venerdì 10 ottobre 2014

AZZURRINA NEWS 2014-2015


Ed eccoci qua pronti ad inoltrarci in un anno di CTFA Azzurrina che sarà ancora dedicato a fare del nostro meglio per riuscire a portare più ragazze possibile all’attenzione del Settore Squadre Nazionali.

Fin da settembre siamo in pista con un gruppo ormai consolidato e che abbiamo fatto crescere nel corso della scorsa annata riuscendo a portare in quel di Slovenj Gradez per il torneo Bam il play Sashi Conte (Lodi ed ora al Basket Stars) e la lunga Tracy Nwohuocha (Costa) oltre a Giulia Scala (Sondrio) e la 2001 Laura Gatti (Adrense/Rezzato) che sono andate alla preparazione pre-torneo.

Il gruppo base è composto da 25 atlete (13 dell’anno 2000 e 12 del 2001) che nello specifico sono:

Amato Morena Nova B.Varese – Bartesaghi Giulia Giussano - Bonanno Alessia Geas Sesto - Bonadeo Silvia Geas Sesto - Cognizzoli Elisa Milano Basket Stars - Conte Shashi Milano Basket Stars - Giorgi Elena Milano Basket Stars  - Nwohuocha Tracy Costamasnaga - Pianta Giulia B. Vittuone - Pintossi Lisa B. Sarezzo - Scala Giulia B. Sondrio - Stilo Lisa Sanga Milano - Zucchetti Laura B. Carugate.

Beltrami Marta Geas Sesto - Buscema Giada Costamasnaga - Capellini Giulia Mariano Comense - Colico Cecilia Giussano - Colli Carolina SanMaurese PV  - Fumagalli Marta Costamasnaga - Gallitognotta Lisa B. Vittuone - Gatti Laura Pol. Adrese/Trescore - Gregotti Francesca B. - Panzeri Letizia Bk. Valmadrera - Terraneo Camilla B. Vittuone B. - Travaglini Matilde Nova B. Varese.

ma oltre a questo l’intenzione dei nostri tecnici è anche quella di guardarsi intorno per dare chanches ad altre ragazze che sapranno mettersi in mostra nel corso dell’annata sportiva nei loro campionati. Alcune ragazze sono già ben note e sono già state aggregate in alcuni allenamenti di ottobre e sono le seguenti:

2000: Cestari Martina Geas Sesto - Fontana Emma Costamasnaga - Mohammed Nadia Milano Basket Stars - Romanini Camilla Casteggio - Tricolici Nicoletta Geas Sesto San Giovanni - Zumaglini Carlotta Geas Sesto.

2001: Barca Elisa B.  Vittuone - Carraro Alessandra Sportlandia Tradate - Chiavegato Camilla B. Vittuone – Gabbanelli Emma Milano Basket Stars - Grassia Martina Geas Sesto - Iuliano Sara Luna Fionda Bagnolo - Marzolini Alessandra Antoniana Busto Arsizio - Piergiovanni Sofia Milano Basket Stars

ma, come detto,  per queste due annate aspettiamo con ansia che comincino i campionati giovanile per essere sempre più attenti a dare a chi merita una chanche in ottica azzurra. E su questo saremo ben contenti di avere segnalazioni e pareri da allenatori e dirigenti di società. Il nostro RTT (Riccardi) ed il coach (Lombardi) saranno ben lieti di condividere pareri e confrontarsi con chiunque ne sia interessato.

Come avrete notato il vertice tecnico della piramide è cambiato. Coach Riccardi ha sostituito un Guido Cantamesse sempre più impegnato nel progetto Ororosa ma che comunque saprà rendersi utile per il giovanile lombardo seguendo un progetto di cui parlemo dopo. Oltre a Riccardi nello staff tecnico si è inserito come assistente del confermato Nazza Lombardi l’ex biassonese (ora a Costa) Alessendro Minotti mentre Luca Visconti avrà il suo da fare dedicandosi a quello che vedremo dopo.

Le nostre 2000/2001 lombarde lavoreranno quindi per tre volte al mese (sempre la domenica mattina a Macherio) in ottica del Trofeo Fabbri di Rimini riservato al 2001 (prima settimana di Gennaio) e soprattutto al Trofeo delle Regioni (riservato alle 2000) che si terrà nel Lazio durante il periodo pasquale (31 marzo-6 aprile). La preparazione avrà anche punti di condivisione con gli altri CTFA limitrofi con impegni comuni con la Liguria (il 7 dicebre a Macherio) ed il Veneto/Trentino a Riva del Garda a febbraio.

A completamento del programma avremo, oltre ai richiami di coach Lucchesi per annate piu’ anziane, anche degli interessanti allenamenti tenuti dai quattro coach della serie A maschile lombarda. Questo progetto chiamato delle 4 cattedrali ci ha già portati all’Armani Jeans Milano dove coach Banchi ed il suo staff sono stati disponibilissimi e pazienti con le ragazze (Coach Fioretti sarà anche con noi per il Progetto 1,85) e così siam certi che sarà con Pozzecco, Sacripanti e Pancotto a Varese, Cremona e Cantù.

Come accennato ci sarà spazio anche per il Progetto 1.85, una volta al mese alcuni coach saranno a Macherio per tenere un allenamento a quelle ragazze comprese tra le annate 1997 e 2001 che le società riterranno interessanti per fisico ed altezza. Il lavoro sarà specifico sui movimenti da pivot e potremo tenere sott’occhio elementi da inserire nel nostro organico base (le lunghe servono sempre…). Si parte domenica 12 ottobre ed al momento l’organico segnalato dalle società è il seguente (fermo restando che anche in questo caso le porte sono sempre aperte):

CARRARA ALICE 97  e VINCENZI GIULIA 98 -  Albino

IARROBINO LORENA 98, REDEGHIERI ASIA 98, BIASI GIULIA 99,  GALLEANI MELANIA 00, ROBATTO ELENA 00, USMIANI ELENA 00  - Bk Stars

CERIZZA SABRINA 98, BECCARIA GIULIA 00, DIENG AMINATA 00 - Carugate

ROMANINI CAMILLA 00 - Casteggio

MERONI ELISA 99, CAPPELLETTI ALESSIA 00, TOPPI ARIANNA 00  - Cucciago

GRASSIA VALENTINA 98,  OGGIONI CECILIA 98,  BOLOGNINI GAIA 99,  COLOMBO ELENA 99,  DE CORTES LUCIA 99,  SANTORUVO SOFIA 99 - Geas Sesto

PARMESANI CHIARA 00 – Lodi

FRIGERIO ALESSIA 01 – S. Maurense

FOLLI SABRINA 99,  TRABUCCHI MARTINA 00 - Vittuone


Visto quello che bolle in pentola per il CTFA Azzurrina passiamo a quella che è un progetto fortemente voluto per consentirci di arrivare il più preparati possibile all’ingresso delle giovani atlete  nel mondo CTFA . Ovviamente per quest’anno il discorso va fatto per l’annata 2002 che, a bocce ferme, sicuramente ci darà delle soddisfazioni. In pratica si è cercato di dare una struttura importante al lavoro di reclutamento coinvolgendo persone da anni nel settore femminile che diano garanzie organizzative e tecniche.

A capo del progetto è stato designato Coach Visconti che farà da catalizzatore tecnico per tutti gli allenatori che verranno coinvolti nella gestione dei vari gruppi a livello provinciale. A dargli una mano, soprattutto organizzativa, sarà Marino Mannis (ROT – Responsabile Organizzativo Territoriale) che avrà il compito di mettere in ordine i vari impegni e di cominciare a raccogliere informazioni anche sugli anno seguenti. Come detto l’intenzione principale è di non lasciarsi sfuggire nulla sul territorio, per fare questo ogni provincia lombarda ha dei referenti che si devono preoccupare di organizzare gli allenamenti, tenere i contatti con le società (anche maschili) e, nei limiti del possibile, visionare le giovani atlete nel corso dei vari campionati. Insomma la struttura  di partenza che ci siamo dati è la seguente:

Resp. Progetto ANGELA ALBINI 335.5733016 a.albini@cf.fip.it - Dirigente EZIO PARISATO 346.4785618 ezio.parisato@gmail.com - RTT ROBERTO RICCARDI 335.6873290 riccardi.roby@gmail.com - Capo Progetto LUCA VISCONTI 347.7338971 lucavisco@gmail.com - ROT MARINO MANNIS 339.7829584 marino.mannis@gmail.com

Resp. BG GUIDO CANTAMESSE 348.4400232 cantamesseguido@libero.it

Resp. BS 1 CLAUDIA TENCA 347.4237449 J_clo@hotmail.com

Resp. BS 2 ALBERTO SCARONI 335.5896840 alberto71scaroni@libero.it

Resp. CR LUCIANO DENTI 339.8183863 lucianodenti50@gmail.com

Resp. MN MILLY BUSATTI 348.4334695 millybusatti@gmail.com

 

Resp. CO 1 PAOLO DELL’ORO 347.5395572 paolo@botolandia.it

Resp. CO 2 GUIDO CORTI (CIF) 339.3656848 cortiguido@hotmail.com

Resp. VA EMANUELE CORTELLEZZI 368.963530 lelelele54@libero.it

 

Resp. LC FABRIZIO RANIERI 342.8858988 f.ranieri@canturina.it

Resp. MB LUCA LIMONTA (PANTA) 333.4649343 limonta@lasertechsrl.eu

 

Resp. MI MASSIMO PIRRI 347.2988860 massimo.pirri69@gmail.com

Resp. LO FULVIO BIANCHI 345.9298078 fulviobianchi.basket@gmail.com

Resp. PV IVANO CALDERA 338.2964042 ivano.caldera@gmail.com

 

Dopo l’organizzazione siamo ai fatti e lo start sarà domenica 12 ottobre mattina a Crema dove arriveranno le atlete bergamasche, bresciane, cremonesi e mantovane, a seguire eccoci a Como (Como e Varese), Costa (Monza, Lecco e Sondrio) e Milano (Milano, Pavia e Lodi). Ecco tutte le varie date nello specifico:

Domenica 12 ottobre ore 10.00 – CREMA in Via Dogali (BG-BS-CR-MN)

Sabato 18 ottobre ore 15.00 – CASNATE CON BERNATE al Palasampietro (CO-VA)

Domenica 19 ottobre ore 10.00 – COSTAMASNAGA in Via Verdi (LC-MB-SO)

Sabato 25 ottobre ore 15.00 – MILANO al Centro Vismara in via dei Missaglia (MI-PV-LO)

Ogni macro-area avrà la discrezione di organizzare al meglio i suoi raduni ed i suoi allenamenti (sempre confrontandosi con Luca e Marino), dovrà selezionare i coach che gestiranno gli allenamenti sulle specifiche del CTFA per arrivare preparati al Trofeo delle Province che sarà il banco di prova per arrivare al Bulgheroni di fine anno. I coach interessati saranno coinvolti (come anche i referenti) nell’atto finale.
Insomma che dire, stiamo cercando di fare il massimo per rilanciare un po’ il nostro settore che ha bisogno di nuovi stimoli e nuove iniziative e cerchiamo di farlo partendo da quello che deve essere il nostro serbatoio ben sapendo che, va bene preoccuparsi di chi potrà arrivare un giorno in azzurro, ma è fondamentale non perdere per strada ragazze che vogliono giocare e tenere viva la loro passione per il nostro sport, pensando soprattutto a quelle bimbe che si perdono per strada in realtà dove il femminile non esiste e che, finita la partecipazione coi maschi, devono smettere di giocare. E sono ta

venerdì 29 agosto 2014

PARTE 2 di OH CHE BEL MESTIERE FARE IL VACANZIERE....


Insomma il nostro sogno di essere nell’elite del basket giovanile europeo si era spento con l’immeritata sconfitta rimediata col Belgio, ora era tempo di battere la Danimarca per togliersi ogni patema e di annegare il dispiacere durante il giorno di riposo al… centro commerciale dove gli elementi per farlo come si può vedere c’erano tutti….
Foto: 󾍐
 

Ma non solo, evitati certi acquisti (anche se di una certa classe devo dire…)
Foto: In attesa del decisivo scontro col Belgio ho comprato un paio di scarpe chichissime...
 

Era tempo di spararsi una schnitzel doppia veramente ad orecchio di elefante e di visitare il festival del vino che prendeva il via proprio quel venerdì seppure sotto un diluvio nel parchetto… fa niente il vinello era buono uguale e la cena al ristorante pettine di pesce (il Pirata…) altrettanto. Si poteva così in gaudium magnum attendere la prova della verità che arrivava dopo il solito gomboc pomeridiano. Era dunque tempo di Danimarca-Italia sfida salvezza:

1.     POVERE DANESI: GLI ABBIAMO DISTRUTTO IL LEGO, MANGIATO TUTTI I BISCOTTI E ROTTO LE BICICLETTE…

Missione compiuta! Battendo la Danimarca oggi abbiamo raggiunto il minimo sindacale della nostra spedizione in terra magiara. Siccome ho una mia dignità' non sto a commentare una partita finita con piu' di 60 punti di scarto in un europeo... Posso solo dire che risolviamo subito la questione (il nostro problema e stato sempre l’approccio alla gara qui...) con un 16 a 0 pronti via (4'). Le danesi segnano il loro primo punticino al 7'35" ed a fine prime quarto (22-4) sapendo gia’ di dover pensare alle semifinali salvezza. A ribadirlo un 11-0 in due minuti ad inizio secondo quarto qualora il concetto non fosse chiaro... Stavolta le avverse impiegano "solo" 4,40" per rompere il ghiaccio ma rimarra' il loro unico canestro di una gara già morta e sepolta all’intervallo: 50 a 6. Sigh, figurarsi che entusiasmo il pubblico! Non va pero’ diversamente nel primo quarto che si gioca in contemporanea all’Olan Gabor, le ragazze russe asfaltano senza pietà il Belgio nostro giustiziere. Ben piu vispo il quarto Cekia-Turchia con le turche scatenate nel primo tempo che chiudono sopra di 10 (35-25) ma che poi si intalpano di brutto in apertura di terzo periodo incassando uno 0-21 che le stende. Il quarto successivo e' il piu' tirato, le padrone di casa soffrono una serata al tiro deleteria ma non mollano il contatto con le francesi e sul 50 pari a poco dal termine la gara la decide il nostro caro arbitro italiano che appioppa un tecnico alla 7 magiara per proteste: due su due e Francia in semifinale. Poteva essere il nostro quarto senza i dieci sciagurati secondi finali col Belgio, mannaggia! Comunque io dico che un quarto europeo lo vorrei vedere deciso da una giocata/una giocatrice e non da un fischio a pera... L’ultimo quarto è tra Spagna e Lettonia  con le similrusse ad ammaccare solo i tabelloni, facile per Alonso & c. Portarla a casa. Domani Russia-Spagna e Cekia-Francia, due gare gia'  giocate nei gironi con vittorie larghe del vento dell’est. L'ovest sapra' rifarsi? Bah, le cugine d oltralpe puo' anche darsi la Spagna la vedo dura... Per noi invece ecco la Serbia che fa secca la Grecia nello spareggio d’accesso al nono posto. L’altro sara’ Croazia-Slovacchia. Per la salvezza tre tra Svezia, Grecia, Danimarca e Portogallo retrocederanno e non credo sia un danno per lo spettacolo, credo che squadre come Polonia, Ucraina, Lituania, Bielorussia, Slovenia ecc. abbiano decisamente qualcosa di meglio da offrire tecnicamente…

Insomma dopo un duro venerdì da spettatori si poteva tornare al festival del vinello dove continuava comunque a piovere desertificando la festa seppur alcuni eroici imperterriti spettatori si godevano il concertino sul palco preparato. Il sabato seguente mi vede protagonista del “grande rifiuto” in quanto abbandono i colori azzurri disertando un triste Italia-Serbia per le semifinali, peccato che la conoscenza di una venditrice di gomboc mi esili dall’Olan Gabor, in pratica mi perdo nell’amorevole discussione con una villica la quale mi spiega come per 4000 fiorini (12 euro) lavori li dalla mattina alle 9 e sia in attesa del capo che passi a prenderla con tutto il suo ambaradan gelatifero. Insomma non proprio un compenso super per 12 ore di lavoro… e lo faceva fino al 31 agosto tutti i giorni. In nero ed alla faccia dei sindacati… Comunque verso le 20 il capo la preleva e me la porta via e non mi resta che tornare al prospicente Olan Gabor dove la Cekia soffre con le francesi ma alla fine la porta a casa. Inattesa anche la sofferenza russa con le spagnole che a seguire trovano forza e compattezza per tenere botta per tutto il primo tempo alle 2 metri e passa Veereva e Musina (che si muovono come due guardie…) ma nel terzo quarto incassano un 21 a 2 che le crocifigge. La finale annunciata è quindi Russia-Cekia e non resta che andare alla cena italiana dove una zuppetta di formaggio tira su il morale mentre il Debrecen batte 2 a 0 il Lombard Papa in campionato come dice (e mostra) la TV magiara. E’ tempo quindi di nanne e dell’ultima giornata magiara in programma per la domenica seguente dove oltre alla nostra finale 9-10° è in programma anche l’atto conclusivo, per cui è:

2.     TEMPO DI BILANCI…

La spedizione ungherese delle U16 si conclude con un onorevole posizione dopo la vittoria odierna sulla Croazia. Giochiamo l’ultima gara partendo alla grande: 15-0 in 8 minuti ma poi pian piano le tante (giuste) rotazioni fanno rientrare le avverse grazie anche ad un paio di triple pesanti. E' Pinzan a farci rimanere avanti all’intervallo 31-25 con 10 punti.
La gara si decide con un 8-0 per noi nei primi 2 minuti del secondo tempo, le croate non si ripijano piu’. Finisce 60-39. E siamo noni. Accettabile… Oggettivamente con un po' piu’ di fortuna potevamo stare nelle otto (bastava durasse 10 secondi in meno la ...gara col Belgio) ma il nostro valore e la conseguente realta’ non sarebbe cambiata di molto. Come lo Special Juan ben sapeva il valore assoluto di questo gruppo era ben inferiore a corazzate (fisiche ed atletiche) come Russia e Cekia, abbastanza inferiore ad ottime squadre come l’Ungheria padrona di casa, Francia, Spagna e probabilmente Lettonia e sul piano di squadre come Belgio, Turchia, Serbia e Croazia con cui ce la si giocava. Il campo ha dunque emesso nei nostri confronti un giudizio equo, lascia un po' d’amaro in bocca ma va accettato sapendo cogliere gli aspetti positivi e cercando soluzioni per risolvere quelli negativi.

Partendo dal presupposto che gente di due metri atletica e tecnica (alla Musina) dalle nostre parti ne nascerà' forse una nei prossimi 50 anni, dovremo capire come riuscire a migliorare le nostre potenzialita'. Il nostro staff tecnico al momento riesce ancora ad imbrigliare con difese mischiate, 1-3-1, zone e quant’altro buona parte dei dirimpettai ma quando il fisico e l’atletismo calano sono dolori. E a questi livelli incassare uno 0-10 e' un attimo e recuperare non e' facile.
Ovvio quindi che la gioia dello staff azzurro sarebbe quello di poter avere a disposizione giocatrici a posto atleticamente ed in grado di "capire" la pallacanestro, insomma qui non basta l’istinto bisogna saper giocare di squadra ed aiutarsi sempre. Quel capire significa poi che le ragazze devono sapere ad esempio cos'e una transizione difensiva, un fondamentale fatto in un certo modo od un attacco flex. Insomma la base dovrebbe dare un qualcosa di più perche' e' facile per molte delle nostre nazionali fare il bello e cattivo tempo bel loro orticello ma qui la musica cambia, eccome se cambia...
Detto questo non posso non sottolineare come ancora una volta a parte me e Carletto ed i genitori nessun addetto ai lavori abbia fatto lo sforzo di rendersi conto di quale sia il livello al di fuori del suo orticello lombardo, veneto o laziale che sia, nemmeno per vedere come vanno le proprie ragazze in nazionale, o almeno far lo sforzo di chiedere allo staff tecnico, credo che Jo Lucchesi non abbia mai morso nessuno e visto che e' anche disponibile a farlo e raggiungibile quanto meno su Fb magari due parole andrebbero scambiate. E poi una volta nella vita si puo’ rinunciare a dieci giorni a Rimini x lo stesso periodo a Debrecen, a Vukovar o a Poprad che sia o sbaglio? Quanto meno per non vedere scritto o sentire che tizia era meglio di caia e magari tizia sa solo schiacciare a due mani all’indietro e non difende nemmeno su Iron side...

Ma torniamo a questo gruppo impegnato a Debrecen. Come salta all’occhio e' stato piu’ o meno equamente suddiviso tra 98 e 99. La prima ed incoraggiante impressione e' che in prospettiva possiamo essere piu’ tranquilli sul gruppo che l’anno prossimo farà l’u16 (99-2000) che su quelli che misto alle 97 fara' l’ u18. Per le 98 e' stata dura riuscire ad essere protagoniste nelle gare "vere" (Cekia, Francia e Belgio) dove serviva qualcosa di più dell’ordinaria amministrazione delle non certo complicate gare con Svezia. Danimarca e Lettonia (che si e' presentata senza le due top). Forse la sola Togliani contro il Belgio (a parte la sfortunata scivolata finale) ha dato un apporto determinante. per le altre compitino aspettando che le piu’ piccole risolvessero le partite. Ovviamente di contro sono state protagoniste le "piccoline" e la cosa in ottica 2015 non puo' che essere positiva immaginando altri inserimenti che potranno esserci. Ovvio che questo e' un discorso ad oggi, si spera vivamente che con il campionato prossimo le suddette 98 trovino spazi da protagoniste nelle loro societa' ed i giusti stimoli per migliorarsi. Come al solito non mi esimo dal commento sulle singole in ordine di numero ed apparizione...

4) Misto' - la Speedy fa la sua onesta figura, quando chiamata in causa gestisce il pallone e raramente lo butta. In attacco nelle fasi complicate passa da Speedy a Mistoaccorgendo...di quanto son grosse le avversarie li sotto!

5) Togliani - Twin-Anna e' la piu' brillante della sua annata, ha grinta e talento. Recupera un tot di palloni e da fastidio al play avverso. E' anche intraprendente e possiamo perdonarle tranquillamente la maldestra scivolata/inciampo con il Belgio.

6) Pinzan - Fogo bum bum (fogo e' pinza in magiaro) a parte l’acconciatura discutibile (solo la 8 belga assimilabile ad un paggio la batte) in campo mostra talento e spirito di iniziativa. A volte eccede in numeri pagando in sostanza e fallendo anche facili appoggi, probabilmente ritroverà' l’altra Destro strada facendo ed avremo una buona e collaudata coppia in regia (a Rimini ce le ricordiamo bene noi lombardi al Trofeo delle regioni)

7) Fassina - Martifax parte discretamente ma poi ce la perdiamo un po' per strada non riuscendo a farsi valere fisicamente. Cristallino il suo talento, a questi livelli deve pero' prendere coraggio e trovare carattere per non restare una Fassina ki? qualsiasi. E puo' farlo tranquillamente.

8) Parmesani - Air Franci One e' in grado di farsi valere atleticamente e fisicamente. In difesa ed a rimbalzo dice sempre la sua, il suo punto debole e' l’attacco dove sbaglia troppi tiri e dove si incaponisce su soluzioni improbabili (a cominciare dai passaggi lenti schiacciati) che in C a Lodi funzionano anche ma contro la gente sveglia che c’e' qui proprio no. Stara' a Luca Visconti in quel di Crema farla crescere ed ovviamente le gioverà assai avere a che fare quotidianamente con avversarie di A.

9) Rauti - la giocatrice pirotecnica (piro x gli amici) ha una voglia ed una passione commuovente sommati ad una manina niente male. Purtroppo ha sfoderato prestazioni monstre nelle gare meno complesse perdendosi un po' in quelle complicate. Da rivedere, magari con qualche chiletto in meno.

10) Destro - la dexter trova poco spazio probabilmente per un fisico non certo dominante. Quando entra non trova il passo giusto probabilmente un po' demotivata dopo l’inizio complicato.

11) Bacchini - la Bak da il suo apporto fisico aiutando la difesa ma in attacco non trova sbocchi.

12) Trucco - the wizard e' un 99 di belle speranze e di gran fisico. Ora non resta che impiantarle qualche genio materno, soprattutto sul lato agonistico. E' tanto simpatica, buonina e carina... Non sara' facile incattivirla! Contro la Danimarca mi ha depauperato un bingo risultando l’unica a secco! Grrrr

13) Cubaj - the magic cube (o cubo magico) dimostra di starci alla grandissima nell’elite delle lunghe europee. Si muove bene e fa canestro da sotto con regolarita’ facendo impazzire il difensore di turno. Accusa un po' presto lo sforzo e va sistemata atleticamente ma e' il nostro ariete x il futuro. Andra' alla Reyer e non potra' che farle bene trovando gente con cui misurarsi in allenamento e partita. Una sola gara da lei non giocata da 8 ma da 6,5 e l’abbiam persa (Belgio).

14) Madera - l ispanica e' una gran bella sorpresa! Classe 2000 e' la cucciola della spedizione ma ha grinta da vendere e gran talento. Fa valere il fisico come poche. Una su cui puntare per il futuro.

15) Castello - la Kastle illude un po’ in partenza con una gran gara contro la Svezia. Si scarica pero' ben presto non riuscendo a sfruttare al meglio un fisico possente. Anche nel suo caso il carattere se lo deve sistemare sa sola, non lo vendono nemmeno al Forum di Debrecen. Lo speriamo vivamente!

Lucchesi: lo Special Juan fa il possibile e l’impossibile in panca. Per poco non gli riesce anche il colpo con Belgio e Francia (tatticamente perfetto), purtroppo le ultime palle le avevano in mano le giocatrici e non lui...

Malakiano - Mk vis lavora assai sulla testa delle ragazze spiegando loro errori e schemi con calma e precisione. Ci arrivassero a capirlo e a mettere le cose in pratica saremmo in una botte de fero come dicono nella sua amata Roma...

Persichelli: il Persico mi perde colpi dopo Poprad! Non importa, e' sempre un piacere ritrovarlo!

Morale  anche questo europeo giovanile va in archivio, come è giusto che sia la Russia lo vince senza soffrire troppo con le sue guglie e le sue esterne fisiche, precise e toste di cui sentiremo parlare molto. Per fortuna Ogun a parte sono tutte 98 e l’anno prossimo non ce le ritroveremo quando con un 99-2000 interessante verso metà agosto ci giocheremo le nostre chanches e stavolta veramente da prime otto in Europa (a quanto potuto vedere). Belli i momenti finali che riassumiamo in foto con il miglior quintetto che non si poteva certo sbagliare…
Foto: Miglior quintetto: 2 russe, 2 ceke e 1 spagnola! Ma va?
 
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A questo punto non restava che levare le tende da Debrecen destinazione Slovenj Gradec dove ci attendeva la nazionale U14 per il torneo BAM che prende il nome semplicemente dal rumore del rimbalzo della palla sul parquet. Anche in questo caso è una buona vetrina per le azzurrine che per la prima volta lasciano i patri lidi. Coach Pirani pescando tra Bulgheroni, Fabbri e Trofeo delle Regioni assembla così una squadra che ovviamente non può contare su Madera vista a Debrecen, Janovic ed un’altra 2000 convocata col 99 per il torneo dell’Amicizia di Zaragoza ma che viene annunciata di buon fisico e con qualche elemento interessante. Ma per raggiungere l’amena località slovena c’è prima da mettersi in viaggio, e per farlo cosa di meglio delle 7 di mattina del lunedì? Detto fatto ed eccoci con la Carlettomobile in pista. Insomma il programma prevedeva un ingresso in Slovenia verso mezzogiorno ed un arrivo intorno alle 15 dove sarei sceso per passare un paio di giorni prima di ripartire alla volta delle valli slovene. Diciamo che il viaggio fino ai dintorni di Budapest seguendo l’indicazione SLO non è stato granchè difficile, peccato che ad un certo punto nel dedalo delle M0, M1, M2, M3 ecc. che sono le sigle delle autostrade magiare l’indicazione sparisca come d’incanto e la sola agibile resti SRB, motivo per cui orfani del nostro “Tattico” Ambros infiliamo quella perché più o meno geograficamente ci sembrava all’uopo… In realtà ci perdiamo pure l’uscita giusta e dobbiamo uscire e rientrare dall’autostrada (tanto la vigneta era pagata). Il tempo di ritornare su quella che per noi era la retta via che ci si blocca inesorabilmente in coda. Dal trambusto e dall’agitazione si capisce che qualcosa era successo ed in effetti duecento metri scarsi più avanti incidentone sia nella nostra corsia che nell’altra. Nella nostra un paio di pulman ed un furgone, nell’altra (forse a seguito di un salto) altro furgone capottato e per traverso. Dal via vai di mezzi di soccorso, polizia ed anche elicotteri capiamo che è una cosa grave. L’unica consolazione è che l’aver sbagliato strada probabilmente ci ha evitato di essere coinvolti in prima persona… Il problema è che lo stop forzato dura quasi due ore per aspettare che qualche buon uomo di poliziotto crei un varco sulla corsia d’emergenza per far ripartire il traffico, la cosa riesce e si riparte, peccato che le indicazioni comincino a riportare Arad (Romania)ed M5 invece che la tranquillizzante (per noi) SLO. Il problema è però che non ci sono uscite praticabile e si deve proseguire, fermo restando che tornare verso Budapest vorrebbe dire colonna fissa visto che il furgone rovesciato non era stato rimosso. Dopo una cinquantina di chilometri di dubbi finalmente un’area di sosta, come mappets impazziti chiediamo ai camionisti ed ad un papà greco visto a Debrecen lumi e questo ci conferma che di li si va verso SRB e RO (e te credo l’autostrada era fissa verso sud…) ma che tutto sommato ci sarebbe convenuto andare in Slovenia tagliando per Serbia e  Croazia. Il dilemma era forte, ritornare per circa 100 Km verso Budapest o proseguire all’avventura senza sapere l’esatto cronometraggio… ebbene all’unanimità tipo COC (Credere-Obbedire-Combattere) decidiamo di andare verso l’ignoto, almeno avremmo evitato la coda…

Una cinquantina di chilometri ed ecco il confine serbo. Ovviamente li non è terra di nessuno e ci sono delle belle e robuste barriere doganali, a parte il dubbio di sapere se il buon Carletto l’avessero accettato con solo la carta d’identità e non il passaporto, ci tocca una fila della Madonna, come se tutti i Serbi andassero a casa in quel momento. Comunque sia fatta la nostra coda di quasi un ora ci fanno passare senza rompere troppo e dubbiosi sulla vigneta serba (ci sarà o si paga, boh) entriamo in terra slava con un deciso cambio di paesaggio: brullità estrema, buche ovunque e pochi compagni di viaggio. Va beh, si può tirare un po’… Eh già, peccato che dopo una trentina di chilometri incontriamo una strana chigane, pensiamo a dei lavori, invece dopo un 500 metri posto di blocco… ekkeccazzo! Ovviamente i solerti pulotti serbi ci fermano dandomi l’occasione di capire il meccanismo: uno è di vedetta con lo strumento 1km prima e quando uno passa troppo veloce lo segnala ai colleghi via radio che fermano la macchina descritta poco dopo. E bravi… scendiamo un po’ adombrati ed il poliziotto guarda la targa ed estrare un blocco. Prende la penna e scrive 120 (limite velocità), sopra scrive 141 (nostra velocità), fa la differenza e col suo bel 21 ci dice in un inglese a dir poco arcaico (ma che io capisco benissimo) 4500 dinari serbi. Carletto lo guarda stranito e gli chiede: e quanto sarebbe in euro? (ovviamente in italiano…). Questo però capisce e gli dice 45 euro.  Carletto estrae il suo mazzetto di denari sta per dargli un bel cinquanta (con mancia). Il tipo lo guarda e gli fa: no euro, only dinari serbi! Vi risparmio lo sproloquio carlettiano che tra una bestemmia e l’altra (e sempre in italiano) cerca di spiegargli come cavolo fa ad avere dei dinari serbi (e gli racconta pure le vicissitudini da Budapest, sempre ovviamente in italiano). Il pulotto lo guarda basito e forse capisce solo Madonna e quant’altro ma pare irremovibile: ci vogliono i dinari. Cerco ancora di spiegargli la situazione in inglese ma questo non si schioda, vuole i soldi serbi e ci dice di andare in banca (???). Banca? E dove cazz’è la banca in mezzo all’autostrada della pianura serba? Insomma sembriamo in un vicolo ceco, Carletto cerca di dargli 50 euro e di offrire da bere a lui e compagni ma il tipo è irremovibile (aveva già fatto il verbale…), non ne usciamo più fuori ed oltretutto siam li da un’ora con una fame boia. Carletto continua a cercare di farsi valere in italiano, il tipo lo guarda sempre più stranito ma alla fine si commuove e dice una cosa tipo “fuori dalle palle che è meglio”. Carletto non capisce, io si e schizzo in macchina ringraziando, Carletto resta li basito coi soldi in mano senza sapere cosa fare, mi tocca dirgli di lasciar perdere e salire che è meglio. Dopo aver perso un’altra oretta finalmente ripartiamo (miracolati e con tutti i nostri eurini) nel proseguo del nulla e delle buche dell’autostrada.

Autostrada che sembra non finire mai, il pulotto ci aveva detto che avremmo trovato più avanti l’indicazione Beograd e Zagreb e ci mettiamo a cercarla con cura, peccato che ci passino almeno 200 chilometri prima di trovare Beograd, dopo di che un altro tot per arrivare al bivio che indica il confine croato. Nel frattempo un po’ di caselli, da due o tre euro ma almeno capiamo che qui si paga in contanti (e pure in euro volendo…). Morale la Serbia ce la facciamo proprio tutta in una desolazione abbastanza marcata (mi ritrovo prima di Beograd anche il bivio per Zrenanjanin e Novi Sad teatro degli europei U20 tre anni fa) per poi raggiungere l’agognato confine croato dove ci attende un'altra fila ed un’altra angoscia passaportiana. In una mezzoretta ce la caviamo e iniziamo a risalire verso il confine sloveno, in una stazione di servizio ci dicono di non provare nemmeno a tagliare per le provinciali e che per andare a Ljubljana dobbiamo per forza passare da Zagreb. Intristiti ci spariamo tutta la dorsale lasciando per strada le varie Vukovar, Zagreb ecc. Anche in questo caso si paga a consumo ma i costi sono ben superiori alla Serbia ed i caselli di più, fino al confine sloveno. Passato pure quello cambia nuovamente il paesaggio e cominciano i monti per i circa 180 chilometri che servono a raggiungere Ljubljana dove esausti verso le 20 arriviamo nel mio bell’hotel Mecsico prenotato all’uopo. Alleluja, solo 5 ore di ritardo (e 500km in più) sulla tabella di marcia. Non abbiamo avuto il coraggio di dirlo al Tattico… Ma se per me era in attesa una doccia tonificante in albergo per il povero Carletto mancano almeno altre 5 ore (arriverà a casa sano e salvo verso l’una), per un totale di 17/18 ore di viaggio…  bingo!

Il tempo di docciarsi ed apprezzare la camera con tutte le luci funzionanti, il letto giusto ed una tv spettacolo che vedeva anche Al-jazeera oltre a Rai 1, Rai 2 ed un paio di canali porno attivi da mattina a sera con film anche in italiano (?) che mi fiondo alla scoperta della città. In dieci minuti sono in centro e ne resto meravigliato per il traffico e le cose interessanti che ci sono, sia paesaggistiche che faunistiche.
foto di Ezio Parisato.
foto di Ezio Parisato.

foto di Ezio Parisato.
 
foto di Ezio Parisato.
 
Un ristorantino in riva al fiume è l’ideale per fare amicizia col nuovo paese. Dopo un giro perlustrativo verso la mezzanotte le meritate nanne dopo una giornata a dir poco pesante. Di ben altro tenore il martedì dove per prima cosa si cerca di capire come raggiungere il giorno dopo Slovenj Gradec. Il tipo della reception mi spiega che la stazione è subito li ma che è meglio usare il bus per arrivarci. Detto fatto sbircio i tabelloni ferroviari ma è un disastro (bisogna arrivare a Velenje ma poi è ancora bus) per cui visto che di fronte c’è la stazione bus vado a vedere. Confortante sapere che il bus c’è solo il pomeriggio alle 15 e costa 9.50 euro. Affare fatto per il giorno seguente… Risolto quello ne nasce un altro di problema, dato per scontato che da Slovenj Gradec sarei tornato a Ljubljana restava da capire come fare Ljubljana-Milano. Ebbene io ricordavo che col treno Goldoni (poi Drava) verso le 15 passavo da Ljubljana e verso le 17 mi trovavo a Trieste. Un buon orario. Cerca e ricerca ma non vedo nulla per cui Information Point, il tipo con un inglese-mitraglia mi fa capire che non ci sono treni diretti per l’Italia e che devo andare a Villach (Austria) per poi prendere il notturno ed essere a Milano il mattino dopo. In alternativa bus alle 7 di mattina per Trieste poi treno in giornata. Va a da via el cù demoni… direbbero a Milano. Un po’ intristito prendo atto e per sfogarmi decido di fare un po’ di movimento prima di andare alle pappe, e cosa do meglio che salire al castello che domina la città?

 foto di Ezio Parisato.

Eh già bella idea… da signore evito la teleferica ed imbocco quella che sembra un’innocua stradina che per esperienza mi da di essere indirizzata in alto. Sta bastarda per i primi 50 metri è bella tranquilla, peccato che poi cominci ad inerpicarsi con pendenze del 45%, l’ultimo tratto è graticolato con tanto di passamano per non andare all’indietro. Sono una ventina di minuti, ma se non mi è venuto un infarto lì posso resistere anche ad una schiacciata a due mani all’indietro del Panta! Tronfio e voglioso di documentare la prestazione ed il panorama della city cerco il telefonino ma l’ho lasciato in albergo per cui non ho le prove della cosa ma fidatevi e soprattutto prendete la teleferica se vi capita di andare su li. Il lato positivo è che dopo dieci e passa giorni finalmente ho trovato la Gazza! Mi accomodo e la leggo sotto un bell’alberello, che sodisfaziù… Dopo un paio di orette me ne scendo bello bello da dove sono salito prendendo pel culo tutti gli ansimanti salenti, veramente una prova da atleti… che però fa venir fame per cui pre-colazione in attesa della cena serale e visto che cominciava a piovere pit-stop in un simpatico baretto fuori dell’hotel che presentava discreti panini ed un hot-dog in offerta a 65 centesimi. Costava di piu’ la senape… Strada facendo però avevo notato un night/sexy bar e vista la pioggia mi sembrava un bon passatempo serale, per cui dopo un risottino e la Supercoppa Europea vista in un baretto in centro mi dirigo verso il posto di perdizione testè citato (si chiama Escape) tra l’altro a 200 metri dal mio hotel. Giunto sul posto l’ingresso non è certo invitante ma già che c’ero entro per 20 euro. Interni molto raffinati (eeeeuuh) e “mercanzia” in vista terrificante, il fatto di essere l’unico avventore un po’ mi preoccupava ma pazienza. Ovviamente si va al bar per prendere qualcosa da bere e, come normale, si viene assediati dalle 4/5 artiste presenti in sala. Una di queste capisce che sono italiano ed attacca bottone con le solite palle: mai stato qui, di dove sei, quanti anni hai, sei sposato ecc. La tipa poverina fisicamente non è nemmeno male, non è neanche antipatica ma il resto è impresentabile, riesco a liquidarla con una certa esperienza. Peccato che il resto del panorama sia pari a quanto circonda l’autostrada serba… L’unica un po’ carina è la cameriera con cui attacco un po’ di bottone, mi spiega che è Domenicana come tutte le altre li presenti e che lei non può fermarsi a bere qualcosa con me (però vorrebbe la mancia). Bevo la mia birretta (9 euro ed 1 di mancia alla cameriera, così almeno ha deciso lei...)  e faccio per andare via un po’ intristito. Nel mentre entra in sala Domenicana di riserva alle prese con un becero tipo più ubriaco che bello (ed era proprio bruttino e malmesso povero…), rispetto alle colleghe è un misto tra Angiolina Jolie e Jennifer Lopez e siccome mi ammicca e mi sorride (per togliersi lo sbronzo dalle balle) sto al gioco perché mi sembrava brutto non offrire nemmeno da bere ad una delle tipe. Detto fatto e tutta contenta mi si siede al fianco dicendo che vuole fare un privè e ballare per me per ringraziarmi. Gratis? No, però ti faccio lo sconto… ah beh allora andiamo ad imboscarci per tre canzoni (come in Francia li si va a tempo di canzoni). Le ho detto se potevo avere Music di John Miles per tre volte (circa 7 minuti dura…) ma è stata irremovibile sul no. Comunque sia un bel 10 minuti li ho passati, ovviamente c’era anche l’opzione un’ora sul letto con cifra notevole. Ho detto che avevo mal di testa… non era vero ma di certo me l’avrebbe fatto venire lei visto il torello che era…

Il mattino dopo fatto il mio zaino verso le 11 mi fiondo in stazione ad attendere il bus. Il tempo di leggere la Gazza e di farmi un bel panpizza (buono) verso le due che a seguire in piazzola 14 arriva il bus. Ovviamente spiego al conduttore che non so dove scendere per andare all’Aerodrome (Hotel mio) e gentilmente mi dice che mi avrebbe avvisato lui. C vogliono un paio d’ore compresa autostrada e gimkama in montagna costeggiando ruscelli per arrivare a Slovenj Gradec ma verso le 17 arriviamo puntuali. L’autista mi avvisa di scendere e mi dice di andare per una strada di salita. Già perché l’Hotel Aerodrome (aeroporto civile tipo Bresso per piccoli aerei) lo si trovava a 7/800 metri (in salita) dopo la provinciale. E’ stato quasi meno impegnativo fare la salita del castello di Ljubljana… Comunque sia mi alloggio in sto’ posticino dimenticato da Dio e dagli uomini e dopo la doccia propendo per arrivare in città. L’addetto mi dice che sono 50 minuti di camminata (circa 5 chilometri) e che se volevo mi chiamava il taxi. Giammai! E parto a piedi… o almeno fino alla fermata del bus. In effetti c’è un qualcosa attaccato alla pensilina e sembra un orario con indicati i bus che vanno ovunque. Decifro Slovenj Gradec ed a mio avviso dovrebbe passarne uno a breve. Colpo di culo e c’è veramente permettendomi così di raggiungere il paese alla ricerca della palestra. Sbarcato in un centro sportivo mi annusava di palestra, chiedo e mi indicano la palestra dietro il campo da calcio. Bingo! Vado in perlustrazione e chi mi ritrovo? Pirani e le nostre che hanno appena finito allenamento. Perfetto per chiedere lumi soprattutto al Mauro (marito di Pirani) ed al figlio che essendo già stati li l’anno scorso mi spiegano tutto ed oltretutto alloggiavano al Aerodrome. Trovate indicazioni e passaggio in un colpo solo. Pago non mi resta che cercare un posto per il cibo ed il Mauro mi segnala l’Apache, pizzeria. Detto fatto provo una Carbonara che era a menù (morbosa curiosità…), in pratica è una pasta panna, prosciutto e funghi tutto sommato mangiabile. Il disastro lo faccio col caffè, chiedo un espresso macchiato… with milk? La domanda, yes la risposta (purtroppo) e mi arriva un caffelatte che getto nel ruscello… Visto che la pioggia si faceva minacciosa e che l’appuntamento del mattino dopo con Mauro e figlio era alle 7 (c’era trasporto truppe in palestra perché si giocava alle 9) dopo aver scoperto che l’ultimo bus partiva alle 21 non me lo faccio scappare ed il gentile autista mi porta perfino ai piedi della salita preoccupandosi anche per la mia mancanza di ombrello. Formalità gli dico… che vuoi che sia un po’ d’acqua confronto al rischio di farmi 5 chilometri a piedi… Il mattino dopo la ferale sveglia mi fa arrivare in palestra prima di tutti ad attendere l’inizio del torneo, cosa che documento prontamente su FB:

1.     Cominciato il torneo u14 di Slovenj Gradec. Prima giornata che ci ha riservato subito Spagna ed Ungheria. Contro le iberiche giochiamo un buon primo quarto (6-10) ma nel secondo ci scappano via inesorabilmente (17-35) grazie ad un paio di elementi di gran fisico e talento. Difficile recuperare nella ripresa soprattutto se si tira 11/47 dal campo e 9/28 ai liberi concedendo 30 rimbalzi offensive alle avversarie. 66-32 il finale x la Spagna che appare assai tosta. Tra le nostre la piu’ vispa e' Lalla Cremona da Calendasco (9 punti).


Nel pomeriggio si cerca il riscatto con l’Ungheria e per un tempo la cosa pare riuscire bene (25-28) con Mura (Selargius) e le lunghe belle in gas. Purtroppo nel terzo quarto ci intalpiamo di brutto (2-18 in 5 minuti dopo uno 0-8 nei 2 iniziali) e non riusciamo piu’ a riprenderci fino al 46-69 finale. Domani ci tocca la Slovenia che con Israele pare la piu’ abbordabile del lotto (oggi entrambe sconfitte da Croazia e Ungheria) mentre le croate della kacericina sembrano abbastanza toste. Per ora l’emozione dell’inno...

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Insomma un esordio abbastanza difficile contro due squadre toste in un torneo che ha il solo scopo di far fare la prima esperienza in nazionale a queste ragazze per rendersi conto del livello di quanto si trova in giro per l’Europa. Io mi devo invece rendere conto di quanto siano lunghi 5 chilometri scarpinando lungo la statale visto che il giorno dopo (ferragosto) i bus erano in festa ed il buon Mauro era partito per tempo verso il centro. Comunque dopo una bella scarpinata arrivo per la terza gara contro le padrone di casa slovene:

2.     AZZURRINE ANCORA AL PALO


Riesce piu’ facile al sottoscritto farsi 5 chilometri a piedi per raggiungere la palestra che per le nostre u14 rompere il ghiaccio in quel di Slovenj Gradec. Avversarie di turno le padrone si casa della Slovenia contro le quali si poteva tranquillamente competere. In effetti il primo quarto lo conferma con un equilibrio massimo per una gara tiratissima (2-2 al 4') e che ci vede chiudere avanti 13-12 la prima frazione.

 
Quando pero' ad inizio ripresa le padrone di casa inseriscono un quintetto piu’ massiccio andiamo in sofferenza (come ci capita in tutte le categorie giovanili) e soffriamo la loro 15 che e' bella fisica anche se non e' certo Musina o Vereeva... I 7 punti quasi filati che ci rifila ci costringono ben presto ad inseguire e lo facciamo bene grazie alla piemontese Giangrosso che segna e recupera 4 palloni preziosi, in regia bene anche Shashi Conti peccato che nei buoni tiri che si prende non abbia la manina ispirata... Un po’ di piu’ ce l'ha la pugliese Nardelli che con una tripla ci fa raggiungere il pari a quota 24. Nei minuti finali pero' mini allungo locale per il 28-25 dell’intervallo. Si riparte con il canovaccio della gara che non cambia. Palla dentro alla lunga slovena e si fa notte, le nostre pari ruolo o la perdono in area o subiscono a rimbalzo facendosi trovare fuori posizione, insomma ci fa 10 punti nel periodo e non bastano le buone cose di Mura e Fratta per stare a galla, chiudiamo sul 36 a 44 alla terza sirena.


L ultimo quarto si apre con uno 0-4 e andiamo oltre la doppia cifra di ritardo al 4', l ultimo sussulto e' di Sashi che da 9 metri imbrocca una triplona di tabella, sarebbe il -7 e gara riaperta, peccato che il tutti avvenga al... 25mo secondo dell’azione e quindi fuori tempo massimo... Ovviamente poco dopo la tripla buona ce la fanno loro e buonanotte ai suonatori! Rimaniamo al palo ed ora ci restano Croazia e Israele per evitare il cucchiaio di legno... Domani alle 14 le nipotine di Misura (e la terza Kacerik) che oggi hanno costretto l’Ungheria al supplementare regalando pure la partita (dopo aver perso in mattinata con Israele). Non sara’ semplice visto che anche loro un paio di lunghe interessanti le hanno (ma poca panca). speriamo di rompere il ghiaccio quanto meno per il morale anche se qui il risultato conta poco o nulla, siamo qui per fare esperienza e capire i margini di miglioramento delle ragazze.

 

Viste le altre gare possiamo andare a cena in un hotel del centro tipo self-service. Si mangia discretamente e nel post cena si può far due chiacchiere con lo staff tutto preso nel tentativo di portare a casa il primo successo. Per me la sola preoccupazione di migliorare il tempo del giorno prima sui 5 chilometri. Stavolta però l’addetto dell’hotel mi fa notare quanto sia stato babbo. Cento metri oltre la provinciale c’è una stupenda pista pedonale-ciclabile. Ovviamente mi ci fiondo ed in effetti è quasi una gioia percorrere tra il verde i chilometri che portano al centro, pare di essere nel tragitto Rovetta-Clusone nelle valli bergamasche. Soddisfatto della passeggiata attendo fiducioso la prima vittoria delle lombarde Sashi e Tracy (ed ovviamente anche delle altre…): Ma:

3.     ORA DOBBIAMO EVITARE IL CUCCHIAIO DI LEGNO!


Nemmeno con la Croazia riusciamo a toglierci da quota zero in classifica. In verità oltre al ko di Conte dobbiamo rinunciare subito anche a Mura (che fin qui aveva fatto bene) per un colpo, speriamo non grave, al ginocchio dopo neanche un minuto, al suo posto Cremona. Per 5 minuti ce la si gioca tranquillamente (3-6 con il 4 play avverso autrice di tutti i punti) poi si spegne la luce e non imbrocchiamo piu’ nulla mettendo insieme 10 palle perse. Purtroppo le croate le sfruttano tutte e scappano via sul 18-7 alla prima sirena.
Cambiamo ovviamente il quintetto nella ripresa e sembriamo rinfrancati, De giangi e Patane' fanno finalmente le lunghe e prendono i rimbalzi in difesa, difendiamo bene e, seppur senza segnare troppo, rosicchiamo qualcosa con un 4-0 in 6 minuti. Sul piu’ bello pero' quando possiamo accorciare ancora un brutto errore da sotto porta ad uno dei nostri rari rimbalzi offensivi, peccato che ci scippino palla per il contropiede che ci ricaccia a -9 (11-20). Il momento magico si interrompe e solo le triple di Nardiello e Gregori sulla sirena di fine secondo quarto ci permettono di limitate i danni all intervallo: 19-28.


Il terzo tempo e' la fiera del vorrei ma non posso, abbiamo diverse palle x arrivare a -5 ma le sciupiamo malamente x almeno nove minuti in cui Cremona e Fratta si danno un gran da fare. E' proprio la piemontese Fratta con due liberi a 1 minuto dalla terza sirena a farci sognare col canestro del 30-33 ma la solita 4 croata ci gela con una tripla immediata a cui pero' fa eco Nardiello che ci regala un incoraggiante 33-36 a 10 dal termine.
Pronti via ed e' ancora la guardia pugliese dai 6.75 a provare il sospirato aggancio, purtroppo non va e subito incassiamo un contropiede ed una tripla che ci ricacciano a -8. tutto da rifare... A questo punto pero' non avviamo piu’ lucidita', arrivano un paio di tiracci da fuori delle lunghe, riaffiorano amnesie difensive e palle gettate alle ortiche. Le croate ci tengono a bagnomaria sul -8/-10 e non abbiamo la forza di riemergere. Quando a Nardiello esce la tripla del possibile -6 si capisce che e' ora di pensare a battere Israele per evitare il famigerato cucchiaio di legno... Anche perché vincere partite tirando 11/34 e' difficile, se poi si recuperano 14 palle e se ne perdono 29 (alcune davvero miseramente) diventa impossibile. Oggi comunque prova confortante delle lunghe che pero' non possono accontentarsi di 2 soli rimbalzi offensivi contro una squadra piu' piccola di noi come la Croazia. Con i tiri che sbagliamo poi sai quanti ce n’e' a disposizione... Coraggio, ci vuole pazienza e comunque animo raga che una almeno la dobbiamo portare a casa...

 

E così la domenica era dedicata al prode tentativo di evitare il cucchiaio di legno anche perché Israele (seppur con le guardie del corpo) non sembrava certo impenetrabile ed oltretutto abbastanza piccolo. Le cose però in campo non vanno proprio così, mentre vediamo la Spagna maltrattare l’Ungheria e vincere il torneo…

4.     IL CUCCHIAIO DI LEGNO E' NOSTRO!


Nemmeno contro Israele riusciamo a portare a casa i due punti da Slovenj Gradec. Vero e' che giochiamo senza Mura e Conte infortunate e quindi con meno rotazioni ma l’avversario faceva supporre un qualcosa di piu. Partiamo invece subito male incassando uno 0-7 in due minuti e dobbiamo inseguire denotando le nostre mancanze in fase di costruzione gioco, di realizzazione e di attenzione difensiva soprattutto a rimbalzo.
Le cose che ci hanno penalizzato per tutto il torneo difficilmente potevano evaporare e cosi e' stato, solita abbondanza di palle perse malamente (si viaggia al doppio delle recuperate) e percentuali al tiro insufficienti sono gli elementi che a questi livelli fanno perdere con chiunque. Dopo il brutto inizio qualcosa recuperiamo con fatica arrivando fino a -3 ma un paio di triple delle volenterose e grintose bimbe israeliane ci fan secchi con ancora oltre 10 punti di margine. Ovviamente non e' certo il caso di far drammi o trarre conclusioni visto che e' stata la prima uscita di queste bimbe nel campo europeo ed oltretutto con pochi giorni di preparazione all’evento giocato senza Madera ed un paio di altre date al torneo dell’amicizia di Saragozza.
Ben venga quindi questa prima esperienza per capire con chi avranno a che fare in futuro e quali sono le cose che dovranno capire e migliorare. Resta invece un po' di stupore per cose fondamentali che le bimbe dovrebbero sapere da sole ( o nelle loro società qualcuno dovrebbe insegnare), ad esempio la posizione delle lunghe a rimbalzo, il taglia fuori, come aggredire la palla, come velocizzare il gioco in fase di impostazione ecc. ovvio che il tutto deve essere mischiato ad un carattere agonistico personale che devono essere loro in primis ad avere per competere fuori dal loro orticello. Lasciando il lato negativo vediamo il positivo con alcuni elementi che han fatto intravvedere buone potenzialità. Per fisico ed iniziativa tra le esterne bene Laura Cremona da Calendasco, bella pimpante Francesca Mura da Selargius (peccato x infortunio) e tra le esterne piemontesi a sprazzi si son viste buone cose. Discorso piu’ complesso per le lunghe, tutte dotate di ottimo fisico e su cui si puo’ lavorare, solo un commento in romanesco: ve dovete sveja'... Troppo lente ed ingenue (ma e' capibile).
Rapida parentesi x le lombarde. Sashi quando cominciava a capire cosa fare si e' infortunata, Tracy non e' riuscita a far valere il suo fisico seppur impegnata da esterna (un disastro di palle perse) e (meglio) vicino a canestro. Entrambe avranno con molta probabilità altre occasioni per fare meglio. Ora la palla passa a Cami, Lucia e Laura a Zaragoza speriamo che almeno da li per coach MK Vis non arrivi un altro cucchiaio di legno...

Ed invece a Zaragoza il buon MK-Vis se la cava assai bene, batte la Francia dopo un supplementare nella prima partita rimontando da -11 nel quarto finale, fa gara di testa con la Spagna per 32 minuti intalpandosi negli 8 finali per incassare uno 0-13 e vincendo di misura l’ultima con la Grecia. La cosa ci dà speranza per il prossimo agosto quando ci sarà da seguire prima l’U18 e poi l’U16 dove sicuramente potremo dire la nostra. Il gruppo 99-2000 lo vediamo col colpo in canna. Io, Carletto, il “tattico” Ambros e chi ci vorrà essere ci contiamo…

Ah rimane il nodo Slovenj Gradec-Milano, volete sapere come ho fatto? Facile: passaggio di papà Sashi, Azzurrina ha una sua utilità… scherzi a parte siamo quasi pronti per ricominciare con le 2000/2001, a breve riunione ed il 14 settembre cominciamo a Macherio (ovviamente per la Lombardia ma speriamo in bene anche per tutte le altre regioni) rendendoci conto che li deve cominciare la strada che porta a questi estati europee. L’impegno è migliorare sempre a cominciare dal lavoro di reclutamento…

giovedì 28 agosto 2014

OH CHE BEL MESTIERE FARE IL VACANZIERE… (meglio se all’est ed a vedere l’azzurro…)


E come ci si poteva esimere nell’anno di grazia 2014 dall’indirizzarsi verso i ben noti lidi dell’Europa orientale al fine di seguire la maglia Azzurra nelle sue evoluzioni giovanili? Impossibile no… Quindi, dopo aver sofferto da casa via streaming per seguire il mondiale under 17 della “Volpe dei Tatra” Alliori, le under 20 di Nino Molino (a Udine) e le under 18 di coach Bobby Richards in Portogallo giungeva il tempo di migrare verso l’amato Debrecen in terra magiara già noto logisticamente per aver assistito nell’estate 2012 alle eserpmi (imprese al contrario) dell’under 20 che fu di Cigliani, Galbiati & C. con tanto di sofferta salvezza nel tristissimo girone finale nel caldo della Olan Gabor Arena con l’aria condizionata scassata ed un caldo da 30 e passa gradi a dir poco atroce.

Per l’occasione non c’era da prendere treni Milano-Vienna-Budapest-Debrecen , bus od altri amennicoli vari, bastava saltare sul SUV del buon Carletto Vignati di buon mattina e dirigersi su percorsi già calcati due anni prima seppur senza la preziosa collaborazione del prode Ambros navigatore di primordine e tattico stradale della famiglia. In realtà non è che la strada sia difficilissima, basta arrivare a Trieste, entrare in Slovenia ed andare diritti fino a fine autostrada per fare ingresso in Ungheria, poi costeggiando il basso Balaton si arriva a Budapest e si prosegue verso il confine rumeno… una formalità! Detto fatto e dopo aver salutato verso l’una la patria italica ci si inoltrava in Slovenia confortati da un panorama verdeggiante in cui non dimenticarsi di scorgere all’uopo il Marchè, ultimi baluardi di Autogrill con cibo sufficientemente decente per i nostri esigenti palati italici. Tutto bene quindi fino a fine Slovenia dove un cielo nero poco tranquillizzante saluta il nostro ingresso in terra tricolore a noi simile (solo orizzontale…). Il confine invero non esiste, ma è una terra di nessuno per una cinquantina di chilometri quasi da far invidia al confine Libia-Egitto se non per la mancanza di sabbia e cammelli. Chiaramente la terra magiara ci accoglie con un temporale da Palos de agua come nemmeno in Amazzonia si è visto negli ultimi 10 anni, roba da radar, tanto che il buon Caletto a momenti deve mettere fuori la testa dal finestrino per vedere la strada, oltretutto ridotta ad una corsia dai lavori in corso. Il problema esistenziale però era la Vignetta, che non è una cosa satirica di Forattini ma un quadretto di carta per pagare l’autostrada. In Slovenia, passato il confine, si trovano solerti signorine che non vedono l’ora di babbarti 30 euro x 15 giorni di viaggio completo sulla rete autostradale, in Ungheria passa manco ò cazzo e la vigneta (una T sola) te la devi meritare cercando un grill che la venda, da quelli parti più rari di un gol di Niang. Comunque sia dopo qualche decina di chilometri si avvista una specie di oasi nel deserto e bontà loro i magiari ci vendono la vigneta (in Slovenia hanno un sistema di lettura barcodes quando si passa sotto appositi ponticelli per la verifica mentre in Ungheria fa fede la targa e se non compri il buono la multa te la mandano a casa) che custodiamo gelosamente dopo aver speso ben 15 euro per un mese intero…

Paghi del nostro acquisto e di aver fatto gasolio ad un prezzo invitante (circa 1.40) possiamo proseguire costeggiando l’amato lago Balaton per piombare verso le 18 nell’amata Siofok dove avevamo provveduto a prenotare una stanzetta alla storica pensione Venus, asilo da viandanti fin dai primi anni trascorsi in quei siti. Ovviamente la nostra mira ci rifila un’altra serata d’acqua (come due anni fa) ed il massimo è attraversare la strada e farsi un piatto di carne alla Gasthouse prospicente. Meglio che nulla. Fortunatamente l'acqua si placa verso notte e posso verificare nuove situazioni in riva al lago. Sempre più locali per lo struscio ed un ritrovato amore per il love-bar con soliti equivoci buttadentro tesi a farti far fuori fortune con fauna locale non sempre da copertina patinata. Ma devo dire che l’Amour bar in spiaggia presentava un paio di campionari di assoluto rispetto, peccato che così discinte avessero un freddo cane. Andavano scaldate no? E sapendo dell’assoluta morigeranza in vigore a Debrecen cosa di meglio che fare una buona azione nei confronti di povere, tenere ed indifese patatine magiare…  (Omissis).

Il mattino dopo l’autista di buon’ora era già a cassetta per l’ultima parte del viaggio, circa altri 350 chilometri che, seppur senza l’ausilio del suddetto Ambros, riusciamo a fare senza incorrere in errori seguendo la magica sigla UA (Ucraina) che poi diventa RO (Romania) al bivio di Miskolc. Bravi a non finire nel conflitto Putin-Kiev la facciamo giusta e per l’una siamo a Debrecen. Da perfetto Muppets imbrocco la via del Peterfi Panzio senza esitazione e possiamo prendere possesso delle nostre camere nell’albergo prenotato dall’Italia a circa 20 euro a notte. Insomma, vista la cifra non ci va nemmeno male, c’è persino doccia e cesso. Poi un letto, un armadio ed un comodino e la TV con tanto di Wifi per il cellulare. Commosso esploro ben sapendo che qualcosa che non va ci deve essere. Finito il check abbiamo nell’ordine: tavola del cesso pericolante e propensa a smontarsi, luce fulminata in bagno, anta dell’armadio che non sta chiusa ed asciugamani mancanti. Poteva andare molto peggio… Sistemate le cose le considerazioni: A) la luce manco a dirlo alla reception, basta tirare la tenda. B) Per il cesso basta star fermi C) vista la TV ed i 12 canali ad minchiam battezzata utilissima per stendere l’asciugamano visto che era incollata al muro…  Morale eravam pronti per il primo impegno che ci vedeva in campo alle 18,30 contro la Svezia anche se non sapevamo se all’Olan Gabor o al palazzone. Motivo per cui ci fiondiamo al Palazzone Forex per scoprire che è chiuso, per fortuna un tipo in maglietta Fiba azzurra e biciclettina ci indica che si gioca al palazzetto in fianco, entriamo ma non ci sono le nostre per cui deduciamo che si debba andare all’Olan Gabor, la palestra nel centro sportivo. Detto fatto e ci spostiamo li, la prima cosa che si nota è che l’aria condizionata l’han proprio sistemata bene, due otarie col raffreddore ci danno il benvenuto e ci dicono di coprirci, in effetti pare di essere a Trieste da quanto soffia il vento. A riscaldarci ecco il trio Persichelli-Lucchesi-Malakiano con cui scambiamo le prime impressioni, per fortuna rispetto a due anni prima han cambiato l’azienda di catering (vi furono un tot di giocatrici colpite da gastro-interite e salmonella) ed è tutto  a posto se non che la vista fisica di squadre come la Russia, la Cekia e la Francia ha già messo il povero Special Juan sulla graticola vista la nostra cronica deficienza di stazza… Pazienza, che ce vo’ fa… ce tocca! Certo in questa gara d’esordio il fisico non è certo l’elemento determinante vista la facilità con cui rulliamo le gialloblu’ vikinghe come si evince dal commento che riportiamo integralmente dal resoconto pubblicato su Facebook:
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1.     FATTA A PEZZI L'IKEA

Esordio piu’ che positivo per le nostre u16 in quel di Debrecen. La gara con la Svezia alla vigilia si presentava insidiosa ma le Azzurre sono entrate in campo con la giusta concentrazione e cattiveria agonistica. il resto ce l'ha messo il nostro Special Juan Lucchesi che coadivato dal coach energetico (Mk Vis) ha davvero molto da insegnare ai neofiti coach europei di turno sul piano tattico. Certo man mano che avanza di eta' sono atletismo e fisica ad ampliare il divario con altre nazioni europee elitarie ma per ora diciamo la nostra. Svedesi che reggono 4 minuti (7-3 per noi) ma poi la Kastle (Castello) con una tripla da’ il via alla nostra fuga che ci vede al 7mo già saldamente avanti (14-5). Il quintetto base (Pinzan-Togliani-Cubaj-Castello e Fassina) rulla le avverse giocando con intensità difensiva e buone geometrie in attacco e sul finire del periodo anche Madera, Misto' e la "giocatrice pirotecnica" Rauti (tripla x lei) danno il loro contributo portandoci ad un 26-8 alla prima sirena che sa già di sentenza. Nel secondo quarto spazio all’intera rosa che mantiene (anzi incrementa) il vantaggio (30-11 al 5') in un gara in cui le gialloblù avverse proprio non ci capiscono nulla. In un match a senso unico il 37-15 dell’intervallo e' un sacrosanto premio x le nostre. Si riparte ed ecco Fassina ki? Scatenarsi con 7 punti filati che ci lanciano al trentello di vantaggio con momenti di basket champagne a cui le svedesi non riescono a porre rimedio nemmeno x sbaglio. Insomma a fine terzo gli abbiamo gia smontato l ikea e sostituita con Aiazzone! Ovviamente nel quarto finale ci si rilassa un po' ma il massimo che le avverse raggiungono e' il -19, allo Special Juan basta rimettere il "Cubo magico" o "Magic cube" ternano (Cubaj) che il momento di appannamento sparisce in un amen. Chiudiamo sul 65-41 ed osserviamo l’altra scandinava (la Danimarca) avversaria nella seconda gara. Le neopromosse biancorosse affondano con la Cekia e non paiono un grosso ostacolo ma in un europeo c’e' sempre da stare in campana! Piuttosto okkio alla Cekia stessa che ha gran fisico e gente capace di giocare, sabato sara' una gran bella gara! Tornando ad oggi in doppia cifra vanno Cubaj (15) e Fassina (11) ma piacciono anche "Twin Anna" Togliani (9), Castello (7) e "fogo' Pinzan (9). Bene la 2000, "l'ispanica" Madera (4) che completa la bella prestazione delle nostre lunghe, per le piccole oltre a Pinzan bene "Speedy" Misto' (0) e Rauti (6). Onesta prova x "bak" Bacchini mentre possono fare meglio "Ayr-Franci One" Parmesani "wizard" Trucco e "dexter" Destro che in futuro sicuramente diranno la loro, probabilmente gia’ a partire dalla gara con le danesi.

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Soddisfatti dell’esordio e dopo aver visto da Danimarca massacrata dalla corazzata ceca possiamo quindi darci all’aspetto culinario della questione che ci porta alla pizzeria prospicente il parchetto sito nelle vicinanze dell’Olan Gabor che per l’occasione ospita anche il nuovo stadio del Debrecen (impegnato nei preliminari di Champion League) nonché della seconda squadra (una specie di Inter…) della città (impegnata nei preliminari di Europa League). Insomma due squadre “petting” tutte prese dai preliminari… Il purista Carletto persino gradisce la cena e dopo una passeggiatina (corta…) possiamo così raggiungere i nostri regali appartamenti. La stanchezza ci fa crollare ma, almeno personalmente, non avevo fatto i conti con il posizionamento tattico della stanza. Letto fronte finestra, caldo discreto quindi aperta ed a mie spese imparo che alle 5 di mattina i magiari sono già in giro a lavorare. Tram attivissimi (i nuovi silenziosi ma i vecchi uno sferragliamento terribile…), un via vai di macchine intenso ed un vociare da mercato rionale del pesce. Figurarsi che gioia, non mi restava che alzarmi e provvedere ad un cambio di logistica. Letto trascinato e cambiato di versante con grandi manovre tattiche, finestre chiuse  e ventilatore in azione (anzi no perché faceva rumore…). Insomma meglio il caldo del casino…  Alla faccia degli schiamazzi però, dopo la ginnastica notturna, rieccomi nelle braccia di Morfeo (non l’ex dell’Atalanta mi raccomando…) fino al mattino. Risvegliati c’era da risolvere il problema colazione e ci si incamminava verso il centro distante una decina di minuti. Un baretto già sperimentato faceva all’uopo e con cappuccino e palashinta (una specie di ciambella con dentro quel che si vuole, nella fattispecie nutella o presunta tale) si risolve il problema. Il tempo di illustrare al Carletto alcune bellezze del luogo che era tempo di recarsi al centro commerciale che, dotato di aria condizionata, sopperiva bene al calore del luogo. Centro commerciale che deve essere apparso come il paese dei balocchi al buon Carletto, in effetti c’era tutto, baretti per prima colazione, ristoranti vari (KFC, Greco, Pizzeria e pure uno strano self service…) senza contare i negozi sui tre piani non certo scevri di interessanti (esteticamente) commesse. Ma noi eravamo li per il basket e quindi, dopo aver sperimentato un paio di panini, bevuto un caffè anche decente con tanto di torta tiramisu (neanche male) eccoci tornare all’auto (dopo che l’autista aveva scoperto di aver sbagliato cortile per il parcheggio finendo in un altro Panzio…) e dirigersi stavolta all’impianto definito campo 2 ma che almeno non aveva la bora incorporata. Era tempo di vedersela con la Danimarca, ed ecco il resoconto della gara sempre in diretta FB:

2.     DIVORATI I BISCOTTI DANESI AL BURRO

Con la seconda giornata della prima fase le nostre u16 continuano a far del male alle nordiche. Ieri Svezia maltrattata oggi toccava alla Danimarca che in effetti da neo-promossa e' parsa abbastanza fragile. Per la verita' l'inizio non e' stato dei migliori, il nostro quintetto base ha tribolato a prendere le misure alla gara (8-7 al 5') con qualche distrazione di troppo nei rimbalzi difensivi. Lo Special Juan pensava bene di affidarsi alla panca ed ecco subito l'ispanica Madera, la “giocatrice pirotecnica” (Rauti) e “Speedy Misto'” mettere le cose a posto propiziando un 12-0 in 4 minuti che ci fa volare al 20-7 della prima sirena. Le nordiche ci spaventano un po' alla ripresa del gioco ma una, a dir poco scatenata, "fogo bum bum" Pinzan con un canestro e due triple apre la via ad un altro 12-0. La guardia 99 della Reyer si sara' anche presentata con un'acconciatura a dir poco discutibile (ma ke si fuma la sua parrucchiera?) ma quando c'e' da far canestro e' una sentenza! Con lei è ancora attivissima Madera ed il 40-21 dell'intervallo e' una goduria. Non cambia il copione della ripresa, anzi le malcapitate biancorosse vengono prese a pallate ancora da Pinzan (due triple), “twin Anna” Togliani (tripla e canestro) e Rauti (2 triple) trovandosi in pochi minuti sotto 61-25 non capendoci dentro nulla. Per loro fortuna le nostre un po' si rilassano nel finale e di "accontentano" di in 65-31 alla terza sirena. Non si accontenta invece Air Francy-one Parmesani che si scatena e nell’ultimo quarto parte con 7 punti su 10 nei primi 5 minuti e chiude con un bottino di 12 nel periodo, passiamo dal palindromo 83-38 per chiudere in gloria sull’ 86 a 42. Pinzan ne fa 18, Rauti 13, Parmesani 12, Togliani 11 e Musto' 10, questo per quanto riguarda chi e' andato in doppia cifra ma l’intera squadra e' andata alla grande con in piu' per lo Special Juan e Mk Vis la consapevolezza di poter contare in caso di bisogno sull’intera rosa a disposizione. E questo scusate se e' poco... Ora tutti concentrati sulla gara di domani, con la Cekia, si fara' sul serio ed il banco di prova dara' una prima indicazione su dove potremo arrivare ma ad una prima impressione solo la Russia pare una spanna sopra tutti come fisico e atletismo. La Spagna vista oggi ha rischiato di brutto con la Serbia, la Francia ha perso con la Lettonia (mica male) e l'Ungheria ha pescato il jolly sulla sirena che vedete sotto con la Croazia. Ci si comincia a divertire...
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Dopo aver visto le altre gare e soddisfatti della giornata sportiva andiamo a festeggiare i 4 punti in classifica in un ristorante italiano (Valentino) dove riusciamo a non farci avvelenare senza nemmeno rischiare troppo, non commento la carbonara che ho provato per carità di patria limitandomi a dire che era strana però poteva andarmi molto peggio. Dopo la passeggiatina serale nel nulla del centro ci si poteva confrontare con la nuova disposizione tattica della camera giovandone sommi benefici, perfino nella stesura dell’asciugamano sul televisore  a muro: perfetto per asciugarlo visto che il cambio era previsto ogni 3-4 giorni… Il giorno dopo eravamo ormai in piena routine: uscita verso le 10, colazione al centro commerciale dove trovavamo una sciura che ci dava la spremuta o il caffelatte, il dolcetto e quant’altro a circa due euro, poi facevamo il giro dei negozi per le commesse, poi si controllava il cibo del mezzogiorno al reparto ristoranti, poi giretto in centro, sosta in piazza con wifi, telefonata al “tattico” come ormai era definito Ambros che da casa tramite computer ci dava le direttive su dove andare e cosa vedere, sosta sulla panchina del centro, rientro al fresco del centro commerciale per i panini o la visita ai vari ristoranti, caffè e tiramisu e verso le 13.15 ritorno in albergo per recupero Suv per indirizzarci in palestra. Meta del giorno ancora Olan Gabor dove con la Cekia ci si giocava due punti preziosi. Non finisce benissimo come leggerete a seguire ma la sconfitta è (per ora) abbastanza indolore:

3.     FINIAMO IN UN VICOLO CECO

La terza gara del girone contro la Repubblica Ceca come ben di sapeva rappresentava un banco di prova per misurare le nostre capacita’ ed i nostri progressi dopo le due agevoli vittorie con le scandinave. Pronti via e la prima cosa che salta all'occhio e' la differenza di "tonnellaggio", noi non siamo certo dei nani, ma ogni scontro diretto ci penalizza fisicamente. Il problema fosse pero' solo quello... In realta' e' atleticamente e nel passo gara che le ceke ci danno punti e lo si intuisce subito visto l immediato 0-6 che ci tocca. Ci vuole un libero di Cubaj per schiodare i nostri led ma una tripla ci gela subito e buon per noi che Pinzan sia pronta a replicare dai 6,75. Con lei ecco anche Togliani prendere coraggio trovando due canestri ed una tripla che ci permettono di agganciare le avversarie a quota 13 (6') per poi andare sopra subito dopo grazie a "Speedy" Misto'. Cerchiamo di tenere a rimbalzo ma quando Il "cubo magico" deve rifiatare paghiamo a rimbalzo e le ceke sono pronte a colpire chiudendo avanti la prima frazione 21-18. Ma non possiamo certo lamentarci. Pronti via ed e' subito 0-4, appena hanno un centimetro di spazio loro ci puniscono sbagliando quasi nulla al tiro anche perche' i loro partono dal cielo, le costringiamo a qualche fallo di troppo ma e' chiaro che non puo' bastare, bisogna anche inventarsi qualcosa in attacco. A farlo alla grande e' Cubaj che con due canestri ci riporta a contatto ed al 4' siamo in piena battaglia (22-20). Un 24" avverso su di un non cambio di possesso non ci viene riconosciuto ed incassiamo una tripla, la replica di Pinzan stavolta non va ed incassiamo subito dopo un contropiede con fallo ritrovandoci in un nulla a -10. Un briciolo di speranza ce lo da l’ispanica Madera con una bella palla rubata ed un contropiede che bissa con una stoppata nell’azione seguente. E' un buon momento per recuperare ma un paio di erroracci sotto ci penalizzano "santificati" da un canestro che prendiamo nei due secondi di discrepanza dalla sirena sull’ultima azione che ci porta al riposo sul 25-36. La lezione e' chiara: appena sbagli sei punito, se vuoi competere a questo livello non puoi perdere palloni male o sbagliare appoggi da sotto, la paghi carissima.

Evidentemente lo Special Juan si fa sentire in spogliatoio e le nostre rientrano decisamente concentrate, per la Cekia diventa difficile segnare vista la nostra ottima difesa, in attacco Cubaj va in gas e regala un paio di numeri, al 4' siamo 31-38 e ci permettiamo di blindare il canestro concedendo due soli punti alle ceke fino al 6'. Purtroppo il loro digiuno si rompe ma un canestro al 24' secondo di Pinzan ci regala il 34-38 a poco dalla terza sirena. Quei tre minuti scarsi pero' ci costano assai, e' 11-4 il parziale che ci ricaccia a -11: 38-49 a dieci dal termine e tutto da rifare... Ad iniziare l’opera di recupero e' ancora Cubaj che in gran serata firma un 5-0 sontuoso, il quintetto in campo difende bene compresa "Air Franci-one" Parmesani che con un paio di recuperi e rimbalzi dà il suo contributo. Tutte sembrano pero' ritrovarsi e ci portiamo a -6 (43-49) dando l’impressione di poter fare qualcosa di importante. La nostra chanche si avvicina ed ha le sembianza della mano della giocatrice pirotecnica" Rauti (per gli amici Piro) che spara la tripla del -3.   E' una buona soluzione di tiro ma Piro non ha fortuna, la palla esce e sul ribaltamento arriva un piazzato ferale. Andiamo in attacco e sull’errore incassiamo una tripla che ci fa secchi: 45-53 a meta' ultimo quarto ed il vicolo e'... Ceco. Fine delle trasmissioni fino al 47-64 finale. Che dire? Peccato perchè ci abbiamo provato fino in fondo dando tutto ma oggi loro erano imbattibili su qualunque piano si mettesse la gara. Con squadre come loro, Russia e Lettonia non ti puoi permettere errori perche' si pagano subito, sbagli da sotto e prendi contropiede, non fai taglia fuori ed e' canestro, cincischi e perdi palla, fai un passaggio schiacciato lento e te lo intercettano ecc. ed e' un attimo prendere un break che recuperi con immane fatica. E' questo il succo della lezione odierna che dovremo tenere a mente per il futuro per oltrepassare il sottile limite tra un campionato da protagonisti ed un anonimo piazzamento. Abbiamo dimostrato di avere i mezzi per farlo, dalla tribuna ci crediamo ed abbiamo applaudito l’impegno nonostante la sconfitta, ora sta a chi va in campo! Animo che se po’ fa, a cominciare da lunedì (20,30) contro la Francia, servono un paio di vittorie su tre gare  per avere il pass x i quarti. La classifica dice Lettonia e Cekia 4, noi e Francia 2, Belgio e Svezia 0.
foto di Ezio Parisato.  L'arbitro sul tabellone che segna il timeout è bellissimo

Visto definirsi i due gironi validi per il titolo ed aver salutato Danimarca, Serbia, Slovacchia e Grecia spedite momentaneamente a lottare per la salvezza potevamo concentrarci sul giorno di riposo che pensiamo bene di andare a trascorrere al parchetto visti i 30 gradi che imperversavano sulla zona (seppur con ragionevole umidità). Una nuvoletta fantozziana a dire il vero aleggiava nel cielo ma pareva poco significativa, seee, a los cinquos de la tarda mentre si era belli seduti sulla panca ecco scatenarsi Giove pluvio che somma acqua al laghetto e allaga il parchetto, compresi noi due poveri viandanti costretti a ripararci sotto un paio di salici piangenti sperando nella magnanimità delle saette ungheresi. Passato il diluvio e sufficientemente bagnati possiamo andare verso il nuovo stadio a controllare come era venuto, tutto chiuso ma da fuori si intravvedeva il bello dell’architettura. Essendo ora della merenda cosa di meglio che sfruttare i simpatici baldacchini del gelato guidate da signorine tanto carine? Detto fatto e scopriamo i GOMBOC che, non sono cose tipo i gormiti ma semplicemente le palline di un gelato anche abbastanza buono. Prezzo del gomboc dai 150 ai 180 fiorini pari a 50/60 centesimi. Da lì il culto del gomboc si è ripetuto ogni pomeriggio visto che avevamo identificato la piazzola dove si metteva la nostra gomboccara preferita coi suoi gusti strani, incomprensibili e a malapena riconducibili al colore per il gusto ma tutto sommato pregevoli… Esaurita la pre-cena non restava che approfittare del ristorante prospicente il parchetto per rifocillarci a dovere e prepararci per la dura giornata seguente che presentava l’inizio della seconda fase. Detto fatto e dopo la routine meridiana eccoci in palestra per la giornata di gare, l’inizio non ci va benissimo…

4.     VINCONO “LE BLUE” SBAGLIATE…

Era una gara importante quella con la Francia in ottica campionato, una vittoria poteva valere un secondo/terzo posto utile soprattutto ad evitare la Russia (oggi croate prese a pallate dalle seconde linee di Archipova) mentre una sconfitta significava avere chanches al massimo per un quarto posto nel girone. L’importanza della gara e' ben chiaro alle due squadre blue (quella francese di nome e la nostra di fatto vista la maglia odierna) che cominciano belle pimpanti e concentrate dandosi gran battaglia che sfocia in un 6-6 dopo tre intensi minuti. Verso meta' primo quarto la precisione cala un po' ma una tripla della Kastle ci da un primo minibreak (11-8 al 6') che non incrementiamo per qualche imprecisione di troppo. Certo sbagliano anche le nostre avversarie ma almeno il canestro del 10-11 della prima sirena lo pescano anche perche' i tre grigi chiudono gli occhi su piu’ di un passi delle nostre dirimpettaie. il nostro digiuno si protrae anche ad inizio secondo quarto ed arriva fino allo 0-6 a cui è' Pinzan dalla lunetta a porre rimedio schiodando dai led un 11 che cominciava a dar noia. La gara si fa tirata e nervosa, noi pecchiamo nei rimbalzi difensivi e in attacco dove sbagliamo cose anche facili rinunciando a qualche tiro di troppo per intalparci contro la difesa e quando incassiamo la tripla del -6 verso meta secondo tempo un po' in tribuna ci si preoccupa. A salvarci e' pero Cubaj che segna ma sbaglia il libero aggiuntivo, poco male pero' perche' al 7mo ci riportiamo a -2 (18-20) peccato che ci becchiamo un'altra tripla e Cubaj debba fare gli straordinari per permetterci di chiudere sul -3 (22-25) all’intervallo. Il nostro tabellino e' abbastanza desolante: Cubaj 12, Castelli 7 e Pinzan 3, il resto acqua fresca, di contro ben nove francesi a segno! La cosa che pero' preoccupa sono i troppi rimbalzi concessi, qualche rinuncia di troppo al tiro e la percentuale esagerata di errore anche su tiri abbastanza facili. Di contro presentiamo un ottima Cubaj che la difesa avversa lascia spesso e volentieri in 1vs1 con l’avversaria di turno che "magic cube" si beve regolarmente. Cubaj che non si accontenta di far male da sotto ma si permette il lusso di colpire anche in contropiede, e quando una ritrovata Togliani infila una tripla agganciamo a quota 27 le avverse appena passato il 2' minuto. Tutti pronti a sperare in un nuovo allungo delle nostre invece succede l’esatto contrario: facciamo collezione di distrazioni ed errori banali continuando a regalare palle e tiri (anche comodi) sbagliati, col risultato di incassare un 9 a 2 in poco piu’ di 6 minuti per il 36-29 della terza sirena. La cosa si fa complicata. A questo punto serve un coupe de teatre... E lo confeziona il nostro Special Juan, 1-3-1 e francesi in confusione, recuperiamo palloni su palloni che la solita Cubaj capitalizza con un personalissimo 6-0 che a meta’ ultimo periodo ci riporta a -1: 35-36. E' un magic moment e sembriamo poter scappar via da un momento all’altro con la nostra bella freccia per il sorpasso accesa. Peccato che sul piu' bello ci salti il fusibile, sbagliamo tre conclusioni una piu’ sciagurata dell’altra e ci giochiamo la chanche sorpasso, la loro 12 invece (Chartereau, una delle poche bianche tra le transalpine) si guadagna due liberi e li mette per poi inventarsi nell’azione successiva una tripla che ci stende ricacciandoci a -6. Qui molliamo i pappafichi ed ancora Chartereau con canestro (e libero sbagliato) ci sotterra fino al 36-47 finale. In pratica 1-9 nei 4 minuti finali! amen... Ora non resta che cercare punti con Lettonia e Belgio per non uscire dalle  otto ma non sarà facile se continueremo a non far tesoro dei nostri errori ed ad avere la sola Cubaj (monumentale oggi con 20 punti su 36) in grado di impensierire  le difese avversarie, anche perche' (giustamente) non puo’ tirare la carretta da sola x 40 minuti! E comunque dovremo sempre ricordarci che qui servono doti come saper giocare di squadra, essere sempre attenti e concentrati, far valere il fisico e non aver paura anche di sbagliare oltre che attenzione ai rimbalzi e non sbagliare le cose elementari, ma soprattutto fare tesoro degli errori e non ripeterli... A cominciare da domani. Che e' un altro giorno!

foto di Ezio Parisato.

Un po’ intristiti finiamo per infilarci in una taverna sotto casa miracolosamente ancora in funzione, dove ci trattano anche bene in qualità di unici clienti. Paghi del miracolo possiamo andare alle nanne per concentrarci sulla Lettonia il giorno dopo. Lettoni che avendo battuto la Svezia (uno sforzo della Madonna…) il giorno prima decidono di far riposare un paio delle loro e per noi è un invito a nozze anche se la gufata al Belgio contro le stesse scandinave non funziona e la gara con le nipotine di Van Moer rimane in ottica quella decisiva. In realtà nessuna delle due squadre pare intenzionata a sbattersi, ma strada facendo per noi sale una grossa opportunità come vediamo:

5.     LETTONI MANDATE ALLE NANNE…

Una partita strana quella di stasera con la Lettonia che definiremmo interlocutoria. La situazione di classifica vedeva le latvie gia’ certe della qualificazione mentre per le azzurre una vittoria sarebbe potuta essere inutile perdendo l'ultima gara col Belgio. Ovvio che con tali presupposti la concentrazione delle avverse non poteva essere massima, oltretutto sommata all’esigenza di far riposare i due migliori elementi. Le nostre invece di conti ne fan pochi, parte il quintetto da sparo e scappa subito sull’ 11-2 al 3'. Squadra pimpantissima la nostra con lo Special Juan che ben presto da spazio a tutte le effettive con i primi cambi che fanno il diavolo a quattro dilatando il vantaggio fino al 20-8 della prima sirena. La "giocatrice pirotecnica" (Rauti) fa onore al suo nick e fa fuoco e fiamme con 3 triple filate che ci fan volate sul 30-13 al 2' minuto. Facendo due conti un +9 in caso di avulsa con Francia e Lettonia a quota 6 ci darebbe il terzo posto mentre un +18 il primo! La cosa ingolosisce assai anke perche' a bocce ferme ci sta che domani la Lettonia ceda alla Cekia, che la Francia batta agevolmente la Svezia e che (Sperem...) noi si vinca col Belgio. Tornando a bomba verso meta secondo periodo le lettoni si stancano di essere prese x materassini e reagiscono un po’ anche se solo col tiro da fuori, a meta quarto sono a -14 (18-32) ma all’intervallo comandiamo 40-24 in scioltezza. Il tempo di vedere il Debrecen calcio incassare il 3-1 a Barisov al 94mo (aveva vinto 1-0 in casa l’andata play-off di Champion League) grazie ad un'uscita sciagurata del suo portiere che si ricomincia. Direi alla grande visto l’ 8-2 in 2 minuti che portiamo a casa passando il ventello di margine, cosa eclatante in base al discorso avulsa. A meta periodo siamo 52-31 dominando la gara, un certo rilassamento nel finale di periodo (sempre a riposo Cubaj & c.) ma il 56-38 della terza sirena ci lascia belli come il sole. Belli tranquilli andiamo per completare in scioltezza la gara ma la panca lettone probabilmente qualche conticino comincia a farlo rendendosi conto del pericolo 4' posto, entra in campo per la prima volta la loro miglior esterna e ci fa subito male (due triple, due palle rubate e 11 punti in 5 minuti) trascinando le sue al -12 a meta quarto (64-52). E' pero' ancora la scatenata Piro (Rauti) a toglierci le castagne dal fuoco (canestro e libero piu’ tripla) lanciandoci sul 63-54 a 3,30 dal termine. L'impresa e' vicina! Viaggiamo tra il +16 ed il +20 sbagliando qualcosa di troppo, il +18 e' li a portata di mano ma quando la Wizard (Trucco) sbaglia due liberi a 8" dal termine ci tocca "accontentarci" (si fa per dire) del +16 (76-60). Morale a noi basterebbe per il terzo posto, per la Lettonia perdendo con la Cekia vorrebbe dire quarto e probabilmente Russia nei quarti (aiuto, oggi la Spagna ne ha presi 30 da Musina & C.). Ovvio che sia un ipotesi che ci auguriamo esca con la nostra vittoria sul Belgio, l’ipotesi della sconfitta e' invece una roba brutta. Vale a dire che da quinti faremmo spareggio salvezza verosimilmente con Danimarca (penso sara’ la peggio piazzata e noi a 4 punti saremmo in vantaggio su chi perde tra Croazia e Turchia) per accedere alle finali 9-12mo. Beh dai in questo caso non potremmo proprio fare un danno... Se fosse invece Portogallo gia’ sarebbe peggio, comunque la formula dice le quinte contro le ultime due poule salvezza e le seste contro le prime due. Le 4 vincenti incroci x finali 9-12 e le 4 perdenti incroci da cui escono tre retrocesse. Formula complessa ma che almeno evita lo scempio del girone a quattro all’italiana andata e ritorno x salvarsi.  Speriamo di evitare sto’ cinema vincendo con il Belgio! Oggi siamo stati belli, speriamo in bene. Daje raga che e' il momento decisivo!
foto di Ezio Parisato.

Eh si’, perché come sempre in una competizione simile c’è la gara spartiacque tra un Europeo da ricordare ed uno anonimo se non da dimenticare e la gara del giorno seguente col Belgio era proprio quel tipo di partita e vi assicuro che la sentono tutti, coach, giocatrici, genitori ed anche semplici conoscenti quali l’Ezio ed il Carletto della situazione. Comunque sia il giorno dopo eccoci li, divorato il nostro gomboc era tempo di saltare in piedi sul divano e prepararsi alla gara del campionato. Peccato che a noi un risottino della sera prima al Valentino aveva fatto bene al pancino mentre alle nostre qualcosa di diverso avesse provocato visite indesiderate ai bagni dell’ostello e qualche linea di febbre di troppo. Ma proprio adesso mannaggia… comunque si va in campo e succede che:

6.     IL BELGIO CI MANDA IN MINIERA…

Finisce con molto amaro in bocca il nostro europeo in ottica primi otto posti per via di una sconfitta immeritata contro il Belgio. Prima della gara ci toccano perfino in mattinata disturbi gastrointerici (per non farci mancare nulla...) ma non partiamo male come intensita', peccato che vanifichiamo buone iniziative con errori puerili al tiro davvero inquietanti (una costante per noi in questo europeo). Le belghe ringraziano e senza strafare scappano via prima sul 6-2 (3') e poi sul 12-4 (5'). Continuiamo a sbagliate l'impossibile e solo un miracolo ci fa rimanere a -7 alla prima sirena (6-13). I miracoli pero' come si sa si chiamano così perché avvengono una volta e puntualmente paghiamo il fio nei primi 5 minuti della ripresa, belghe in 2 minuti sul 7-17  e poi micidiali con Bechox che ci infila due triple filate che valgono il -16 al 5'. E' il momento peggiore per noi ma troviamo in "Fogo bum bum" Pinzan un'ancora di salvezza, un paio di sue iniziative propiziano un primo recupero che ci riporta a -10. L'aere pero' al cambio di situazione lo da' la difesa, diventiamo piu' attenti e piu' intensi paralizzando le avverse che non riescono quasi nemmeno a tirare grazie ad anticipi e pressioni eseguiti da manuale. Continuiamo a non  segnare molto ma loro addirittura nulla per cui e' fisiologico l’ulteriore avvicinamento fino al 21-25 al 9'. Il digiuno belga si chiude vicino alla sirena dopo 5 minuti da incubo per loro e Misto' e Rauti non riescono nell’ultima azione a trovare la tripla del -3. Comunque sia un lusso il -6 per come si era messa la gara! Il copione degli ultimi 5 minuti non cambia ad inizio ripresa, peccato che segnamo subito e poi mettiamo insieme un altro campionario di errori al tiro da paura... Loro pero' grazie alla nostra difesa il canestro non lo vedono nemmeno col binocolo! Al 5' il tabellone dice 23-27 per un miseri parziale di 2-0 x noi... Pitost ke nient (disen a Milan). E qui purtroppo avviene un brutto presagio: fateci caso, quando il punteggio non si schioda per molto tempo la squadra che va a segno sia sotto o sopra di solito vince. Purtroppo dopo un lungo 0-0 e' il Belgio a tornare a +6 ma le nostre sono ormai sul pezzo e Togliani con arresti e tiro, palle rubate e contropiedi impatta in un amen a quota 29. La nostra difesa e' da manuale e non passa uno spillo. E' ancora "twin Anna" a mettere a segno il sorpasso (31-29 al 7') ed il nostro momento migliore potrebbe fruttare molto di piu’ ma prima Madera sbaglia due liberi e poi Pinzan fallisce una tripla (e Vabbeh) ma soprattutto sbaglia un contropiede solitario sulla sirena, insomma il 31-30 della terza sirena ci sta assai stretto! Il dato difensivo e' pero' super: 5 punti in 15 minuti per il Belgio! Un capolavoro... Capolavoro che rischiamo di rovinare in 2 minuti di apertura ultimo quarto in cui incassiamo un brutto 2-7. In tribuna ci si spaventa un po' pensando stia finendo la benzina, Castello e Cubaj in un attimo pero' ci tranquillizzano ed impattano nuovamente a quota 37, la Piro prova a mettere una bomba ma non va, va invece quella di Barache per loro a meta ultimo quarto. che Agitasiu'... A mettere una nuova pezza ecco prima Cubaj e poi Togliani che dopo il libero del pari si inventa un furto con destrezza ed un contropiede che vale il 42-40 x noi a 3.40" dal termine. E' ancora lunga ma il bello deve ancora venire... Recuperiamo l’ennesimo pallone e Cubaj sbaglia il facile rigore del +4 (8'), poco dopo per un pasticcio usciamo dal fondo in attacco con palla in mano, a 1.19" Pinzan manca di poco un gran recupero, loro attaccano e non prendono il ferro a 53" dal termine. Palla nostra e pensiamo bene di.. fare 24" senza tirare! Ma insomma c'e' gente debole di cuore... Morale: occasioni sciupate in quantita' industriale x andare almeno a +4, Belgio a secco da quasi 6 minuti e 28 miseri secondi che ci dividono da un quarto di finale stra-meritato! Rimessa loro, attacco e tiro a 13" dal termine: ferro, palla che si impenna, lotta a rimbalzo e palla a loro in attacco sotto canestro. Rimessa, taglio che parte da lontano e canestro di tabella x la parita' a 10" dal termine. Noooo. Timeout nostro e palla in attacco. Lo Special Juan si raccomanda, giochiamola bene fino in fondo, cerchiamo di portarla a casa, palla a questa o all’altra ecc. Morale: Pinzan rimette, Togliani scivola (o inciampa nel piede di Cubaj) e Belgio in contropiede solitario del 44-42! la Madonnina del Duomo rare volte e' stata tanto chiamata in causa dubitando delle sue virtu'... Come non bastasse Pinzan parte alla ricerca del tiro pari/vittoria e finisce lo slalom con una ciofeca indegna che a momenti non prende nemmeno il tabellone (non dico il ferro...). E' una sconfitta che fa davvero male dopo una gara partita male e rimessa in sesto alla grandissima, purtroppo come gia' detto qui gli errori di pagano a caro prezzo ed a sbagliare di tutto e di piu' si paga pegno. Pazienza sara' lezione per il futuro, ora giocheremo venerdi’ con la Danimarca, obbligo vincere per non rischiare addirittura la retrocessione nel gruppo B! Sarebbe davvero una beffa atroce, ma non ci si vuole nemmeno pensare a una cosa del genere...

foto di Ezio Parisato.

Eh già buttiamo via malamente l’opportunità di giocarci un posto al sole dopo una gara in cui abbiamo sofferto, lottato, gioito ed alla fine più o meno metaforicamente pianto. Resta il rammarico per non essere state al meglio della condizione e per alcune, anzi troppe, ingenuità nel momento decisivo. Ma così è a questi livelli e lascia ancor di più l’amaro in bocca il sapere che avremmo incontrato l’Ungheria padrona di casa nei quarti in una gara che ci avrebbe visto non certo battuti sulla carta (le magiare hanno otto 1999 in squadra e non hanno gran fisico). Affoghiamo il nostro malumore nel cibo, ormai padroni della situazione culinaria di Debrecen…