giovedì 20 settembre 2012

DEBRECEN DA DIMENTICARE... (O QUASI)

Riassunto delle puntate precedenti:  finiti nella poule salvezza ci tocca lottare per la sopravvivenza mentre gli altri lottano per il titolo. Siamo alla terza partita della seconda fase e si entra nel vivo della lotta…
Le prime due gare del mercoledì erano abbastanza bypassabili in quanto Svezia-Lituania sembrava scontata così come Inghilterra-Portogallo che nel forno della palestrina non aveva certo un gran richiamo. Stavolta non sbagliamo previsione e la Svezia vincendo largamente si aggiudica il primo posto in girone così come le portoghesi fanno un sol boccone delle albioniche. Il sottoscritto di bocconi se ne fa di più e si gusta la pizza al Valentino salvo poi decidere di infilarsi nel pseudo sexy-shop prospiciente. Un tipo mi apre la porta e posso entrare a curiosare. Tra dildi, manette ed ammennicoli vari il panorama non pare eclatante ed appena il commesso mi chiede “can i help you” giro i tacchi ed esco delusissimo anche se una porta aveva richiamato la mia attenzione con un cartello in ungherese stretto di cui avevo capito solo “Tilos!” cioè attenti. Che sarà mai stata… bah.
Insomma per arrivare a Lettonia-Italia delle 16 non avevo tanto tempo e quindi via alla scarpinata sotto un sole cocente che cercavo di evitare intrufolandomi in strane viuzze all’ombra in mezzo alla zona residenziale (a proposito un tot di vendesi, o meglio “elado”, di villette se vi interessa una residenza estiva a Debrecen…) per poi arrivare dalla mia amica gelataia pronta col suo biroccino a rifilarmi un paio di gomboc (palline) di gelato al gusto di limone (con tanto di scorze vere) o ai frutti di bosco (con tanto di pezzi veri dentro).
Rinfrescate le idee eccomi pronto per la gara che poteva spianarci la strada alla salvezza ed al pareggio nel ranking (si andava 3 vinte e tre perse). L’inizio nostro è al fulmicotone, filiamo come trenini ed il primo periodo ci premia con un 20 a 9, sembra il preludio di una giornata di piena tranquillità. Seee, nel secondo quarto sembriamo ancora pimpanti ma piano piano ci accovacciamo vittime dei nostri soliti punti deboli. L’intervallo però ci vede ancora serenamente avanti per 36 a 28 (frutto di 4 triple di file incassate contro una messa da Panella) e possiamo quasi tranquillamente cercarci una bibita rinfrescante già sudati come pochi. Noi, figurarsi chi doveva correre in campo…
Dopo pochi attimi del terzo periodo cominciamo a peggiorare la nostra situazione, le lettoni sembrano indiavolate e la mettono da ogni dove, la difesa va a spasso come nei momenti peggiori e di prendere rimbalzi non se ne parla proprio. I nostri coach avevano visto la gara del giorno prima della Lettonia e speravo che avessero visto come il Portogallo aveva messo in crisi le portatrici di palla lettoni pressandole, mi aspettavo la stessa cosa invece nulla, difesa schierata invece che alta (tra l’altro con Polonia era stata una soluzione efficacissima) ed incassiamo il 20 a 12 di parziale che vale il pareggio sulla terza sirena, tutto da rifare. Ovviamente le baltiche trovano coraggio dalla rimonta, la lunga Dukate fa quello che vuole (21 alla fine ne metterà)  e noi soffriamo come cani, le tiratrici portano a casa un globale 9 su 32 e come al solito ci dobbiamo affidare a qualche numero estemporaneo delle gemelle. A fatica teniamo qualche misero punticino di vantaggio e quando la tripla del pari loro a 20” dal termine va sul ferro possiamo realizzare che è fatta. Si ma che spavento! Si va beh, ma nemmeno provare un minuto il press mi sembra una cosa proprio brutta, non dico che fosse la panacea ma almeno provarci visto i disastri che la difesa combinava. Ma ecco documentati i momenti clou:





 
Comunque sia era andata e non era poco, dispiace per la mia amata massaggiatrice




ma la classifica diceva noi a 6, Portogallo a 4, Lettonia a 2 e Inghilterra a 0, insomma mancava poco per l’agognata salvezza. Ma di agognato c’era soprattutto l’aria condizionata del palazzone, detto fatto ed in 10 minuti scarsi eccoci a Polonia-Spagna per verificare le iberiche dopo il tonfo con la Svezia. Direi completamente assorbito visto che dopo il primo tempo (34-19) il conto era chiuso e potevamo tornare nel forno per un Francia-Slovacchia veramente all’arma bianca. In pratica le slovacche, causa avulsa potevano perdere fino a tre. Giungiamo sul posto a fine primo tempo con il tabellone che dice 40 pari. Nel terzo quarto assistiamo al blues-show con le francesi che giocano 10 minuti spettacolari segnando e difendendo davvero alla grande, il punteggio le premia con un parziale di 20 a 6 che pare risolvere le cose ma così non è. Una Slovacchia brava a stare sul pezzo recupera punto su punto fino ad arrivare sul -5 a 4 minuti dal termine. Si giocano così 4 minuti degni di una gara di Promozione maltese, le due squadre ne combinano di ogni rischiando in ogni azione di far scoppiare il treshometro. Il cazzaturificio si riempie fino all’orlo e succede veramente di tutto, tranne che canestro: miracolosamente le transalpine portano a casa lo scalpo vivendo spaventi inenarrabili, purtroppo alla fine le brave slovacche non ce la fanno per un tiro ma si ha l’impressione che la Francia in crescendo possa essere una brutta gatta anche per le spagnole che rischiano di incontrarle nei quarti. Ma ecco un po di disastri assortiti:
 
 
 



 
Per finire in bellezza la giornata si tornava all’Arena centrale dove era in programma Turchia-Russia con le ragazze russe che per evitare la Spagna dovevano perdere. La cosa non sembra essere ben chiara al coach russo che nel primo tempo si appisola e lascia fare poi sveglia le sue nel secondo e… rischia di vincere. Fortunatamente nel finale rinsavisce e si guadagna il quarto posto in griglia che significava incontrare la Svezia prima dell’altro girone. Direi meglio le nordiche che le iberiche no? Non ci vuole molto… comunque ecco il finale
 
 
Morale con la vittoria olandese sulla Bielorussia ormai out si erano definiti i quarti: Svezia-Russia, Spagna-Francia, Olanda-Ucraina e Turchia-Bielorussia. Quattro gare per un venerdì di fuoco con noi alle prese col ritorno del gironaccio…sob. Ma prima il secondo giorno di riposo da sfangarsi con anche le risorse economiche che dal punto di vista fiorint stavano scemando.
Lo scemare dei fiorint si completava con l’acquisto in tarda mattinata del biglietto Debrecen-Budapest Keleti con tanto di giallo su un treno intercity che doveva esseci ma che era miracolosamente sparito. Di grano qualcosa però rimaneva, quanto meno per un piatto di pasta al Valentino ed a seguire, visto che il tempo stavolta non era tiranno, si poteva andare a vedere cosa c’era oltre la porta. Detto fatto, stavolta non c’è l’omino ma una signorotta con tanto di cagnolino, entro con noncuranza, guardo un po di assortimento e mi infilo in zona porta segreta. Ovviamente in un baleno la apro e piombo in una sala scura, sul muro si proietta un pornazzo mentre nella sala un po di divanetti sparsi. Mentre cerco di capire che succeda ecco arrivare la sciura che adombrata mi oca dietro indicandomi il cartello. Io me la cavo con un “I don’t read ungarian” ma capisco che è meglio tollare. Così faccio ma non mi do per vinto, il wifi diceva che al centro commerciale c’era un altro sexy shop ed allora cosa meglio che investigare? Visto che il giorno era dedicato alla verifica dei centri commerciali e l’altro locale era dato in zona centro nelle vicinanze di un centro commerciale. Giunto sulla fatidica piazza comincio a cercare a destra e manca ma non trovo una sverza per cui entro nel centro commerciale. Mi imbatto in Yagupova & C. (che culo…) in commesse interessanti (anche se la migliore era di fronte a lei ma non è documentata)
 
Ma in nessuno dei piani vedo il negozio segnalato. Finisco al primo piano ed al secondo (sala giochi) e quando ormai sto per arrendermi ecco l’intuizione: il sotterraneo! Mi infilo in una pseudo scala mobile e giungo all’imbocco dei garage ed eccolo li il localaccio. Purtroppo però non è un locale ma un altro sexy-shop, veramente tristissimo, un loculo inverecondo e… senza porte segrete… fanculando il tizio vado a farmi una granita dalla commessa sopra descritta, saluto le nostre in gita sociale e… cambio centro commerciale andando al Forum dove scopro quantomeno che c’è da mangiar bene vicino al negozio “il Gelato” che promette bene. Buon posto per i giorni a seguire…
Finite le esplorazioni mi resta il tempo per la scappata (un altro paio di chilometri) al parchetto dove tirar sera in relax in attesa di un succulento calcistico Debrecen-Brugge partita d’andata per le qualificazioni alla fase a girone della Europa League. Purtroppo non si poteva giocare nello stadio del centro sportivo e la gara era in programma in una città limitrofa ma i maxischermi erano disponibili anche nei locali cittadini. La mia amica extra-mellek ne aveva uno bello grande e mangiando mi vedo la partita, buon primo tempo dei magiari almeno fino a quando un neretto si fa buttar fuori per un fallaccio inconcepibile nel recupero. Ragazzi in dieci ed arriva uno 0-3 pesantissimo che i tifosi nerazzurri belgi verranno poi a festeggiare in paese a suon di birre. Al termine un po intristito per la mazzata vado al mio baretto finalmente riaperto che si presenta peròquasi desolatamente vuoto, poco male ho il tempo di provare l’ebbrezza di mettermi al volante della maestosa Trabi, ed ecco come si presenta il posto guida o meglio come si vede fuori dal vetro davanti
 
E come si presenta l’aggressivo frontale
 
finche, dopo aver bevuto una cochina da 250 fiorini, mi ritrovo con soli 10 fiorini in tasca (circa 5 centesimi), eccoli qua
 
era ormai tempo di andare sul viale del tramonto in attesa dell’impegnativo e decisivo venerdì…
Il giorno dopo come non infilarsi nel centro commerciale Forum per testare le cibarie ed il gelato? Detto fatto. I cibi del self service non sembravano nemmeno male con perfino della carne che pareva decente. Niente di eccezionale ma ci si poteva accontentare, così come del caffè al vicino “Il Gelato”, catena di negozi con sede a Treviso.
Soddisfatto della nuova conoscenza e rimpinguito potevo per l’ennesima volta incamminarmi verso la fornace ormai pronto per la maratona di New York dove mi attendeva la prima del girone di ritorno contro le portoghesi che ormai avevano ritrovato quasi tutte le loro effettive.
Ma prima del nostro impegno fissato per le 16 c’era spazio per l’interessante primo quarto Spagna-Francia. A priori sapevo che sarebbe stato interessante essendo abituato ad una Francia che quando giunge alle fasi finali è una brutta gatta da pelare per tutti riuscendo a ritrovare compattezza e grinta. L’inizio è terribile per le iberiche che vanno sotto 8 a 0 in un amen ma pian piano la furia delle blues si placa e l’esperienza del gruppo furie rosse viene fuori, In realtà gioca solo il trio Casas-Ortis-Gil ma basta ed avanza per dare una scossa alla gara. L’avvicinamento si completa a fine primo quarto (10-16) per poi completarsi nel corso di un secondo quarto devastante per le francesi che paiono addormentarsi di botto. Le spagnole passano di slancio e mettono a segno un 21 a 10 di parziale assai eloquente. Il 31 a 26 dell’intervallo però non è certo segno di gara finita, anzi…
La pausa riesce infatti a dare nuovo vigore alle transalpine che rientrano in campo determinate come non mai, bravissima Chavaugeon che trascina le sue purtroppo un po tradite dalle lunghe (Diallo in primis con un 4 su 12) che sbagliano troppo da sotto. La Spagna in effetti pare soffrire le squadre fisiche vicino a canestro, ma quando si accende Ortis sono uccelli per diabetici/cazzi amari per tutti (9 su 13 alla fine) e le iberiche navigano con qualche punticino di margine per tutto il terzo quarto. Quarto che comunque le francesi si aggiudicano con un margine minimo (12 a 10) e non mollano nulla. Meglio ancora fanno le cugine nell’ultimo periodo, giocano sprazzi di grande basket e vanno sopra anche di tre punti per poi incepparsi sul più bello. Un paio di palle buttate malamente e la cinica Spagna ne approfitta per tornare sopra, due liberi a 8” dal termine danno il +2 alle furie rosse ma l’ultima palla è francese e si arriva al tiro della verità: sulla sirena arriva la tripla francese ma va sul ferro e dala semifinale alle avversarie, comunque sia gran bella partita ed onore alle blues. Oltre ad Ortiz bene Gil (7 su 9) e sempre importante Casas anche se chiude con un 4 su 16. Preoccupanti i tabellini di Delgado, Vilarò, Zanoguera, Diaz, Calvelo e Espana che in 6 portano a casa uno 0 su 21! Per le blues Chavaugeon chiude a 13 e se Diallo ne avesse messo qualcuno in più sarebbe stata una semifinale meritata. Ma ecco un po di high-lites.


 
 
 
 
 

 
Finita la gara era l’ora della transumanza verso la palestrina. Il tempo di accomodarsi e sarà la gioia portoghese per aver la squadra quasi al completo od il nostro abbiocco pomeridiano ma tanto per cambiare partiamo ad handicap e ci tocca inseguire come dannati per mettere il nasino avanti a fine primo quarto. Facciamo molto peggio nella seconda frazione e le lusitane ci mettono in grande difficoltà sfruttando i nostri arcinoti difetti. Difetti che sono ormai cronici e che il povero Nino Molino cerca disperatamente di correggere con reiterati timeout. Il problema è che o parla arabo o le nostre sono improvvisamente affette da sordità: non c’è verso di inculcare concetti difensivi e tantomeno offensivi, penso di aver seguito da dietro la panca almeno una decina di raccomandazioni uguali ogni santo giorno. Morale l’intervallo ci vede a -5 (26-31).
La ripresa non è che sia incoraggiante, tocchiamo il -6 ma quantomeno sembriamo un po più presenti dietro anche se, visto il successo con la Polonia, ci si attende almeno un tentativo di press ma non ci sono speranze, stiamo li belli tranquilli e rischiamo la pelle sui rimbalzi e sui tagli. Verso fine periodo finalmente ci degnamo di avere qualche botta di vita offensiva che sommata a qualche buon recupero ci riporta a stretto contatto con le avversarie. Il -2 della terza sirena solleva un po’ noi tifosi.
Le nostre percentuali continuano ad essere terribili (22 su 64 alla fine) ma quanto meno alziamo i ritmi con qualche buona combinazione, è gran battaglia  a rimbalzo con Salvini e Pertile assai attive. Boom Boom si da da fare anche al tiro e ci porta punti preziosi, operiamo il sorpasso e quei pochi punticini di margine costringono le portoghesi a forzare tiri e ad andare in frenesia da recupero palla che porta a diversi falli che capitalizziamo dalla lunetta fino a chiudere sul 56 a 52. Vittoria soffertissima che vale però la quasi salvezza visto che per la matematica basta battere l’Inghilterra reduce da quattro gare da -20. Nessuna delle nostre va in doppia cifra mentre la brava Domingues ed Almeida ne fanno 23 in due.
 
 
 
 
 
 
 
Lo spostamento in palestrina ci fa perdere il secondo quarto di finale e la bella vittoria delle olandesi sull’Ucraina a cui non bastano i 21 punti di Yagupova ed i 13 di Chek e Naumenko. L’allungo olandese arriva nel terzo periodo (19 a 9) e la mattatrice è l’avvenente de Kleijn che con 23 punti (8 su 19 dal campo), aiutata dalla solita Butter (14) spiana la strada per una storica semifinale orange. Il finale è 71-63 con le ucraine a chiudere dal campo con un 26 su 77 contro il 25 su 71 svedese. La differenza la fanno i liberi con un 17 su 27 olandese contro il 6 su 10 ucraino. Certo che 148 tiri + 37 liberi in una gara non son mica pochi… noi e Portogallo abbiam chiuso con 148 totali…
A seguire va in onda Svezia-Russia, come detto era il quarto più agevole per le ragazze russe che in effetti non soffrono più di tanto per passare il turno. Tirato il primo quarto (20-18) ma poi il duo Tikhonenko-Stoyan prende in mano il comando delle operazioni e le sovietiche scappano via fino al 38 a 30 dell’intervallo. Le svedesi fanno comunque il loro con la solita Abdi aiutata da Vesterberg e si riportano a -4 ma nel perodo finale il nuovo allungo delle rosse russe è incontenibile. Finisce 73 a 65 e per le ragazze è semifinale. Gioia contenuta


 
 
L’ultimo quarto pareva il più scontato (Turchia-Bielorussia) ed eravamo già pronti per seguire più le spettatrici che le squadre in campo




Invece le bielo fanno di tutto per smentirci. La Turchia tiene i suoi ritmi e sembra poter scappar via da un momento all’altro invece Popova e Filonchyk tengono botta con autorità. Un pirotecnico primo quarto finisce 21-19. Le turche nemmeno nel secondo tempo riescono a staccarsi, prendono qualche punto ma vengono stoppate dalle triple di Musatava davvero precisa al tiro ed i due punti di margine restano tali all’intervallo. La cosa si faceva interessante… Che la Turchia avesse qualcosa di più era chiaro ma la Bielorussia con i tiri dalla distanza rimaneva a galla, per le turche funzionavano benissimo i recuperi ed i rimablzi offensivi (20 contro 5) che consentivano secondi tiri importanti. A fine terzo quarto arrivava un +6 non proprio tranquillizzante per le nipotine di Nakaroglu, vantaggio che si assottigliava ancora nell’ultimo periodo ma nel finale l’esperienza di Cakir & C. era determinante, toccava alle turche vittoriose per 66-61 l’onore di sfidare in semifinale le spagnole campionesse in carica. Insomma le 4 elette erano Spagna, Olanda, Russia e Turchia e con pieno merito. Di queste una sola era immacolata: la Turchia con 7 vittorie di fila.
Finito il “lavoro” era tempo del venerdì sera con le solite tappe, ma prima cena in una pizzeria interessante appena fuori dal parco dove mi ritrovo la famiglia Dotto e papà Nori per una piacevole serata di chiacchiere. Intorno alla mezzanotte passeggiata di ritorno (ormai Zatopek mi faceva una pippa), doccetta in camera e via in piazzetta per il wifi, a seguire un locale disco dietro l’altro a rimirar ballerine per chiudere con le solite celestiali visioni del baretto con le sue allettanti ospiti. Come al solito per le strade giravano le tipe intente all’addio al celibato e cominciavo a dispiacermi un po’ nel dover vivere l’ultimo week-end debreceniano.
Il duro risveglio del sabato era accompagnato dal dubbio Valentino-Forum, e dopo dure valutazioni si propende per il centro commerciale anche perché lo stomaco cominciava a dare segni di inquietudine e, visto il riso e la pasta in bianco disponibili al self service, sembrava la cosa migliore. Per carità di patria non commento la qualità di olio e formaggio con cui è stato condito il bis di primi e bypassiamo il tutto in transumanza verso la decisiva gara del nostro girone anche se, si voleva sperare, le albioniche non avrebbero dovuto rappresentare un grosso problema visti i precedenti.
Alle 13 e 45 partiva la nostra gara decisiva, ovviamente tutti noi, in campo e fuori, ce la prendiamo con un minimo di sufficienza visti gli avversari, tanto che alla fine del primo quarto le british sono a -2 (19-17). Si va beh pensiamo tutti, le facciamo divertire un po e poi andiamo via. Seee, nel secondo quarto ci imbolsiamo da paura ed all’intervallo siamo addirittura sotto: 33 a 31. Roba da non credere, soprattutto perché le inglesi schierano 8 effettive! Tanto per cambiare ci ammazzano le lunghe Hurd e tale McGarrachan. Boh.
Tutti comunque sono tranquilli su come una scrollatina all’intervallo metta le cose a posto. Già, da -2 finiamo addirittura a -9, fortunatamente alle avverse non abituate ad essere avanti gira la testa e viene il sangue dal naso per l’altezza e si emozionano, da parte nostra arriva una botta di vita di Maffenini che infila 7 punti di fila e sistema le cose, il resto lo fanno le gemelle Dotto (39 punti in due) che giocano l’ultimo quarto con spunti pregevoli. Ottimo anche l’apporto di Salvini chealla fine ne mette 15 e certifica la fin troppo sofferta vittoria. Il tempo di annotare a 13” dal termine sul +11 un inconcepibile nostro time-out (abbiamo fatto uno schema…) che possiamo esultare per la raggiunta salvezza ed un bilancio che comunque vada sarà positivo visto il momentaneo 5 vinte e 3 perse prima dell’ultima inutile gara. Certo anche se mettiamo il Milan 2012-2013 in B probabilmente le vince tutte… Ed ecco come si festeggia alla fine
 
A seguire si da un occhio anche all’ormai vana Lettonia-Portogallo, sapete com’è la fisioterapista… Partita tiratissima che le Lettoni portano a casa con un risicato 53 a 51 grazie ad un terzo quarto monstre (21 a 11) ma noi eravamo intenti ad altro…


 
Al termine si poteva andare al palazzone, dove gli scontri spareggio per accedere alla finale del quinto posto erano stati vinti dalla Svezia sull’Ucraina (81 a 76) nonostante i 39 punti di Yagupova e dalla Francia sulla Bielorussia (71 a 35). Appena passate le 18 era il turno della prima semifinale: ragazze Russe contro la sorprendente Olanda, intanto si cominciava con gli inni nazionali, ovviamente il mio lo filmo…
 
Le soviet gasate dall’inno non lasciano scampo alle canarine, le fanno sfogare nel primo quarto (18 a 19) ma poi ne prendono le misure e pian piano allungano inesorabilmente fino a chiudere con un eloquente 73 a 55, il fisico di Tikhonenko e Stolyar fanno male alle avversarie che comunque paiono paghe di quanto fatto in questi europei. In attesa di sapere chi si prenderà in finale le mie ragazze festeggiano… con il dovuto aplomb ovviamente

 
Toccava quindi a Spagna-Turchia, partita che si preannunciava interessante per capire dove potessero arrivare Cakir e compagne ancora imbattute. Certo il pronostico diceva Spagna che a questo punto di ogni europeo diventa pressoché imbattibile ma insomma. In effetti le previsioni pro furie rosse paiono materializzarsi all’intervallo, vantaggio di 7 a fine primo quarto e tabellone che all’intervallo dice 34 a 19, un punteggio che non lascia presagire nulla di buono per le anatoliche, anche perché Cakir esce a braccia scavigliata. Turche davvero intristite anche se dei simpatici ballerini cercano di rallegrarle all’intervallo (notare il maschietto che poverino ha perso la fasciatura e stoicamente resiste…)


 
Alla ripresa del gioco la prima sorpresa: Cakir che pareva morta è in campo! Sarà la sua presenza o la strigliata del coach ma le turche paiono un’altra squadra, rosicchiano punto su puntoe chiudono con un bel 18 a 9 il terzo periodoche le riporta a -6, nemmeno male visto come si era messa. La rimonta si completa nell’ultimo quarto dove arriva addirittura il sorpasso a quattro minuti dal termine, peccato che sul più bello le mezzelune si intalpino da sole e regalino la partita con scelte offensive demenziali. Peccato perché il secondo quarto turco è stato davvero sontuoso fino ai minuti finali. Insomma si vedrà un altro Spagna-Russia, remake/rivincita di Novi Sad lo scorso anno. E le spanolite se la godono, sotto anche gli sguardi delle olandesi già in borghese...
 

 
Dopo la dura giornata ci attendeva una altrettanto dura serata, dura per dover resistere al ben di Dio che girava nel centro. In pratica avevano aperto per la stagione autunno-invernale una discoteca con la serata inaugurale a tema brasiliano. Appostato in zona potevo gustarmi le invitate e l’andirivieni sul viale prospiciente. Un mal di testa (quale fate voi) devastante…
 
 
 
 
 
 
Sotto schock potevo andare nel mio regale appartamento infoiato come pochi e maledicendo l’inesistenza di localini come si deve. Era la mia penultima notte e la seguente l’ultima mattinata in cui si poteva tirare mezzogiorno.
Con la dovuta calma nel pomeriggio domenicale si partiva per la solita scarpinata alla fornace dove andava in onda Italia-Lettonia, partita profondamente inutile che vinciamo per il 6-3 nel ranking finale. Certo sembra una gran bella cosa ma come detto lasciamo perdere. Le varie finali fino al terzo posto me le salto per tornare in centro e vedermi su internet Milan-Sampdoria dove capisco che i diavoli rossoneri paiono destinati ad un’annata ben poco eclatante. Sarà la stata la connessione ma Bonera & C. sembravano proprio fermi…
Finito lo scempio calcistico torno al palazzone per la finale, scopro che quinta è arrivata la Francia (ventello alla Svezia) e terza la Turchia (facile di due sull’Olanda) ed è tempo di Russia-Spagna, l’atto conclusivo.
Ho grande fiducia nelle Ragazze ma ben presto capisco come finirà, spagnole che partono 9 a 0 e russe che nel primo periodo segnano un solo canestro su azione verso l’ottavo minuto di gioco. Il disastroso inizio resta il pesante fardello per tutta la gara, le ragazze non si riprenderanno più riuscendo al massimo a risalire sul -7 e chiudendo sul 46-59: è l’ennesimo trofeo continentale a pannaggio delle spagnole, che palle! Ed eccole esultare
 
 
 
Visto l’ultima gara era tempo dell’ultima serata debreceniana, anzi a pensarci bene, com’è che si è giocato qui e senza la squadra di casa? A memoria non ricordo un caso uguale negli ultimi 20 anni, le padrone di casa dove sono andate ci son sempre state! Anche perché quanto meno portano un po di spettatori. La cosa non mi pare il massimo può voler dire che organizzare l’europeo non frega a nessuno, potrebbe essere una cosa brutta in ottica futura la difficoltà di reperire sedi (ormai si va solo in Ungheria, Romania, Serbia o Slovacchia) e magari portare anche ad una cadenza biennale delle varie manifestazioni. Speriamo di noi. Dal nostro punto di vista se aboliscono l’U20 forse ci fanno un favore viste le ultime performance…
Dopo la pizzettina fuori parco e l’ultima scarpinata si poteva rientrare stavolta presto e prepararsi alla levataccia del lunedì mattina. Nemmeno per andare a lavorare mi alzo così presto, ma col mio zaino verso le 8 di mattina sono sono sul tramvaino azzurro che mi porta in stazione. Alle 8 e 20 parto da Debrecen per Budapest. Il controllore mi guarda e bofonchia qualcosa, non capisco e mi chiama uno sbarbato che in inglese mi dice un mucchio di cose di cui capisco poco o nulla se non che quando scende devo seguirlo che anche lui va a Budapest. Bene… ricevuto.
Dopo un paio d’ore il treno si ferma e scendono tutti, io seguo la mia guida e… mi imbarcano su un pulman. Vanno tutti e vado anch’io. Facciamo in bus una cinquantina di chilometri nella puszla e ci mollano in una stazione di frontiera. Prima di essere assaliti dai Sioux saliamo su un localaccio che pare abbandonato su un binario morto. Incredibilmente dopo un quarto d’ora parte, un paio d’ore e mentre ci avviciniamo a Budapest la mia guida scende. Io penso sia arrivato e resto su con altri, naturalmente finisco a Budapest-Nygati che è stazione di testa (non si va più avanti) e di Keleti nemmeno l’ombra. Chiedo ad un ferroviere come ci arrivo alla stazione centrale e mi dice bus. Bus? E quale? Per fortuna Budapest è quasi casa per me, metro (dopo aver quasi litigato con uno spagnolo a cui avevo chiesto se voleva fare un assegno per pagare il biglietto dopo aver estratto tonellate di moneta senza raggiungere i giusti fiorini facendomi perdere 10 minuti alla cassa biglietti), un cambio a Derek Ferenk Ter ed eccola Keleti Pu verso l’una.
A questo punto serviva il biglietto per Vienna, biglietteria internazionale e numerino con una ventina di prenotati davanti. Attesa di tre quarti d’ora e biglietto con i fiorini rimasti. O meglio quasi tutti i fiorini rimasti visto che ne avevo avanzati 3000 che si sommavano ai 4.50 euro in moneta. Proprio all’osso.
Ormai erano quasi le 14 ed il treno partiva alle 15 e 10. Un’ora abbondante da impegnare per cui… Peep show! Distanza circa 300 metri dalla stazione direzione centro. Mi muovo con tutto il mio armamento (zaino e zainetto in spalla) ed arriva sul luogo. Prima annotazione: l’ultima volta erano 100 fiorini la visione, ora 200 e va beh, li abbiamo.
Entro, il tipo mi squadra un po strano vista la roba che mi porto dietro però mi spiega cose che sapevo: tre ragazze presente e cambio dei csoldi in 200 fiorini interi da mettere nella fessura della cabina. Prendo i miei 5 200 fiorini e vado. Apro la prima porta e c’è una tipa, come al solito in reggiseno e senza slip che mostra le sue grazie e mi dice di andare in cabina. Un minuto scarso e si spegne la luce, spettacolino finito, discreta.
Esco e cambio cabina, altri 200 soldini ed arriva un’altra tipa circondata da pupazzi, non male anche lei ma niente di entusiasmante, non si fa pubblicità, io saluto e mentre si spegne la luce (sempre coi miei zaini) cambio loculo.
La terza cabina contiene Sandra, uno spettacolo della natura, oltre agli slip manca anche del reggiseno, come mamma l’ha fatta rischia che gli entri nel vetro, non serve nemmeno dirmi vieni in cabina, con gli arretrati di Debrecen il periscopio implora pietà. Non me l’aspettavo proprio una cosa così e mentre rimugino ecco il proprietario che mi dice cosa voglio fare. E che devo fare con 3400 fiorini? Faccio lo gnorri e chiedo, mi dice 1500 fiorini a me e poi vai in cabina ed arriva la ragazza che hai scelto, lei ti dice i suoi prezzi. Chiedo se c’è il solito menù a salire: look, touch, handjob, blowjob, sex ecc… e da che base si parte?
Erano ormai le due e quasi mezza, prendo tempo, mi si allunga il naso e dico “go to the bancomat” ma in realtà mi infilo nella panetteria limitrofa e con una pizza, un dolce ed una coca mi faccio fuori più della metà dei soldi. Resto con 1400 fiorini, ma ormai era ora di partire. Torno in stazione e cerco il binario
 
Ma ci vorrebbe un caffè. Un panettiere ha una macchinetta da 100 fiorini per un caffè. Meglio che niente ma non ho i 100 fiorini. Nell’edicola di fianco una tipa vende Cica, una pubblicazioncella pseudo pornografica avanzo di magazzino penso da circa tre anni: 300 fiorini. Mmmm la compro, do i miei 400 fiorini, la tipa mi guarda come un assatanato qualsiasi (in effetti mi sarei fatto anche lei…), ma io tronfio investo nel caffè i miei 100 fiorini. Prima di salire sul treno osservo il mio acquisto ma di Sandra non c’era traccia, oltretutto la rivista non era nemmeno patinata ma di cartaccia da riciclo. Nemmeno Caballero era così ma per 1 euro non è che si può pretendere…
Per le 18 il trenino che andava a Monaco mi scaricava a Wien Miedling con i miei 4 euro e 50 di cui 2 andavano al biglietto della metro a Milano. Esco dalla stazione alla ricerca di una banca ma nulla, alle 19 e 20 c’era il Vienna-Milano per cui non avevo molto tempo ed il poco lo investo in una tortina alla frutta da 1.80 euro: era la cena.
La notte la devo condividere con due tipi di Brescia invero simpatici ed alle 9 del giorno dopo sbarco a Milano, investo i miei ultimi averi nel biglietto metro e giungo a casa con circa 80 centesimi: l’avventura era proprio finita… non è stata certo una trasferta da ricordare per il risultatato ma per altre cose difficilmente me la potrò scordare!
Come da prassi un commento sulle nostre ci sta, certo c’è poco da gioire ma me tocca, fermo restando che il problema grosso è stato prima in fase di costruzione di questa squadra, un po come il Milan, se ad Allegri danno questi giocatori ci può far poco, la società, o meglio il settore squadre nazionale è quello che probabilmente ha le colpe maggiori di questa infelice spedizione. Va bene le infortunate ma le altre? Ma ecco quello che riguarda le giocatrice e lo staff:
4 Dotto Caterina. Voto 5.5 La giocatrice sapiente non per niente e' gemella di sua sorella. Stesso fisico e stesso gioco, un problema quando serve un cambio di passo e modo di giocare all’interno di un match. Cambia un po registro nel girone finale e guadagna punti.
5 Dotto Francesca. Voto 6- La magic box di popradiana memoria ha ottimi spunti (suo il 7-0 che ci fa riemergere con la Svezia) ma non ha nel dna il gioco di squadra. Semplicemente perche non ci e abituata. Anche lei un po meglio nel girone finale.
6 Maffenini Giulia. Voto 6-. Maffy gioca la prima in precarie condizioni e poi va ko con Nori. Il rientro nel girone finale coincide col 7 a 0 che ci salva con l’Inghilterra. Una delle tante (troppe?) tiratrici alla squadra.
7 Galbiati Virginia. Voto 5. Ciuffo gioca come suo solito. Cerca di sporcar palloni e vuole il contropiede che pero non funziona in quanto la squadra ha il freno a mano tirato. Si inversa nel girone finale e rende pochissimo. Ovvio che non è tutta colpa sua visto che i palloni non arrivano.
8 Granzotto Marta. Senza Voto. Giotto (o G8) non puo disegnare causa panchinamenti e poco spazio. Oltretutto entra con Polonia e si secca un dito. Povera...
9 Pertile Giovanna. Voto 6-. La gip (o Jeep) e' alle indagini preliminari. Abbastanza indecifrabile ogni tanto si sveglia da uno pseudo- letargo e fa qualcosa di buono. Le botte di vita però rendono
10 Diene Rene. Voto 5.5. Del firewall di Poprad perde molto in difesa ed a rimbalzo. Piuttosto appesantita e con guai al ginocchio fa quel che puo. Sprazzi di classe li ha sempre pero’ e la voglia di fare non le manca mai.
11 Panella Stella. Voto 5. La starfun non ha certo nella reattivita il duo lato migliore anche se qualcosa di buono ogni tanto combina (tranne che a rimbalzo dove latita). Usata così a sprazzi probabilmente non riesce a rendere.
12 Nori Alice. Voto 6 (di stima). La 4+4 ce la perdiamo x salmonella. Gioca la prima con 39 di febbre e poi ne sentiamo la mancanza sotto. Perdita pesante di un 4 che in questa squadra vale doppio. Rientra nel girone finale ma non può ovviamente rendere al meglio.
13 Cigliani Irene. Voto 5.5 Il bomber risente del cibo la prima ma poi si rinfranca e cresce. Pare l’omino gibaud dagli acciacchi che ha ma quando serve la mette eccome. Servita poco e male, panchinata troppo e male.
14 Dall'olio Veronica. Voto 5. La pupa nonostante i suoi centimetri a rimbalzo non la si vede proprio. Troppo molle ma non e una novita.
15 Salvini Clara. Voto 6.5. Bum bum si da un gran da fare ed il suo lo fa sempre. L unica su cui si puo contare per arginare lunghe avverse e con Diene per i rimbalzi. Gioca un bel girone finale.
 

Nino molino (bianco). Voto 5.  In effetti fa una certa tenerezza per come si sbatte. Paga colpe non sue su come si ritrova la squadra ma strada facendo ci mette del suo per peggiorare le cose. Novello Allegri non trova alternative tattiche con due play uguali, giocatrici senza la difesa nel proprio dna e con poco peso dietro. Rimbalzi zero ed aiuti meno. Davanti ognuno per se. In pratica questa squadra sembra poter vincere solo beccando giornate positive delle tiratrici. A dire il vero dalla gara col Portogallo qualcosa è migliorato ed ai tiratori sono giunte palle piu pulite, difesa e rimbalzi non se ne parla proprio. Cio non toglie che in alcune situazioni il coach ci ha messo troppo a capire cosa fare. Con Olanda 5 triple per cambiare difesa, con Svezia 6 punti in 20 secondi con il 2+1 evitabilissimo, con Polonia 25 minuti prima di alzare la difesa (cosa probabilmente utile anche contro le portatrici di palla olandesi e svedesi). Comunque si è salvato e ciò è la sola cosa buona. Comunque anche a Novi Sad lo scorso anno non aveva convinto in pieno, parrebbe molto più adatto a gestire una squadra senior che una giovanile dove servono altre cose oltre agli schemi. A cominciare da un briciolo di cattiveria in più. Direi troppo buono… in certi momenti altri avrebbero ribaltato la squadra visti gli atteggiamenti in campo.


 

mercoledì 12 settembre 2012

DEBRECEN DA DIMENTICARE… O QUASI (parte 2)

Riassunto delle puntate precedenti:  speranzosi in un buon risultato ci si recava a Debrecen per gli europei under 20 ma dopo le prime 3 giornate chiudiamo il girone con tre sconfitte e finiamo nella poule salvezza con Portogallo, Lettonia e Inghilterra. Il lunedì si comincia il girone di andata e ritorno ma il lunedì è anche il 20 agosto, giorno della festa nazionale ungherese.
 
Ed era dunque un lunedì pieno quello che ci attendeva. Fin dal mattino grandi preparativi per la sfilata carnevalesca della serata, in giro per la città gente che provava numeri, majorettes intente ad allenarsi e gruppi folkloristici che si preparavano. Tra questi ultimi anche un gruppo italiano proveniente da Gaeta con maschi e femmine vestiti in “tudors costums” richiamanti più o meno l’ottocento.
Nel casino più totale vengo cacciato fuori dal mio locale-colazione mentre sto redigendo pagelle e commenti sulle prime giornate per far posto ad un tot di villici e mentre mi accomodo sulla panca esterna in cerca di un wifi per la pubblicazione mi si affianca mica una gentile pulzella intenta a litigare con le scarpe che si stavano scollando. Biondina mica male e dopo un po di sguardi attacchiamo bottone anche se il suo inglese, se possibile, è molto peggio del mio. Comunque ci intendiamo ed andiamo perfino a bere qualcosa insieme, la tipa è davvero strana e sta scoppiando di caldo, una birra la rinfresca un po mentre dialoghiamo simpaticamente seppure con una gran fatica. Verso le tre ha però un puntello con gli amici per prepararsi alla festa e dopo averla accompagnata sul luogo del rendez-vous mi tocca salutarla dicendole di farsi viva al mio bar preferito, del resto mica avevo tempo di stare a tacchinare, potevo saltare Inghilterra-Lettonia (brr, rabbrividiamo…) ma non il nostro esordio con il Portogallo speranzosi che la salmonella ci avrebbe anche dato una mano per stavolta.
 
Dopo la canonica scarpinata eccoci in palestra, ovviamente la Lettonia aveva massacrato le Great Britain ed ora toccava a noi. Per l’occasione un paio di giocatrici portoghesi si rimettevano in piedi, ma non le aspettava più che la ruota visto che comunque le effettive in campo lusitano non superavano le 6 unità. Dal nostro punto di vista quanto meno il gioco migliora, la squadra riesce perfino a costruire qualche azione offensiva, la palla gira un po di piu ed arrivano anche tiri discreti delle nostre esterne. Giochiamo un discreto primo tempo in cui doppiamo le avverse (30-15) che non sembrano proprio in grado di nuocere. Sembrano però perché nel terzo quarto ci intalpiamo con la brava Domingues (17 punti per lei) spalleggiata da Almeida (13 punti) che ci fanno soffrire riportandosi a -8 a fine terzo quarto. Un quarto in cui tornano i nostri incubi difensivi. Fortunatamente nell’ultimo quarto ci riprendiamo e causa anche un ovvio calo avverso ci portiamo a casa i primi due punti preziosi con Galbiati (14) e Dotto C. (12). Un pietoso velo sulle 16 palle perse… ma non si può avere tutto e ci si godeva il primo hurrah.
 
 
 
Fatto il nostro dovere non restava che fuggire dal forno crematorio della palestrina e rifugiarsi al palazzone, giusto in tempo per vedere all’opera la Spagna massacrare l’Olanda (70-41) e dopo un primo tempo tra Lituania e Polonia finito sul 33 a 18 per Svaryte e compagne cogliere l’occasione per sgaiattolare alla festa in centro. In realtà ci si perde il terzo tempo polacco che con un superbo 22 a 4 ribalta la situazione (Zietara 18) per poi andara a vincere 53 a 50. Urca, ci eravamo persi uno spettacolone…
La situazione dei due gironi di qualificazione ai quarti vedeva nella congiunzione del nostro con quello spagnolo la Spagna a 6 punti, la Svezia vincente sulla Bielorussia a 4 con la Polonia, Olanda e Bielorussia a 2, Lituania a 0 punti. L’altro girone vedeva il dominio turco (imbattute) che si disfava anche della Serbia a quota 6, Russia che sul filo di lana batteva facile di 3 la Francia dopo essere stata sotto di 10 nell’ultimo quarto e si portava a 4 punti (erano state sconfitte in girone dalla Slovacchia) con la Slovacchia stessa (battuta l’Ucraina di Yagupova), a quota 2 Ucraina e Serbia mentre la Francia era ancora al palo con 0 punti avendo battuto fino a quel momento solo il Portagallo perdendo poi con Ucraina e Turchia.
Il sacrificio lituanpolacco consentiva però di arrivare per tempo in zona mista, vale a dire sul punto di raccolta dei  vari protagonisti della sfilata. Si andava dai carri che facevano la circumnavigazione del centro per ripartire
 
 
 
Alle majorettes che dopo l’esibizione erano stanchissime e quasi tutte con le scarpe col tacco in in mano, per non parlare delle carinissime piccoline davvero esauste nei loro bei vestitini sfolgoranti
 
 


 
Non mancavano anche le maggiorattes, delle tipe vestite all’hawaiana che avevano la gradita caratteristica di mellek (tette) davvero notevoli anche se spesso accompagnate da una linea non proprio impeccabile…
 
 
 
 
 
In tarda serata si cominciava a vedere la gente che alzava il nasino all’insù, non ci voleva molto a capire che era tempo di fuochi artificiali (ed uno come il sottoscritto che per anni se li è gustati a Budapest il 20 agosto ne era preparato). Ebbene passate le 22 ecco il cielo sopra Debrecen illuminarsi come e più della notte diSan Lorenzo, una vera battaglia di botti e luci che va documentata:
 
 
 
 


 
Dopo una mezzoretta di “battaglia” l’ambiente si cheta e si disperdono per le strade un tot di villici che intasano ogni dove tanto da rendere perfino difficoltoso il ritorno in stanza per la doccia e la preparazione alla serata. Tirato a nuovo verso mezzanotte posso rituffarmi nel casino, la gente non diminuisce di molto e dopo aver assistito al concerto di un paio di musicanti
 
 
 
 
vado verso il mio bel ristorante all’aperto che mi garantiva pork, petto di pollo e patatine visto che, bar a parte, il resto era tutto in festa. Tutta la gente in giro invogliava a passeggiare, tutti belli eleganti ed allegri, anzi direi allegrotti… Non mancavano gli empori aperti (avevano aumentato i prezzi i furbetti) ed il fornaio che sfornava le sue briochine notturne mentre nel mio baretto ecco scatenarsi a destra e a manca pulzelle di ottimo livello tecnico, peccato che nemmeno a piangere si trovava un locale di quelli giusti. Mi sentivo come un bimbo col naso schiacciato sul negozio di pasticceria, vedere e non toccare, anche se devo ammettere che passati i 30 anni le nostre donne danno tre piste a quelle di quelle parti… però per lustrarsi gli occhi fino a notte fonda…
 
 
 
 
 
 
 
Ovviamente il giorno dopo la città si presentava deserta anche ai miei orari e si potevano notare i vari carri abbandonati a se stessi sulla via principale, cosa che era un ottima occasione per riprenderli da vicino sotto un sole paletta. Belli alcuni temi anche se dedicarne uno alla City-go mi pare eccessivo…
 










per il pranzo ci stava un bel Valentino dove mi aspettava un risotto spinaci e formaggio servito da una camerierina mica male, piccolina ma con tutto al posto giusto, per non farmi mancare nulla passaggio anche dalla kebabbara che aveva una sesta prorompente spettacolosa oltre alla macedonia con i… meloni e le angurie. Con le inglesi si giocava presto in un caldo soffocante ed ovviamente le GB non potevano essere un problema, probabilmente non era necessaria nemmeno la haka per caricarci da tanto che le albioniche erano scarse però il coach era pittoresco visto che all’arbitro ha cercato perfino di prestare gli occhiali su un fallo fischiatogli. E vai di Ital-haka
 
 
 
Insomma eravamo a quota 4 con Nori e Maffenini abili arruolate, bene Pertile (con 17 punti) e Salvini (10) dietro anche se la muscolare Hurd ci fa 16 punti facendoci soffrire a rimbalzo (sai che novità…) ed ora potevamo cercare di tifare per il Portogallo contro la Lettonia anche se veder perdere la massaggiatrice delle baltiche non era piacevole, la miglior massaggiatrice degli ultimi 150 anni come direbbe l'uomo di Arcore…

Pronti via e non pare esserci trippa per gatti, le lettoni vanno avanti tranquille ma le portoghesi che quanto meno se la giocano in otto non mollano l’osso e chiudono il primo quarto sotto di sole 4 lunghezze. Le nostre speranze si amplificano nel secondo quarto che le lusitane portano a casa con un 10-9 che segnala qualche scricchiolio offensivo lettone. Ancor meglio va il terzo quarto con le portoghesi assai pimpanti e trascinate dalla solita Domingues (alla fine ne metterà 17) come a dimostrare che essere almeno in otto aiuta assai. Il quarto si chiude sul 13 a 8 e la terza sirena dice 37 a 35 Portogallo, cosa che ci rende ancor più attenti all’evolversi della situazione. La Lettonia un attimo si riprende nell’ultimo periodo ma non va oltre l’impatto sulla sirena e si giocano i supplementari. Il Portagallo tira fuori le unghie (la Lettonia un po meno invero) e oltre alla suddetta Domingues (brava nei calci piazzati invero...) porta in doppia cifra anche “Jaime” Pacheco, Faustino “Asprilla” e “Hugo” Almeida riuscendo a portare a casa il miracolo: 60 a 57 e siamo soli al comando della classifica con le baltiche a fare meno paura. Ma ecco i momenti cruciali della sfida:
 




 
 
Visto il nostro girone potevamo dedicarci alle disfide per il titolo, dispiaceva un po' lasciare il centro sportivo, non tanto per quel forno che era la palestra ma per la bellezza dell’impianto che oltre al vicino stadio in cui il Debrecen calcio giocava le gare interne di campionato, presentava impianti per il calcio, un’ala dedicata al fitness con attrezzi vari per il  potenziamento muscolare all’aperto e soprattutto un campo di atletica davvero invidiabile con anello in tartan niente male su cui, tanto per cambiare, evoluivano gentile donzelle in pantaloncini. Niente male anche i 4 campi da basket gemelli. Non c’è che dire, davvero una bella organizzazione…
Ma come detto era tempo di spostarsi al palazzone, ci eravamo persi i primi due scontri che che avevano visto la Turchia proseguire il suo intonso campionato liquidando 56-43 la Slovacchia (che non riesce a mandare nessuna delle sue in doppia cifra) ed a seguire la Francia finalmente fare due punti buoni castigando nettamente la Serbia con 15 punti della rediviva Diallo.
Al nostro arrivo ci tocca Olanda-Lituania, sempre un piacere vedere all’opera le orange e Svaryte & C. Primo quarto combattutissimo (16-14) ma poi le lituane paiono uscir fuori e chiudono sopra di 3 all’intervallo (31 a 28). Ancora sugli scudi le baltiche nel terzo quarto che viene chiuso con il loro massimo vantaggio (46-40) ma nel quarto finale crollo verticale delle bianco-verdi che, nonostante il prodigarsi  di Okockyte (chiuderà a quota 19), incassano un terrificante 26 a 8 e devono alzare bandiera bianca. Non c’è che dire, olandesi in bella crescita ed in bella vista come sempre
 




A questo punto toccava ad un altro derby mica male: Russia-Ucraina, partita che nell’economia del girone aveva un suo perché e ci consigliava di rinunciare a Svezia-Spagna in onda nell’altra palestra visto che il risultato sembrava colà scontato. Le canarine guidate in panca dalle due solite comari con l’aria da infermiere-badanti del vecchio primario
 
che ogni tanto a turno si svegliavano per dare inutili consigli ad una squadra che ha tutta l’aria di essere ingestibile visto che Yagupova & C. fanno praticamente quello che vogliono. Lo fanno però bene, soprattutto nel terzo quarto dove sparano un terrificante parziale di 22 a 9 ed ipotecano la gara, visto che le reds non riescono più a riemergere. Yagu ne fa 24 tirando quando ne ha voglia e dispensando numeri da circo. Ovvia la festa finale delle ucraine contro le ex loro padrone di casa: 68 a 62 per loro.
 
 
 
 
Ma la sorpresa vera non era questa, bensì arrivava dall’altro campo dove la Svezia dopo essere stata anche sopra di 18 con un canestro di Abdi sulla sirena batteva facile di due (63-61) la Spagna sconvolgendo la classifica del girone che a questo punto recitava: Spagna e Svezia 6, Polonia (sconfitta dalla Bielorussia nell’ultima gara della giornata), Bielorussia e Olanda 4 e Lituania (ormai eliminata dalle quattro) 0.
L’altro girone vedeva la Turchia a quota 8, Russia e Ucraina 4, Slovacchia, Serbia e Francia a chiudere con 2 punti. Bel groviglio con 5 squadre a giocarsi tre posti dopo la Turchia matematicamente prima.
Finiti gli impegni baskettari era tempo di tornare verso il centro, in tempo di record era stato però smontato tutto compreso il mio amato ristorante all’aperto e, udite udite, perfino il gnoki-bar era chiuso dopo i bagordi della festa. Non restava che andare a fare una doccia e tornare dalla tipa con la sesta abbondante per farsi un kebab. Kebab che devo dire da quelle parti fanno abbastanza light e non unto come il classico nostro, bastava non far metteer strane salse, aggiungere patatine e verdura et voilà si poteva sopravvivere finendo con la macedonia davanti ad un Betis-Barcellona sul maxi-schermo in replica notturna. E va beh, si fa quel che si può e dopo la pausa wi-ufy in piazza era ora di raggiungere l’amato letto ad una piazza e mezzo pronti per un mercoledì da leoni dove ci attendevano l’importante gara con la Lettonia e gli scontri decisivi per i quarti (seppure purtroppo non ci riguardavano personalmente).