palo con 0 punti avendo battuto fino a quel momento solo il Portagallo perdendo poi con Ucraina e Turchia.
Il sacrificio lituanpolacco consentiva però di arrivare per tempo in zona mista, vale a dire sul punto di raccolta dei  vari protagonisti della sfilata. Si andava dai carri che facevano la circumnavigazione del centro per ripartire
 
 
 
Alle majorettes che dopo l’esibizione erano stanchissime e quasi tutte con le scarpe col tacco in in mano, per non parlare delle carinissime piccoline davvero esauste nei loro bei vestitini sfolgoranti
 
 


 
Non mancavano anche le maggiorattes, delle tipe vestite all’hawaiana che avevano la gradita caratteristica di mellek (tette) davvero notevoli anche se spesso accompagnate da una linea non proprio impeccabile…
 
 
 
 
 
In tarda serata si cominciava a vedere la gente che alzava il nasino all’insù, non ci voleva molto a capire che era tempo di fuochi artificiali (ed uno come il sottoscritto che per anni se li è gustati a Budapest il 20 agosto ne era preparato). Ebbene passate le 22 ecco il cielo sopra Debrecen illuminarsi come e più della notte diSan Lorenzo, una vera battaglia di botti e luci che va documentata:
 
 
 
 


 
Dopo una mezzoretta di “battaglia” l’ambiente si cheta e si disperdono per le strade un tot di villici che intasano ogni dove tanto da rendere perfino difficoltoso il ritorno in stanza per la doccia e la preparazione alla serata. Tirato a nuovo verso mezzanotte posso rituffarmi nel casino, la gente non diminuisce di molto e dopo aver assistito al concerto di un paio di musicanti
 
 
 
 
vado verso il mio bel ristorante all’aperto che mi garantiva pork, petto di pollo e patatine visto che, bar a parte, il resto era tutto in festa. Tutta la gente in giro invogliava a passeggiare, tutti belli eleganti ed allegri, anzi direi allegrotti… Non mancavano gli empori aperti (avevano aumentato i prezzi i furbetti) ed il fornaio che sfornava le sue briochine notturne mentre nel mio baretto ecco scatenarsi a destra e a manca pulzelle di ottimo livello tecnico, peccato che nemmeno a piangere si trovava un locale di quelli giusti. Mi sentivo come un bimbo col naso schiacciato sul negozio di pasticceria, vedere e non toccare, anche se devo ammettere che passati i 30 anni le nostre donne danno tre piste a quelle di quelle parti… però per lustrarsi gli occhi fino a notte fonda…
 
 
 
 
 
 
 
Ovviamente il giorno dopo la città si presentava deserta anche ai miei orari e si potevano notare i vari carri abbandonati a se stessi sulla via principale, cosa che era un ottima occasione per riprenderli da vicino sotto un sole paletta. Belli alcuni temi anche se dedicarne uno alla City-go mi pare eccessivo…
 










per il pranzo ci stava un bel Valentino dove mi aspettava un risotto spinaci e formaggio servito da una camerierina mica male, piccolina ma con tutto al posto giusto, per non farmi mancare nulla passaggio anche dalla kebabbara che aveva una sesta prorompente spettacolosa oltre alla macedonia con i… meloni e le angurie. Con le inglesi si giocava presto in un caldo soffocante ed ovviamente le GB non potevano essere un problema, probabilmente non era necessaria nemmeno la haka per caricarci da tanto che le albioniche erano scarse però il coach era pittoresco visto che all’arbitro ha cercato perfino di prestare gli occhiali su un fallo fischiatogli. E vai di Ital-haka
 
 
 
Insomma eravamo a quota 4 con Nori e Maffenini abili arruolate, bene Pertile (con 17 punti) e Salvini (10) dietro anche se la muscolare Hurd ci fa 16 punti facendoci soffrire a rimbalzo (sai che novità…) ed ora potevamo cercare di tifare per il Portogallo contro la Lettonia anche se veder perdere la massaggiatrice delle baltiche non era piacevole, la miglior massaggiatrice degli ultimi 150 anni come direbbe l'uomo di Arcore…

Pronti via e non pare esserci trippa per gatti, le lettoni vanno avanti tranquille ma le portoghesi che quanto meno se la giocano in otto non mollano l’osso e chiudono il primo quarto sotto di sole 4 lunghezze. Le nostre speranze si amplificano nel secondo quarto che le lusitane portano a casa con un 10-9 che segnala qualche scricchiolio offensivo lettone. Ancor meglio va il terzo quarto con le portoghesi assai pimpanti e trascinate dalla solita Domingues (alla fine ne metterà 17) come a dimostrare che essere almeno in otto aiuta assai. Il quarto si chiude sul 13 a 8 e la terza sirena dice 37 a 35 Portogallo, cosa che ci rende ancor più attenti all’evolversi della situazione. La Lettonia un attimo si riprende nell’ultimo periodo ma non va oltre l’impatto sulla sirena e si giocano i supplementari. Il Portagallo tira fuori le unghie (la Lettonia un po meno invero) e oltre alla suddetta Domingues (brava nei calci piazzati invero...) porta in doppia cifra anche “Jaime” Pacheco, Faustino “Asprilla” e “Hugo” Almeida riuscendo a portare a casa il miracolo: 60 a 57 e siamo soli al comando della classifica con le baltiche a fare meno paura. Ma ecco i momenti cruciali della sfida:
 




 
 
Visto il nostro girone potevamo dedicarci alle disfide per il titolo, dispiaceva un po' lasciare il centro sportivo, non tanto per quel forno che era la palestra ma per la bellezza dell’impianto che oltre al vicino stadio in cui il Debrecen calcio giocava le gare interne di campionato, presentava impianti per il calcio, un’ala dedicata al fitness con attrezzi vari per il  potenziamento muscolare all’aperto e soprattutto un campo di atletica davvero invidiabile con anello in tartan niente male su cui, tanto per cambiare, evoluivano gentile donzelle in pantaloncini. Niente male anche i 4 campi da basket gemelli. Non c’è che dire, davvero una bella organizzazione…
Ma come detto era tempo di spostarsi al palazzone, ci eravamo persi i primi due scontri che che avevano visto la Turchia proseguire il suo intonso campionato liquidando 56-43 la Slovacchia (che non riesce a mandare nessuna delle sue in doppia cifra) ed a seguire la Francia finalmente fare due punti buoni castigando nettamente la Serbia con 15 punti della rediviva Diallo.
Al nostro arrivo ci tocca Olanda-Lituania, sempre un piacere vedere all’opera le orange e Svaryte & C. Primo quarto combattutissimo (16-14) ma poi le lituane paiono uscir fuori e chiudono sopra di 3 all’intervallo (31 a 28). Ancora sugli scudi le baltiche nel terzo quarto che viene chiuso con il loro massimo vantaggio (46-40) ma nel quarto finale crollo verticale delle bianco-verdi che, nonostante il prodigarsi  di Okockyte (chiuderà a quota 19), incassano un terrificante 26 a 8 e devono alzare bandiera bianca. Non c’è che dire, olandesi in bella crescita ed in bella vista come sempre
 




A questo punto toccava ad un altro derby mica male: Russia-Ucraina, partita che nell’economia del girone aveva un suo perché e ci consigliava di rinunciare a Svezia-Spagna in onda nell’altra palestra visto che il risultato sembrava colà scontato. Le canarine guidate in panca dalle due solite comari con l’aria da infermiere-badanti del vecchio primario
 
che ogni tanto a turno si svegliavano per dare inutili consigli ad una squadra che ha tutta l’aria di essere ingestibile visto che Yagupova & C. fanno praticamente quello che vogliono. Lo fanno però bene, soprattutto nel terzo quarto dove sparano un terrificante parziale di 22 a 9 ed ipotecano la gara, visto che le reds non riescono più a riemergere. Yagu ne fa 24 tirando quando ne ha voglia e dispensando numeri da circo. Ovvia la festa finale delle ucraine contro le ex loro padrone di casa: 68 a 62 per loro.
 
 
 
 
Ma la sorpresa vera non era questa, bensì arrivava dall’altro campo dove la Svezia dopo essere stata anche sopra di 18 con un canestro di Abdi sulla sirena batteva facile di due (63-61) la Spagna sconvolgendo la classifica del girone che a questo punto recitava: Spagna e Svezia 6, Polonia (sconfitta dalla Bielorussia nell’ultima gara della giornata), Bielorussia e Olanda 4 e Lituania (ormai eliminata dalle quattro) 0.
L’altro girone vedeva la Turchia a quota 8, Russia e Ucraina 4, Slovacchia, Serbia e Francia a chiudere con 2 punti. Bel groviglio con 5 squadre a giocarsi tre posti dopo la Turchia matematicamente prima.
Finiti gli impegni baskettari era tempo di tornare verso il centro, in tempo di record era stato però smontato tutto compreso il mio amato ristorante all’aperto e, udite udite, perfino il gnoki-bar era chiuso dopo i bagordi della festa. Non restava che andare a fare una doccia e tornare dalla tipa con la sesta abbondante per farsi un kebab. Kebab che devo dire da quelle parti fanno abbastanza light e non unto come il classico nostro, bastava non far metteer strane salse, aggiungere patatine e verdura et voilà si poteva sopravvivere finendo con la macedonia davanti ad un Betis-Barcellona sul maxi-schermo in replica notturna. E va beh, si fa quel che si può e dopo la pausa wi-ufy in piazza era ora di raggiungere l’amato letto ad una piazza e mezzo pronti per un mercoledì da leoni dove ci attendevano l’importante gara con la Lettonia e gli scontri decisivi per i quarti (seppure purtroppo non ci riguardavano personalmente).
 

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